I libri e l’infanzia, tre consigli per le letture estive

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Fonte: Ornatu Mulierum by Pinterest

Anche quest’anno LeNu consiglia tre libri che, a vario titolo, raccontano il mondo dell’infanzia. Al mare o in montagna, l’estate è sempre un’occasione ghiotta per immergersi nelle parole scritte e continuare a viaggiare pur stando comodamente stesi al sole o sdraiati sotto un albero.

 

“Il treno dei bambini” di Viola Ardone  (2019 Einaudi editore)

Amerigo Speranza è l’io narrante di una storia straordinaria, dura, di un romanzo che racconta la vicenda poco conosciuta di migliaia di bambini meridionali che nel secondo dopoguerra, grazie al Partito Comunista, vennero strappati alla miseria e affidati a famiglie del Nord e del Centro.

Amerigo è povero, vive a Napoli con la madre Antonietta, figlio unico senza un padre, forse sparito in America, «a faticare». La madre decide di offrirgli l’opportunità di una vita migliore, non vuole più mandarlo a raccogliere le «pezze»; per lui desidera scuola, cibo, salute.

Il bambino parte per il Nord spaventato dalle dicerie sulle cattiverie e sulla crudeltà dei comunisti; sale sul treno per recarsi in un altrove sconosciuto dove troverà – gli hanno garantito – una famiglia affettuosa e una casa accogliente. Il romanzo di Viola Ardone «ha il pregio, davvero consolante, di raccontare la storia di un bambino in affido senza occultarne alcun aspetto. E anzi rispettando la straziante “doppiezza” della vita di Amerigo, la perdita della mamma e la sconfitta della fame, le radici recise e la nuova serenità, l’insicurezza indegna e la protezione “artificiale” imposta dall’altro e al tempo stesso provvidenziale» (Michele Serra, «la Repubblica»).

 

“Che fine hanno fatto i bambini. Cronache di un Paese che non guarda al futuro” di Annalisa Cuzzocrea (2020 Piemme edizioni)

 

«Che fine hanno fatto i bambini?» chiedevano alcuni striscioni comparsi in diverse città italiane durante il primo lockdown, quando le scuole erano chiuse e i ragazzi erano spariti dal discorso pubblico. Annalisa Cuzzocrea, inviata di Repubblica, ha deciso di indagare sul perché bambini e i ragazzi non siano stati visti dal governo alle prese con l’emergenza Covid-19.

 

Attraverso il dialogo con psicologi, scrittori, economisti, demografi, sociologi, registi, insegnanti, genitori, nel viaggio che la porta fino ai Quartieri spagnoli di Napoli e dentro la sezione nido del carcere di Rebibbia, l’autrice scopre le ragioni di fondo dell’invisibilità di infanzia e adolescenza nel nostro Paese.

 

È solo un problema politico o è anche e soprattutto un problema culturale? Perché l’Italia stenta a vedere i suoi figli per quello che sono, e si limita a studiarli attraverso quello che consumano? Se tutto è affidato alla famiglia, cosa si fa dove l’ambiente d’origine non funziona, non aiuta, non permette di “fiorire”? Un saggio a più voci, grazie ai contributi di Annalena Benini, Nadia Terranova, Giacomo Papi, Francesca Archibugi, Viola Ardone, Silvia Vegetti Finzi, Matteo Lancini, Chiara Saraceno, Alessandra Casarico, Alessandro Rosina, Wilma Mosca, Bruna Mazzoncini, Rachele Furfaro, Luigi Manconi.

 

 

“L’inventore di sogni” di Ian McEwan (2002 Einaudi editore)

Peter Fortune, un ragazzino inglese di dieci anni, è dotato di una fantasia prodigiosa e trascorre lungo tempo a sognare ad occhi aperti avventure straordinarie. Peter è sempre stato considerato dai genitori e dagli insegnanti («i grandi») un bambino complicato, e questo non perché si comporti male con gli altri o non si applichi nello studio, bensì per la sua abitudine a isolarsi nel proprio mondo: «La gente lo considerava difficile perché se ne stava sempre zitto. E a quanto pare questo dava fastidio. L’altro problema era che gli piaceva starsene da solo».

La solitudine è una faccenda che «ai grandi» proprio non va giù: «A mala pena sopportano che lo faccia uno di loro. Se ti unisci alla compagnia, la gente sa che cosa ti passa per la mente. Perché è la stessa cosa che sta passando per la mente degli altri. Se non vuoi fare il guastafeste, devi unirti alla compagnia. Ma Peter non la pensava così».

In una serie di storie, una più incredibile dell’altra, Peter si trova a vivere scambi di persona (diventa un gatto, un bambino piccolo e infine un adulto), fantastica su come catturare un ladro che imperversa nella strada dove abita con la sua famiglia, viene assediato da un esercito di bambole della sorella Kate, immagina di far scomparire i genitori e Kate spalmandoli con una speciale pomata che fa svanire le persone e affronta il bullo della scuola.

E buona lettura!

*immagine di copertina di Ornatu Mulierum by Pinterest

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