Lo spazio EDU-UFE in Sicilia

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Lo spazio EDU-UFE in Sicilia, del progetto “L’ Atelier Koinè”, una “zona” dedicata ai genitori che vogliono condividere problematiche e soluzioni legate alla crescita dei propri figli, con particolare rilievo ai “nuovi adolescenti”.

Proseguono in Sicilia in modalità online gli incontri formativi del Progetto “SPAZIO EDU UFE- Padri e Madri di fronte a una sfida” del Progetto “L’ Atelier Koinè” selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, attraverso i quali sono state affrontate diverse tematiche relative all’adolescenza. Il gruppo è composto da circa ventuno genitori di figli adolescenti e preadolescenti, che intendono formarsi e confrontarsi sulle tematiche educative dell’ adolescenza, da alcuni uditori e da una specializzanda. Gli incontri vengono svolti due giorni a settimana, per circa due ore. Il clima del gruppo da subito è risultato empatico, si sono instaurati relazioni di fiducia, tale da permettere a ciascun membro di esprimersi liberamente, di esporre problematiche,a volte anche non semplici da esprimere in gruppo e di confrontarsi e interrogarsi rispetto alle scelte educative intraprese.

Le tematiche affrontate sono state molteplici e sono variate a secondo del momento e della necessità, ma hanno come focus di dibattito sempre l’adolescenza. Nel dettaglio sono  stati affrontati i seguenti argomenti; l’adolescenza ed i compiti di sviluppo degli adolescenti, l’importanza della comunicazione, il conflitto tra genitori e figli e le strategie di fronteggiamento.

Un oggetto di dibattito, che ha determinato uno scambio molto acceso, è stato il rapporto tra gli adolescenti ed i social. Il dibattito si è svolto sui temi della tecnologia, sui social network, e come se utilizzati in modo inappropriato possano diventare un rischio per l’adolescente, il quale potrebbe mettere in atto condotte disfunzionali anche relativamente al rapporto con il gruppo dei pari.

Il gruppo, nonostante le differenze e i punti di vista difformi  riesce ad interagire con vivacità, e ogni membro appare integrato all’ interno  di  una  dinamica  comunicativa significativa, azione che permette di contrastare l’isolamento attraverso la condivisione delle esperienze; in questo senso il confronto si fa ricco ogni volta di  punteggiature diverse, pur mantenendo il focus  sull’ oggetto di discussione.

Attraverso l’ascolto attivo, l’utilizzo delle domande aperte e circolari, la riformulazione, si ridefiniscono i problemi che emergono volta per volta e si attuano strategie funzionali al fine di esplorare i punti di forza e di debolezza che ostacolano o agevolano la soluzione. ln tal modo si agisce sugli aspetti multidimensionali degli interventi e si rende più efficace l’azione, potenziando le strategie di problem solving e di coping. Nei nostri incontri abbiamo sempre privilegiato il potenziamento della capacità genitoriali e delle abilità comunicative e relazionali con i figli, affinché si realizzi una genitorialità responsabile e venga potenziato l’empowerment delle proprie competenze educative e consecutivamente vengano introdotte indicazioni psico pedagogiche.

Questa “zona” di sostegno ai genitori si sta dimostrando uno spazio di crescita e formazione costante anche per gli operatori che vi partecipano, una finestra sul mondo degli adolescenti, vista dalla parte dei genitori che spesso ha tratti opachi, ma di cui il lavoro insieme ne schiarisce i contorni.

 

“Se guardi profondamente nel palmo della tua mano, vedrai i tuoi genitori e tutte le generazioni dei tuoi antenati. Tutti loro sono vivi in ​​questo momento. Ognuno è presente nel tuo corpo. Tu sei la continuazione di ciascuna di queste persone”.

Thich Nhat Hanh

 

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