“La mia banda è pop”. Progetto per il contrasto alla devianza minorile.

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Contro la devianza minorile In Campania arriva “La mia è banda pop”

 

Per il contrasto alla devianza minorile nasce il progetto “La mia banda è pop”.

Il progetto vince il bando “Cambio Rotta” selezionato dal fondo di contrasto alla povertà minorile promosso dall’Impresa sociale Con i Bambini, con l’associazione Chi rom e…chi no e una rete di partner in tutta la regione.

 

Napoli – La devianza minorile in Campania ha molte facce tra cui: abbandono, devianza, bullismo, piccola criminalità e giovani assoldati nelle organizzazioni criminali. Nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia del primo semestre 2021 emerge che sono in aumento i minori che in Campania sono vittime e carnefici di azioni criminali. L’ultimo tragico episodio riguarda Giovanni Guarino, 18 anni, ucciso a Torre del Greco durante una rissa da due minorenni per futili motivi.

 

Un progetto selezionato da “Con i Bambini”

Da poco ha preso avvio nella nostra regione il progetto “La Mia Banda è Pop”, selezionato nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà minorile Con i bambini per sostenere i giovani nella costruzione di percorsi partecipati di riscatto ed emancipazione.

 

Responsabilità e cura per il contrasto alla devianza minorile

La “Mia Banda è Pop” si propone di contrastare il fenomeno della devianza minorile con la sperimentazione di un modello fondato sul concetto di giustizia riparativa e sul concetto di reciprocità in termini di “responsabilità e cura” tra singolo adolescente e giovane e comunità: questo modello innovativo vuole coinvolgere oltre 500 ragazzi con percorsi differenziati per chi è ha già varcato la soglia del circuito penale e un lavoro attento sulla prevenzione e sensibilizzazione. Circa 60 tra ragazzi e ragazze segnalati dagli Uffici di servizio sociale del Ministero di Giustizia minorile e dai servizi sociali territoriali saranno presi in carico con percorsi di prossimità in grado di sostenerli in un processo di ri/costruzione positiva personale e collettiva.

 

Laboratori e tirocini

Laboratori di teatro; scrittura creativa; radio; percorsi di formazione e tirocini di lavoro; percorsi individuazzati di sostegno personale e familiare; azioni di rigenerazione e cura dello spazio pubblico; percorsi di aggancio e sensibilizzazione queste alcune delle azioni e dei percorsi previsti, ma anche un “cantiere delle buone prassi” in cui coinvolgere tutti gli attori del processo che riguarda la devianza minorile: organizzazioni; scuole; mondo del lavoro; pubblico e privato sociale; i servizi sociali e di giustizia minorile; il mondo della comunicazione; le università; insieme per capire e non condannare, interrogarsi e non incarnare nelle azioni e nei giudizi la dicotomia perdente di buoni e cattivi che condanna prima delle sentenze tantissimi ragazzi e ragazze intrappolati in paradigmi pregiudizievoli.

 

La partnership

Capofila del progetto è l’associazione Chi rom e… chi no con sede a Scampia Napoli, i partner dell’iniziativa presenti nelle diverse province della regione sono: la cooperativa L’Orsa Maggiore (Napoli); l’associazione Fhenix (Avellino); il Comitato Città Viva (Caserta); la Fondazione Città Nuova; la Coop. Insieme a Piazza San Giovanni (Salerno); la cooperativa Sorriso (Salerno); gli isititui scolastici: I.C. Pertini-87 Don Guanella (Napoli); I.C. Sant’Angelo a Sasso (Benevento); I.C. Don G. Russolillo (Napoli); il Ministero della Giustizia Minorile con gli Uffici Servizio Sociale Minori di Napoli e Salerno; l’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Scienze Sociali che cura il monitoraggio e l’Università di Pisa, Dipartimento di Scienze Politiche per la valutazione d’Impatto.

 

Un richiamo alla responsabilità collettiva

È un progetto regionale che si sviluppa nelle aree metropolitane di Napoli, Caserta, Salerno, Avellino, Benevento. È un richiamo ad una responsabilità collettiva, per una presa in carico condivisa, al mondo degli adulti, delle comunità territoriali di riferimento, delle istituzioni, dei servizi sociali, degli enti preposti alla giustizia minorile, che ruotano intorno ai minori e ai giovani adulti, attraverso la messa a punto di strategie efficaci e azioni pervasive di prevenzione, inclusione, sensibilizzazione, reinserimento e contrasto della recidiva.

 

Bisogna Esserci

“Dobbiamo essere in grado di aprire nuove traiettorie – dichiara Barbara Pierro, presidente di Chi rom e…chi no, ente capofila del progetto – in grado da un lato di costruire relazioni significative, di mettere al centro il concetto di fiducia in se stessi e negli altri, la cura per gli e le altre e per quanto ci circonda, di costruire occasioni e processi in grado di favorire la partecipazione attiva, la riscoperta dei talenti, la nascita di passioni e la capacità di mettersi in gioco, di “esserci”, dall’altro e con eguale tenacia e competenza dobbiamo poter mettere in discussione il mondo degli adulti, i processi di stigmatizzazione che riguardano i giovani,  il concetto di devianza che passa nella comunicazione main stream e che incide nei comportamenti generali”.

“Costruire a più mani, con corpi e voci autentiche: mettere al centro i ragazzi e le ragazze accompagnarli in un delicato passaggio di ricomposizione di identità e legami, che può determinare al meglio una vita intera”, conclude Pierro.

 

 

Contrasto della povertà educativa minorile

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

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