IN SICILIA CRESCONO PICCOLI AMBIENTALISTI E AGRICOLTORI: L’ATELIER KOINÉ HUB ORTO CONTORTO

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Grazie al HUB ORTO CONTORTO, uno dei laboratori fulcro del progetto nazionale “L’Atelier Koinè”, in Sicilia occidentale sta crescendo una nuova generazione di giovani ambientalisti consapevoli e perché no futuri imprenditori agricoli in una terra ricca di sfide e opportunità.

Scoprire il valore di Madre Terra e saperla tutelare, seminare e far crescere orti e piante, riciclare e innovare: queste alcune delle tante attività svolte dagli alunni delle scuole medie nei comuni di Trapani, Terrasini e Montelepre.

Le attività sono promosse dalla Cooperativa Sociale la Lanterna di Diogene, ente capofila del progetto multiregionale “L’Atelier Koinè” – attivato in Sicilia, Calabria e nel Lazio – finanziato da ‘Impresa Sociale Con I Bambini Onlus’ nell’ambito di “Adolescenza 2016”, Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile con effetti di lungo periodo. In Sicilia le associazioni partner locali sono Attivamente a Montelepre e We Can Onlus.

La triste attualità della guerra in Ucraina e il conseguenze rincaro dei cereali, quindi del prezzo di pane e pasta, rappresenta una spinta in più a far conoscere ai giovani i grani tipici siciliani, risorsa preziosa a km0”: a raccontare la sua esperienza con gli studenti dell’Istituto Alessandro Manzoni di Montelepre è l’operatrice Maria Grazia Palazzolo. Da 20 anni imprenditrice agricola nel settore cerealicolo con tutte le difficoltà del caso nell’entroterra siciliano – a maggior ragione per una donna – chi meglio di lei per far mettere le mani in terra, rigorosamente senza guanti, al gruppo di ragazze e ragazzi tra 11 e 13 anni di età che hanno preso parte con entusiasmo al HUB ORTO CONTORTO, laboratorio svolto in orario extracurricolare, con l’associazione partner locale Attivamente.

 

Maria Grazia ha portato agli studenti piantine e semi, facendoli scoprire grani tipici quali Tumminia (o timilia) – frumento molto resistente coltivato nella zona dai tempi degli antichi greci – e Russello (o rossello), altra specie di frumento duro antichissimo. Forte della sua esperienza sul campo, l’operatrice ha saputo trasmettere ai ragazzi tante conoscenze teoriche, ma soprattutto pratiche, riscontrando nei partecipanti tanta curiosità ed interesse, voglia di stare e fare insieme. Scoprire il valore della terra, del coltivare e della fatica, studiare il tipo di terreno e prepararlo, conoscere il calendario agricolo, i concimi e vari tipi di pesticidi, sapere come cresce il seme e seminare, saper gestire le risorse in acqua che spesso scarseggiano, identificare i prodotti che consumiamo e  capire l’importanza del riciclo sono stati alcuni dei temi affrontati da Maria Grazia nel corso dei vari incontri. Concretamente, grazie al lavoro di squadra hanno ripulito delle aiuole, realizzato piccoli orti verticali con piselli e fagioli, seminato persino sui propri balconi. Ai ragazzi l’operatrice ha inoltre fatto arrivare un messaggio importante: “Niente vi cade dal cielo, ve lo dovete conquistare. La vita non è fatta di sole formule ma anche di manualità. E guardate che esistono anche le imprenditrici agricole femmine”, ha detto Maria Grazia con una energia contagiosa. Oltre ad aver fatto scoprire agli studenti della Alessandro Manzoni di Montelepre un mondo che non conoscevano, ha sottolineato che “un mondo migliore si può costruire insieme”. E l’HUB ORTO CONTORTO, non solo a Montelepre, ne è la riprova. Oltre ad aver capito che la terra non fa schifo e che la devi rispettare perché ti dà da mangiare, i ragazzi hanno scoperto una passione per l’agricoltura e, altro dono del laboratorio, l’importanza di passare del tempo insieme per condividere conoscenze, esperienze, ma anche problemi che sono parte della vita, e trovare soluzioni, sempre insieme, che è un valore aggiunto. “Sono 20 anni che alla mia professione di agricoltrice affianco l’attività di sensibilizzazione e formazione nelle scuole e ne esco sempre arricchita, rafforzata. Continuo a portare avanti la mia attività cerealicola, tradizione di famiglia, tra le tante difficoltà, con un obiettivo ben preciso: lasciarla in eredità a mio figlio, con determinati valori e, cosa altrettanto fondamentale, in attivo”, ha concluso Maria Grazia.

Anche a Terrasini, all’Istituto Giovanni XXIII, l’HUB ORTO CONTORTO, ha lasciato il segno sia nei ragazzi che nell’operatrice, Livia Purpura, con alle spalle molte attività nel settore della cultura ma alla sua prima esperienza con  questa fascia di età e con le tematiche ambientali. “E’ stata molto positiva e ne esco piena di fiducia in questa generazione amorevole dell’ambiente, consapevole della crisi climatica e del suo impatto quindi della necessaria responsabilità verso Madre Terra”, ha riferito Livia. Gli studenti delle medie coinvolti nel laboratorio sono stati davvero pro-attivi, proponendo le cose da fare, carichi di entusiasmo e molto stimolati dalla parte pratica. Anche a Terrasini, vincente il connubio tra teoria e pratica, con una serie di argomenti trattati dall’operatrice, tra cui il ciclo di vita delle piante, l’importanza della natura, la cura del terreno con relative passeggiate per raccogliere gli elementi utili alla realizzazione delle attività. Insieme il gruppo ha creato dei giardini personalizzati dentro barattoli, bicchieri e sfere di vetro, un orto verticale e ha seminato legumi anche nel terreno della scuola. Un’intera sessione è stata dedicata alle api, alla loro conoscenza, agli attrezzi utilizzati in apicoltura e all’assaggio dei vari tipi di miele.

Nella scuola media Eugenio Pertini di Trapani, l’HUB ORTO CONTORTO è stato svolto dalla docente Mattia Letizia Marino, per la quale si è trattata di un’esperienza “molto positiva, unica”. Ha riferito che il laboratorio è stato “gratificante per quei ragazzi che magari a scuola non hanno grandi soddisfazioni, mentre in attività pratiche trovano la loro dimensione e si annullano le differenze: sono tutti molto attivi e instancabili, nonostante le difficoltà e la fatica”. Anche Mattia Letizia ha riscontrato che “le attività pratiche, il fatto di mettere le mani in pasta li riempie di entusiasmo”. Insieme al gruppo di alunni ha zappato le aiuole della scuola, seminato, riciclato vecchie cassette di legno trasformate in fioriere. “Toccare una pianta è ben diverso rispetto a vederla alla Lim o su un libro. Dal vivo ne scopri l’odore, la consistenza, suscitando nei ragazzi una grande curiosità”, ha sottolineato la docente. Anche per lei, “è stata una prima esperienza in questo campo davvero interessante e utile, ovviamente una volta superata l’ansia dell’approccio e dopo aver reperito tutti i materiali utili”.

 

Di Véronique Viriglio

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