IN-dipendenze: avviato il percorso di sensibilizzazione e prevenzione al Liceo Peano di Monterotondo

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La Lanterna di Diogene Cooperativa Sociale ONLUS, capofila del progetto L’Atelier Koinè, in collaborazione con il Liceo Scientifico Statale G. Peano di Monterotondo ha attivato il percorso  IN-dipendenze per genitori, docenti ed alunni dell’istituto, finalizzato alla sensibilizzazione ed alla prevenzione delle dipendenze di ogni tipo.

Le attività relative allo Spazio GPS – Genitori Partner Scuola – sono state avviate il 13 gennaio scorso e si protrarranno per l’intero anno scolastico.

Sono previsti tre “contenitori” che permettono di occuparsi del tema delle dipendenze patologiche da differenti prospettive: un incontro in plenaria per genitori e docenti, un ciclo di incontri nelle classi prime, seconde e terze ed un punto informativo attivo due volte al mese aperto a studenti, insegnanti e genitori che sentano di voler condividere eventuali curiosità o preoccupazioni relative alle dipendenze.

Il Dott. Luigi Caravano, psicologo e psicoterapeuta, impegnato nel percorso ci spiega: “Le dipendenze patologiche connesse all’uso di sostanze stupefacenti e a condotte come il gioco d’azzardo o l’uso improprio delle tecnologie, rappresentano una tematica rispetto alla quale si assiste ad un vissuto di allarme ed urgenza. I dati relativi all’ incidenza delle dipendenze nella popolazione pre-adolescente ed adolescente sollecitano molta preoccupazione in chi si trova ad interagire con i ragazzi esercitando un ruolo educativo, come nel caso di genitori ed insegnanti.

Il nucleo centrale del progetto è costituito dagli incontri con gli studenti, che hanno come obiettivo principale esplorare insieme a loro cosa sanno delle dipendenze e soprattutto cosa pensano rispetto a questa tematica.

Abbiamo raccolto le impressioni del Dott. Caravano dopo i primi incontri nelle classi:“I ragazzi sono poco informati rispetto alle sostanze e alle condotte che possono condurre alla dipendenza, mostrano scarsa informazione, ad esempio rispetto ai diversi effetti e alle ricadute negative a lungo termine.  Tuttavia, approfondendo quello che pensano, la discussione ha preso spesso la forma di un confronto sulle difficoltà che a volte incontrano nell’affrontare le sfide caratteristiche dell’adolescenza, come l’interazione col gruppo dei pari, la sessualità, la necessità di costruire gradualmente un modo soggettivo di intendere la vita. È emerso anche come l’ uso delle sostanze sia in parte un tentativo maldestro di regolare gli stati emotivi suscitati da questi compiti evolutivi, spesso molto complicati da gestire.

Uno spazio dedicato ai ragazzi, come quello previsto in questo percorso, permette di prendere atto del loro bisogno di confrontarsi con gli adulti sulle questioni relative alle dipendenze, ma questo bisogno sembra spesso scontrarsi con la paura di essere giudicati e stigmatizzati.

Prima di avviare gli incontri con le classi, il Dott. Caravano ha avuto un incontro di condivisione e confronto con i genitori, nel quale è emersa la loro preoccupazione relativa alle dipendenze, in particolar modo quelle collegate ad un uso smodato delle nuove tecnologie e dei social. È stato inoltre possibile confrontarsi con i genitori rispetto all’esigenza, espressa dalla maggior parte dei ragazzi, di poter essere ascoltati soprattutto rispetto alle difficoltà che talvolta incontrano nella gestione delle diverse aree della loro vita e che subiscono un cambiamento così repentino, difficoltà che spesso possono condurre all’ utilizzo di sostanze stupefacenti o al rtiro dalle relazioni in favore di “relazioni virtuali”.

“Il confronto con i genitori – conclude Caravano – ha permesso di riflettere su come la famiglia, alle prese con questa fase evolutiva della vita dei ragazzi, si ritrovi a doversi riorganizzare, anche rispetto allo stile educativo da mettere in campo, in modo da poter convalidare la spinta all’ esplorazione da parte dei ragazzi ma mantenendo su di loro una attenta supervisione”.

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