Le interviste di #LiberailFuturo alla società civile: parliamo con le Responsabili della Libreria PontePonente

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Continuano le interviste sociali per il progetto #LiberailFuturo condotte da Stefano Bernardini, responsabile della comunicazione del progetto.
Abbiamo l’onore di discutere oggi di temi importantissimi quali la povertà educativa, a dispersione scolastica, la necessità di creare una comunità educante e quale futuro attende i ragazzi di oggi con le Responsabili della Libreria PontePonente di Roma, Mariella Procacci e Francesca Pizzetti.

Clicca qui e scopri l’intervista video.

La libreria PontePonente

La libreria Ponte Ponente è una libreria per bambini e ragazzi situata nel quartiere Appio Latino, nel cuore di Roma proprio davanti alla Scuola primaria Giuseppe Garibaldi. Tra scaffali in legno, piante e cuscini, un vero semaforo accoglie bambini e ragazzi in libreria, dove potranno scoprire il meglio della produzione editoriale pensata per loro, di grandi e medie case editrici e di piccole case editrici indipendenti, accuratamente selezionata e costantemente aggiornata, sempre accompagnati dai consigli attenti delle libraie: Mariella e Francesca.
Mariella, laureata in lingue e mediazione interculturale, dal 2015 è presidente della cooperativa “Il semaforo blu”. Ha coniugato il suo profilo con la figura della libraia e si definisce una mediatrice di lettura. È membro del coordinamento regionale e nazionale del programma “Nati per Leggere”. Mariella fa la libraia perché crede fortemente nel ruolo sociale degli spazi culturali e crede che di librerie e librai ce ne sia più che mai bisogno!
Francesca, laureata in Lettere e bibliotecaria, è esperta nella catalogazione del libro antico. Da sempre si interessa profondamente all’universo “LIBRO” e tutto ciò che esso rappresenta e veicola. Ha come obiettivo quello di mettere in comunicazione libri e persone e cerco di farlo in tanti modi: costruendo il catalogo di una biblioteca, raccontando storie a piccoli e grandi in giro per la città e lavorando tra gli scaffali della sua libreria. È attiva nel programma “Nati per leggere” da molti anni, dapprima come lettrice volontaria ed ora come libraia. Francesca fa la libraia perché i luoghi che “accolgono” libri sono vere case per lei. Quando apre la porta della libreria ed entra, viene sommersa dalla fragranza della carta stampata. Il profumo dei libri è come quello dei bambini e dei fiori, prezioso aroma, da conservare con cura ma anche da spargere in giro per il mondo. .

L’intervista

Stefano Bernardini: “Come saprete stiamo intervistando, nel contesto del progetto #Liberailfuturo, la società civile. Vogliamo ricevere dei feedback rispetto la povertà educativa e a come la vivono le persone, gli imprenditori e le cooperative che operano nel contesto educativo e sociale per avere una visione diversa rispetto alla solita versione degli esperti; quindi avere dei riscontri rispetto al vivere quotidiano. Se mi consentite inizio a farvi alcune domane che mi sono venute in mente proprio perché voi siete un punto di riferimento come libreria a Roma, siete anche davanti una scuola. Mariella e Francesca in questo periodo di emergenza sanitaria, quando è stato possibile tenere aperta la vostra libreria, che funzione ha avuto? Quali sono state le difficoltà che avete riscontrato e com’è cambiato l’approccio alla lettura? In questo periodo vi siete dovute reinventare, avete dovuto lanciare nuove idee e proposte? E la risposta dei genitori, dei bambini, dei ragazzi qual è stata?”

Responsabili Libreria PontePonente: “Poco prima di collegarci con quest’intervista con Mariella ricordavamo che proprio il 20 aprile dello scorso anno abbiamo potuto riaprire. In realtà il lockdown durò fino a maggio ma era stata data la possibilità alle librerie di riaprire quasi con un mese di anticipo rispetto agli altri esercizi commerciali che riaprirono il 18 maggio. Quindi noi il 20 aprile dello scorso anno, dopo più di un mese di assenza abbiamo riaperto, ovviamente con un orario ridotto e precauzioni di ogni tipo. Ci siamo trovate davanti a tanta, tanta gente essendo le prime a riaprire ci siamo ritrovate persone che uscivano con i bambini, persone che passavano per salutare e fare acquisti. Il periodo tra la fine di aprile e tutto maggio è stato un periodo di grande risposta perché probabilmente c’era tanta voglia di riacquistare un piccolo pezzetto di normalità che voleva anche solo dire uscire da casa per andare a comprare una cosa insieme ai propri bambini. Diamo che sì, all’inizio c’è stata una bella risposta, che continua anche adesso. Penso che nel corso delle varie vicissitudini, quest’anno, tra lockdown, quarantene, chiusure, zone di vari colori la percezione che abbiamo avuto è che ci sia un interesse rinnovato, nei confronti del libro e del libro per bambini. I bambini sono stati più a casa, c’è stata una necessità innanzitutto pratica di impiegare il tempo, proporre libri, proporre giochi è stata una necessita. Sicuramente, malgrado tutto quello che si possa dire dei dispositivi elettronici, dei vari device ecc. poi alla fine il libro come oggetto è sempre proposto volentieri ai bambini. Ci sono molti genitori, famiglie che noi conosciamo che sono molto attenti a quest’aspetto.
Io posso aggiungere questo rispetto al fatto che siamo state tra le prime attività a riaprire, penso posso parlare a nome di tutti i librai indipendenti perché la nostra libreria, come tante altre in tutta Italia, è una libreria indipendente il che vuol dire che non ha alle spalle una catena di grande distribuzione ma fa una scelta molto mirata sui titoli. Ebbene, le librerie indipendenti hanno saputo reagire al meglio offrendo molte alternative, reinventandosi e, senza ombra di dubbio, posso dire che c’è stata una vera riscoperta, come diceva Francesca, perché le persone hanno ricominciato a conoscere meglio il proprio quartiere, a girare a piedi. Noi ci siamo sorprese, ovviamente in maniera positiva, quando abbiamo visto molte persone entrare nella nostra libreria e dire – Ah, io abito qui dietro e non vi conoscevo – perché la mobilità anche è cambiata, soprattutto in quel periodo, in quel ritaglio di tempo dove uno non lavora cammina di più, gira per il quartiere e sostiene più le realtà commerciali del proprio quartiere. Questo a nome di tutte le librerie che hanno fatto grandissimi sforzi ma che sono state ripagate. Le persone hanno capito l’importanza di tenere aperti luoghi come le librerie, come le altre attività presenti nel quartiere, questo significa mantenerlo vivo”

Stefano Bernardini: “Come dicevate vi siete reinventate, c’è qualcosa di particolare che vi viene in mente che ha avuto un buon riscontro, che vi è piaciuto fare?”

Responsabili Libreria PontePonente: “Beh, innanzitutto le consegne in bicicletta. Io ricordo la consegna a domicilio in bicicletta. Era il nove marzo, i primi giorni del lockdown e noi, insieme ad altre librerie, lanciammo quest’idea. Io volevo farlo da tempo e questa è stata un’occasione, di dire ai genitori anche se si può uscire, ma non ve la sentite, veniamo noi, con tutte le precauzioni vi consegniamo i libri a casa.
Noi la consegna a domicilio continuiamo a farla anche adesso, ci siamo organizzate per la consegna anche in altre zone di Roma e per la spedizione con i corrieri, cosa che prima noi non facevamo. Un’altra cosa che abbiamo avuto occasione di dire più volte è che questa emergenza, che ci siamo trovati a fronteggiare, ha dato una specie di scossone che ci ha instradato a fare una serie di cose che avevamo in mente da tanto tempo, come le consegne a domicilio e presentare i libri sui vari canali social. Abbiamo aperto il nostro canale Youtube, cosa che a gennaio 2020 eravamo contrarie a fare, avevamo “paura” e invece ora è una cosa che ormai facciamo: recensioni video, curare tutto l’spetto dei post su Facebook, abbiamo potenziato Instagram, il sito web, la newsletter. Nel momento in cui anche l’online è tanto potenziato ci siamo posizionate su questa prospettiva”.

Stefano Bernardini: “Il digitale non esclude il cartaceo”

Responsabili Libreria PontePonente: “No, assolutamente. È innegabile che l’online è un canale di promozione che, allo stato attuale, chiunque abbia un’attività non può non avere, penso che ormai la strada sia quella. Quello che però è molto importante è che spesso si è parlato della concorrenza della vendita online. Sicuramente durante il lockdown su Amazon si poteva comprare di tutto, ordinare di tutto ma è chiaro che una libreria come la nostra, che ha 50 m2 in un quartiere non potrà mai competere con la disponibilità di titoli che hanno i giganti della vendita online. Questo ci rafforza ancor di più la convinzione che noi dobbiamo puntare su altro, dobbiamo puntare sulla relazione con le persone che vengono, sulla capacità di dare consigli, di capire chi abbiamo di fronte, di capire quale libro può andar meglio. Dobbiamo fornire l’aspetto umano che, naturalmente, la vendita online non potrà mai avere. Dobbiamo far sì che la libreria sia sempre un luogo accogliente ed estremamente curato, anche dal punto di vista dell’allestimento, della vetrina. Facciamo di tutto per accontentare, abbiamo aumentato gli ordini fatti a richiesta e facciamo il possibile per ordinare e far avere il libro, nella coscienza che noi non possiamo competere con Amazon che tra dodici ore ti farà avere il libro“.

Stefano Bernardini: “Avete detto una cosa interessante, avete parlato di relazioni. Voi siete davanti una scuola, siete sicuramente un punto di riferimento per i genitori e gli insegnati. Qual è stato il sentiment che avete potuto raccogliere? Quali erano le aspettative, le difficoltà che si incontravano? Avete potuto fare rete attraverso queste relazioni? O hanno potuto fare rete gli insegnanti, i genitori proprio attraverso la vostra libreria?”

Responsabili Libreria PontePonente: “Allora, molto difficile in questo momento. Diciamo che, se parliamo di quest’ultimo anno, le difficolta sono aumentate. In linea generale è sempre difficile traghettare gli insegnanti verso il mondo della letteratura per l’infanzia, tenendosi aggiornati, in questo momento ancor di più si è faticato a cercare di sostenere anche a distanza. Da parte dei genitori, le difficolta che continuiamo ancora adesso a vedere, dato che la pandemia non è ancora finita e questi cambi di zona, quarantene, hanno causato dei forti traumi nei bambini. Noi riscontriamo da parte dei genitori, in particolar modo da parte delle mamme che sono il nostro interlocutore primario. Le mamme ci raccontano dei loro bambini, che hanno provato per la prima volta delle paure, sono tornati ad un attaccamento non positivo con la mamma. Questo rimanere a casa, poi tornare a scuola, poi ritornare a casa, sta creando tante situazioni di disagio nei bambini. Le mamme ci chiedono delle storie, dei libri che le aiutino a parlare di questo momento con i bambini. Fare rete è stato difficilissimo. Noi siamo, come diceva Francesca, un po’ un centro per tutti i vari soggetti, che sia la famiglia, la scuola, le altre associazioni. Il nostro ruolo è quello di traghettare chi ha interesse nell’infanzia, a contrastare la povertà educativa, a sostenere i diritti dei bambini, per loro Ponte Ponente è casa, ma è stato difficile e lo è tutt’ora”.

Stefano Bernardini: “Dicendo delle cose stavi anticipando una mia domanda, proprio questo riscontro da parte dei genitori, questo ritornare indietro da parte dei bambini. In un momento di emergenza sanitaria non riuscire a crescere, avere paura di quello che sta succedendo. Secondo voi qual è stato, qual è oggi e quale sarà l’impatto emotivo diretto dei diversi lockdown, della didattica a distanza sui bambini e sui ragazzi?”

Responsabili Libreria PontePonente: “Dicendo delle cose stavi anticipando una mia domanda, proprio questo riscontro da parte dei genitori, questo ritornare indietro da parte dei bambini. In un momento di emergenza sanitaria non riuscire a crescere, avere paura di quello che sta succedendo. Secondo voi qual è stato, qual è oggi e quale sarà l’impatto emotivo diretto dei diversi lockdown, della didattica a distanza sui bambini e sui ragazzi? Questa è una domanda davvero importante ed è anche difficile dare una risposta univoca. Noi operiamo principalmente in libreria, che è la nostra sede operativa, ma lavoriamo anche noi come associazione, in progetti sostenuti dalla fondazione Con i Bambini. E devo dire che, rispetto a quest’impatto, quello che si riscontra è che i bambini non hanno più uno spazio di gioco, di socializzazione, manca totalmente il fare. Lo schermo, la DAD è inevitabilmente una modalità molto passiva per i bambini e per i ragazzi. Come operatori che lavorano insieme ad altre associazioni, nelle scuole e con il nostro progetto “Radici di comunità”, noi abbiamo fatto una riunione di recente e ci siamo chiesti quali sono i bisogni dei bambini, dei ragazzi: il bisogno di giocare, di tornare a muoversi con il corpo, relazionarsi con gli altri e di fare, far muovere il corpo, le mani.
Si, infatti, questa è stata una cosa che ci è stata riportata da parecchie mamme. I bambini delle fasce nido – infanzia, dei primi anni di primaria hanno riscontrato difficoltà proprio nei movimenti; bambini abituati a fare sport hanno risentito questa limitazione. Manca ed è mancato un momento strutturato dedicato al movimento, al gioco di squadra”.

Stefano Bernardini: “E alla socializzazione”

Responsabili Libreria PontePonente: “Esatto, alla socializzazione.”

Stefano Bernardini: “Bene, vi faccio un’ultima domanda e, in questo caso, da operatrici di una cooperativa che lavora nel sociale e non solo da responsabili della libreria Ponte Ponente. Secondo voi con quali metodologie, mezzi e strumenti la comunità educante potrà riconsegnare ai bambini, ai ragazzi l’opportunità di costruirsi il proprio futuro sanando questo isolamento fisico ed emotivo?”

Responsabili Libreria PontePonente: “Senza dubbio credo che serva proporre attività che permettano ai bambini, ai ragazzi di riprendere contatto con lo spazio, con il proprio pensiero, con gli altri. Tutte quelle attività esperienziali che si possono fare nel contesto scolastico ed extra scolastico dove c’è maggior possibilità di messa in discussione entro i quali stare. Quindi si, credo che in primis serva proporre questo tipo di attività che coinvolga anche il genitore, credo che ci sia bisogno anche per l’adulto di queste forme di espressione, libera, di ripensare a degli spazi e a dei tempi diversi rispetto a quelli che abbiamo vissuto quest’anno.”

Stefano Bernardini: “Bene, Mariella, Francesca io vi ringrazio moltissimo. Naturalmente vi porto i saluti della Presidente di Arciragazzi Roma, Anna Maria Berardi”

Responsabili Libreria PontePonente: “Che salutiamo con tanto affetto e non vediamo l’ora di rivedere.”

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