Atelier Koiné – Hub tu hai le capacità usale I.C. S. Pertini, Fonte Nuova

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L’inevitabile risultato del miglioramento e dell’allargamento della comunicazione tra differenti livelli in una gerarchia è il considerevole ampliamento dell’area di incomprensione.

ARTHUR BLOCH – Le leggi di Murphy

 

I ragazzi frequentanti l’Hub “Tu hai le capacità, usale” all’interno dell’IC Sandro Pertini di Fonte Nuova, realizzato grazie al Progetto nazionale L’Atelier Koinè, promosso e finanziato dall’ Impresa Sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, stanno seguendo, in questo ultimo scorcio dell’anno scolastico, un itinerario comunicativo che gli sia di aiuto per il “nuovo” esame di Stato alla fine del percorso della scuola secondaria di primo grado.

In questo lavoro è grande la collaborazione dei docenti che contribuiscono alla costruzione di una rete di conoscenze non slegate tra loro.

Il lungo periodo pandemico ha portato quasi ad una “Utopia comunicativa” dove spesso la citazione o il dato che si può reperire su internet è il completamento di una ricerca o di uno studio, senza eventuali modifiche o adeguamenti al livello di conoscenza del ragazzo.

Si tratta di far comprendere a questi adolescenti che stanno per affrontare il primo esame “ufficiale” della propria vita, l’arte della comprensione e del “rimpastare” un discorso in maniera tale da poter presentare con una modalità chiara a fluida il loro percorso al termine dell’anno scolastico.

È difficile riuscire a perdere espressioni dialettali o ripetitive che spesso ci aiutano a mascherare la nostra difficoltà nel parlare e nel descrivere situazioni di cui non abbiamo piena competenza o che ci imbarazzano.

In questo breve lasso di tempo il primo passo da fare è quello di riuscire far sentire i ragazzi padroni del percorso che si vuole presentare, comprendendo bene quali siano i legami che hanno portano a creare la rete di informazioni che si ha intenzione di esporre.

Molto più importante, alla luce del nuovo esame, è riuscire a realizzare una specie di esperimento “ermeneutico” ossia di riuscire a far venire fuori ai ragazzi quale è stata la molla profonda che li ha portati a scegliere un argomento piuttosto che un altro.

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