IL GIOCO PER COSTRUIRE LEGAMI NUTRIENTI

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IL GIOCO COME POSSIBILITA’ PER COSTRUIRE LEGAMI NUTRIENTI TRA GENITORI E FIGLI

 

Aumenta in tutto il mondo Occidentale, e anche in Italia, il tempo che madri e padri trascorrono con i figli, a dircelo è uno studio pubblicato lo scorso anno dal settimanale «Economist». Ma non è detto che questo tempo sia di qualità né che si comprenda appieno l’importanza dell’esperienza relazionale del gioco, lo strumento privilegiato con cui costruire legami nutrienti con i propri figli, soprattutto nei primi anni di vita, in cui è importante non solo l’accudimento fisico ma anche quello emotivo. Con l’aiuto della dottoressa Loredana Gaudio, psicoterapeuta, referente di Legami Nutrienti per il Consultorio Familiare – Istituto Toniolo di Napoli, partner del progetto, abbiamo approfondito l’argomento.

 

 

 IL GIOCO É UN DIRITTO ED É IL “PRINCIPALE LAVORO DEL BAMBINO”

 

«Partiamo con il dire che il gioco è un diritto così come recita l’articolo 31 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia. È primariamente esperienza, apprendimento e maturazione e in quest’ottica il suo significato è prezioso e nutritivo per lo sviluppo del bambino. Gli permette di: esplorare, concentrarsi, imitare qualcuno, scoprire le emozioni proprie e dell’altro, immaginare, aspettare, imparare a fare da solo, utilizzare il corpo, i sensi, la mente, comunicare, creare.

Il gioco è uno dei primi passi che i bambini compiono per conoscere se stessi e il mondo che li circonda ed è, come ci ha insegnato Maria Montessori, il principale «lavoro del bambino» vale a dire un’attività seria, volta alla costruzione del sé, a cui dedica tempo ed energia».

 

QUANTO E PERCHÉ È IMPORTANTE PER UN BAMBINO CHE I GENITORI GIOCHINO CON LUI?

«Il gioco rappresenta il linguaggio privilegiato con cui il bambino entra in relazione con gli altri intorno a sé, in primis con i genitori il cui ruolo è fondamentale. Si può iniziare a giocare con il bambino sin dalla nascita: basti pensare a quella relazione fatta di sguardi, carezze, gesti affettuosi tra mamma e bimbo, o ancora ai giochi con il papà nel bagnetto o sul tappeto. Giocare con il proprio piccolo sarà la chiave per instaurare un solido legame emotivo con lui».

 

MOLTI SONO I “MESSAGGI” CHE GENITORI E FIGLI POSSONO SCAMBIARSI ATTRAVERSO IL GIOCO

«Il gioco rappresenta uno strumento attraverso cui il bambino può esprimere se stesso al genitore, può comunicare fantasie, bisogni e emozioni.  Di contro il genitore può dare valore alle attività del proprio figlio, rafforzando la sua autostima e veicolando i messaggi del tipo “ciò che fai è bello e mi interessa!” …“Ho voglia di stare con te!”. Nello scambio ludico il genitore può comprendere e nominare le emozioni e gli stati d’animo del bambino, permettendogli così di conoscersi maggiormente, imparando anche a fidarsi dell’altro».

 

 

LE “REGOLE” CHE  UN GENITORE PUÒ SEGUIRE PERCHÉ IL GIOCO SIA UN’ESPERIENZA RELAZIONALE POSITIVA CON IL PROPRIO FIGLIO

 

«Sin dalla prima infanzia è importante offrire al bambino una routine regolare di gioco facendo sì che nell’arco della giornata ci sia un tempo speciale a ciò dedicato. È essenziale per il genitore coinvolgersi direttamente nel gioco senza troppi progetti e pretese, divertendosi insieme, evitando di imporre rigide programmazioni.  Si può lasciarsi guidare dal proprio bambino, dai suoi interessi e segnali. Talvolta il gioco può essere libero e non strutturato, dando la possibilità al bambino di esprimersi con naturalezza. Altre volte invece l’adulto può suggerire delle attività maggiormente strutturate e rivolte ad obiettivi. I bimbi piccoli vorranno ripetere più volte la stessa azione per poter consolidare un apprendimento».

 

L’ERA DEL WEB 3.0 TOCCA ANCHE I PICCOLISSIMI ED E’ IMPORTANTE CHE I GENITORI GOVERNINO QUESTI STRUMENTI

 

«La questione dell’uso della tecnologia e del web per i bambini è molto delicata. Associazioni pediatriche nazionali e internazionali raccomandano di non proporre questo tipo di intrattenimento almeno fino al secondo anno, e negli anni successivi limitare il più possibile il tempo di esposizione. Sono necessarie da parte dei genitori delle regole chiare riguardo al tempo da dedicare e al contenuto. Quando possibile, si possono prediligere dispositivi senza schermo che permettono di veicolare solo musica. In generale va accomandato ai genitori di proteggere la capacità dei bambini di giocare, immaginare, creare, costruire, permettendo loro di implementare le competenze relazionali e sociali e di stare a contatto con la natura».

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