All’IC “Pertini” di Fonte Nuova la coltivazione dell’orto come lezione di vita

di

Gli orti a scuola sono un modo spontaneo, nella più completa libertà interiore, per fare più che per dissertare, prendendo come maestra la stessa natura.

Nell’orto scolastico gli studenti uniscono “teoria e pratica”, cioè il pensare e il ragionare con il progettare e il fare. In un orto impariamo i modi e i momenti adatti per seminare. Gli orti e giardini nelle scuole contribuiscono a trasformare la scuola in qualcosa di vivo di cui prenderci cura.

Negli Hub “Ortocontorto” partiti nelle scuole grazie al progetto “L’ Atelier Koinè” – selezionato da impresa sociale “Con i bambini” –  usando una sola frase, possiamo dire che stiamo “lanciando semi”. Le cose che vogliamo e possiamo fare sono tante: gli orti didattici nelle scuole si possono considerare orti terapeutici dove coltivare la pace interiore.

L’orto è un luogo ideale per intrecciare tutta una serie di scambi con la natura, l’ambiente e la comunità. Nella nostra esperienza degli orti a scuola ci interessa coinvolgere, oltre agli studenti, anche insegnanti, i dirigenti scolastici, i collaboratori scolastici e se possibile anche i genitori, in modo di rendere quello un luogo comune, con l’obiettivo è quello di emanciparsi dall’analfabetismo di chi non sa nulla di come cresce il cibo di cui ci nutriamo.

Il nostro intento è quindi che l’intera comunità scolastica impari a coltivare il cibo, a conoscere i cicli delle piante e delle stagioni, a vivere senza produrre rifiuti; l’orto sarà quindi concepito anche come luogo di bellezza, un’esperienza adatta a sviluppare il senso del bello, dell’armonia, della pace.

Nell’ Istituto Comprensivo “Pertini” di Fonte Nuova, il tecnico Francesca Guglielmo, racconta la sua esperienza come estremamente efficacie e produttiva. I ragazzi hanno lavorato il terreno, dopo aver finito di pulire la zona scelta per l’orto, poi ognuno di loro ha creato una piccola buca e piantato la propria piantina.

“Una bellissima esperienza alla quale hanno partecipato tutti i ragazzi con entusiasmo e voglia di sperimentarsi – spiega  Francesca – Sono molto soddisfatta del lavoro che si sta svolgendo e soprattutto della voglia di imparare e fare dei ragazzi”.

Quando coltiviamo un orto impariamo anche a rallentare: è quindi sempre un’esperienza che ci educa. Quando seminiamo e coltiviamo frutta e ortaggi mettiamo a frutto le abilità manuali, le conoscenze scientifiche, lo sviluppo del pensiero logico-interdipendente. I tempi dell’orto ci educano all’attesa, alla pazienza di veder germinare il seme, maturare la pianta, produrre il frutto, riprodurre semi fertili. Lavorare con la terra aiuta i ragazzi e noi adulti a riflettere sulle storie familiari, sulla vita delle comunità locali.

Nella maggior parte delle famiglie c’è sicuramente un papà, un nonno o un bisnonno che ha, o che ha avuto a che fare con la coltivazione della terra. L’orto è un’esperienza di incontro fra popoli di tradizioni e culture diverse. Coltivare un orto può diventare oggi un’eccellente esperienza di educazione alla multiculturalità.

Quando coltiviamo un orto entriamo a far parte di un modello economico basato sulla “stabilità” e non sulla crescita infinita, o sulla rapina delle risorse finite. Consumiamo ciò che la natura ci offre in maniera ciclica. Coltivare un orto è una piccola azione di pace, che ci educa a immaginare una società che non sia solo per noi, ma che duri nel tempo.

“L’orto è una grande metafora della vita spirituale: anche la nostra vita interiore abbisogna di essere coltivata e lavorata, richiede semine, irrigazioni, cure continue e necessita di essere protetta, difesa da intromissioni indebite. L’orto, come lo spazio interiore della nostra vita, è luogo di lavoro e di delizia, luogo di semina e di raccolto, luogo di attesa e di soddisfazione. Solo così, nell’attesa paziente e operosa, nella custodia attenta, potrà dare frutti a suo tempo”.
Enzo Bianchi

LA FOTOGALLERY

Regioni

Ti potrebbe interessare

Famiglie “adolescenti”

di

Grazie alla presenza sul territorio degli sportelli d’ascolto psicologico attivati nelle scuole nell’ambito del progetto “L’Atelier Koinè”, selezionato e promosso dall’Impresa Sociale...

SOCIAL MEDIA. NOI ADULTI DISINFORMATI SUI CAMBIAMENTI DEI GIOVANI

di

La comunicazione e l’uso dei nuovi mezzi è una delle problematiche più sentite emerse dagli sportelli d’ascolto nelle scuole nell’ambito del progetto...

“Sportello Ascoltarsi” nel Lazio: attiva la modalità a distanza a supporto delle famiglie

di

Il progetto “L’Atelier Koinè” – selezionato da impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo a contrasto della povertà educativa minorile – in questo...