All’IC Pirandello di Fonte Nuova sperimentiamo “l’orto come forma di crescita”

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Chiunque attraversi un parco o un bosco sente di attraversare luoghi di pienezza: è una sensazione che riempie gli occhi, le mani, le narici, i polmoni, le gambe.

È bellezza che invade i sensi, ma anche che riempie la mente e dà respiro all’anima, che nutre. E nessuno sente di essere nutrito dal vuoto.

Negli HUB “Ortocontorto” del progetto L’Atelier Koinè –  che si stanno costruendo un pezzo alla volta – lo scopo è proprio superare quel vuoto che non nutre, far sì che i ragazzi vengano invasi poco alla volta dalla bellezza della natura.

La Terra è un luogo da preservare, gli orti e giardini che stanno proliferando nelle città, nella sfera urbana e il diffondersi di laboratori creativi su questi temi, residenze promosse da aziende agricole, progetti di collettivi agro-artistici, sono veri e propri musei a cielo aperto.

Ci siamo interrogati sovente, nel progettare i laboratori di “Ortocontorto” che hanno a che fare con la natura, al valore etico di una nuova estetica ecologico; ebbene, crediamo che questa iniziativa in particolare ha a che fare con una realtà creativa, capace di interpretare e rigenerare il mondo.

L’esperienza di “Ortocontorto” nell’ Istituto Comprensivo “Pirandello” di Fonte Nuova, coordinata dall’esperto Luca Barbadoro, sta lavorando proprio in questo senso, allo sviluppo di una cultura etica ed estetica del venire a contatto con la natura.

Orto, quindi, come esperienza di crescita, per favorire una visione sistemica della realtà, ovvero basata su interconnessioni a tutti i livelli e sulla collaborazione dell’essere umano con la natura Orto come integrazione delle diversità, che permettere ai ragazzi di apprezzare la diversità e l’interdipendenza dei ruoli che ciascuno può riscoprire per migliorare le condizioni dell’ambiente in cui vive. Orto come accrescimento delle capacità di cooperazione: favorire un maggior senso di comunione con gli altri esseri umani e con le altre specie. Orto come comprensione dei cicli della natura: stimolare un maggior senso di identità in quanto parte integrante del sistema terra. I ragazzi divertiti, raccontano così l’esperienza recente di preparare il terreno per l’orto:

“Devo zappare la terra arrivare fino a terra, fino a quado non trovo la terra più morbida per piantare. E’difficile zappare, però penso sia una cosa bella da fare a scuola”. (Francesco)

Stiamo lavorando la terra, zappando il terreno. Abbiamo creato le buche con le pale, ossia vangato e poi abbiamo livellato la terra. Il progetto è una bella attività bella da fare a scuola, perché siamo a contatto con la natura”. (Giorgia)

“Ortocontorto è un progetto che si fa a scuola, è molto bello secondo me perché si sta a contatto con la natura. E’molto meglio fare scienze così, dal vivo, piuttosto che sui libri”. (Serena)

Carlo

“E’un progetto dove siamo a contatto con la natura. Mi piace tanto zappare!” (Carlo)

Ognuno di noi ricorderà cosa insegna “Il piccolo principe” rispetto all’addomesticazione, ecco, curando le piante i bambini, i ragazzi acquisiscono un senso di responsabilità e di empatia importantissimo per tutta la vita.

L’approccio proposto da “Ortocontorto”, in tutte le scuole in cui l’ hub è attivo, segue la pedagogia della natura: in natura infatti le esperienze sensoriali sono presenti nella loro pienezza e coinvolgono tutti e cinque i sensi. I ragazzi sperimentano le loro capacità motorie e fanno innumerevoli scoperte ed esperienze tattili.

Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato”. Da “Il piccolo principe” di Antoine De Saint-Exupéry

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