HUB “Tu hai le capacità…usale!”, percorso di fotografia e scrittura all’IC Buozzi di Monterotondo

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La macchina fotografica è uno scrigno colmo di potenzialità. Può essere utilizzata per documentare o come un formidabile strumento attraverso il quale esprimere la propria creatività; per arricchire l’esperienza dello spazio o come un modo di indagare e reinterpretare la realtà.

La fotografia diventa pretesto al servizio della didattica, diventa terzo occhio dei ragazzi che usano la macchina fotografica come fosse una lente d’ingrandimento sul mondo. Un bell’esercizio per i ragazzi spesso abituati a consumare e vivere gli spazi con frenesia. Un modo per scoprire e scoprirsi, per soffermarsi e andare oltre, per acquisire consapevolezza, per mostrarsi e mettersi in gioco.

Un mezzo ed uno strumento capace di coinvolgere ed entusiasmare anche per chi con altri linguaggi è più in difficoltà.

Stessa cosa si può dire della scrittura, mezzo espressivo per eccellenza, strumento per creare dialoghi interiori e per mettere in parole pensieri e suggestioni. L’ obiettivo dell’ Hub, “Tu hai le capacità…usale!” è proprio mettere insieme queste due esperienze espressive per creare suggestioni che mettano in ballo due strumenti espressivi che prenderanno forma a fine anno in un prodotto finito che racchiuderà entrambe gli strumenti.

Il tecnico di fotografia Maximiliano Fagioli – che nell’ ultimo incontro ha fatto sperimentare ai ragazzi la costruzione della camera oscura con materiali da riciclo – racconta: “In questi anni di esperienze di laboratori di fotografia per ragazzi ho maturato la convinzione che la fotografia possa davvero essere un alleato ed uno strumento senza limiti per i ragazzi”.

Questo il racconto di uno dei ragazzi per realizzare la scatola oscura: “Per realizzare la camera oscura abbiamo preso delle scatole di cartone, poi abbiamo preso delle forbici e tagliato un lato della scatola. Poi abbiamo inserito al posto del lato tagliato un foglio di carta da forno, perforato il lato parallelo alla carta velina con un ago in modo da determinare un foro. Poi, abbiamo incollato tutti i lati della scatola senza far passare la luce. Infine abbiamo posizionato un oggetto davanti al forellino”.

La parte di scrittura creativa è affidata a Barbara Chiappa che ce la racconta come: “Una palestra per giovani narratori. I ragazzi intraprenderanno un percorso graduale alla scoperta del potere della parola scritta, sperimentando forme di narrazione diverse adatte alla loro età. Dai giochi di immagini, musica, lettere e parole, fino alle scritture miste, individuali, collettive, fantastiche, giornalistiche”.

Questo hub, muove su un doppio binario: quello legato alla fotografia ed alla scoperta della stessa come potente e divertente mezzo di comunicazione e di espressione creativa e quello legato alla scrittura; entrambe i processi hanno lo scopo di raggiungere finalità didattiche sottese, partendo dal principio che le grandi costruzioni sono fatte con dei semplici mattoni; nel nostro modello di comunicazione questi mattoni sono  immagini  e parole.

 

 

“Cerco verità e bellezza nella trasparenza d’una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una conchiglia sulla spiaggia, nella curva d’una schiena femminile, nella consistenza d’un vecchio tronco d’albero e anche in altre sfuggenti forme della realtà” (Isabel Allende)

 

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