Asili nido in Italia: presentato il rapporto nazionale sui divari

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L’Asilo è un servizio non solo sociale, ma educativo!

Partiamo da questo per raccontarvi che è stato presentato il rapporto nazionale sugli asili nido promosso da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile di cui fa parte anche il progetto #liberailfuturo.

Nel rapporto degli asili nido in Italia si sono riscontrati ampi divari interni, non solo Nord-Sud, ma anche centri urbani – aree interne. Nonostante negli ultimi anni, sulla scorta degli obiettivi nazionali ed europei in materia, l’offerta di asili nido e di servizi per la prima infanzia sia in parte cresciuta nel nostro Paese.

I dati degli asili nido in Italia

In base ai dati più recenti, relativi all’anno educativo 2018/19, i posti a disposizione in queste strutture sono arrivati a 25,5 ogni 100 minori. Una crescita non trascurabile, ma che risulta ancora troppo lenta rispetto agli obiettivi europei dei 33 posti ogni 100 bambini (33%).
Inoltre vi sono profonde distanze tra i territori nella diffusione di asili nido e servizi prima infanzia.
Bastano pochi, macroscopici dati per inquadrare il fenomeno.

A fronte di un centro-nord che ha quasi raggiunto l’obiettivo europeo (32%) e dove in media 2/3 dei comuni offrono il servizio, nel mezzogiorno i posti ogni 100 bambini sono solo 13,5, e il servizio è garantito in meno della metà dei comuni (47,6%). La differenza è di 18,5 punti.

Questo è quanto emerso dalla presentazione online del rapporto nazionale “Asili nido in Italia” promosso dall’impresa sociale Con i Bambini e Openpolis.

Siamo quindi consapevoli che, ad oggi, deve essere considerata una priorità l’idea che l’asilo è importante anzi fondamentale per gettare le basi educative nei primi anni di vita di ogni bambino/a, che comunque condizioneranno tutto il percorso successivo.

D’altro canto, la povertà educativa dei bambini e delle bambine affonda le radici già nella prima infanzia, e si consolida ben prima della scuola primaria. E’ dimostrato come un asilo nido di qualità rappresenti, per i bambini, uno strumento efficacissimo di riduzione delle diseguaglianze di ingresso nel sistema scolastico ed un investimento fondamentale per prevenire la dispersione.

Proprio per questo lo scorso dicembre l’Alleanza per l’infanzia in collaborazione con la rete #educAzioni ha evidenziato la necessità di un aumento di quasi 300mila posti per raggiungere una copertura pari ad almeno il 33% attraverso asili nido pubblici. In che modo?

Investendo maggiori fondi sul futuro delle prossime generazioni. Investire nella prima infanzia con servizi educativi di buona qualità è essenziale per contrastare le disuguaglianze di partenza e consentire a tutti i bambini e le bambine di sviluppare appieno le proprie capacità.

In conclusione, va potenziato al più presto il sistema integrato 0-6 anni, e in particolare per la fascia 0-3, e nei mesi futuri deve essere considerato una priorità nazionale.

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