Restiamo in contatto

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La terza intervista per capire come i bambini e le famiglie coinvolte nel progetto Kirikù hanno vissuto la quarantena è con Claudia Villella, maestra della scuola dell’infanzia Marco Polo.

Nessuno si aspettava una chiusura così devastante. Dopo la prima settimana ci siamo subito chiesti come potevamo continuare a stare vicini ai bambini e come raggiungerli.

Rimodulando tutta l’attività e attraverso una grande alleanza tra insegnanti, rappresentanti di classe e mediatrici culturali siamo riusciti a mantenere vivo il contatto con circa il 70% dei nostri alunni (93 bimbi).

All’inizio noi maestre mandavamo dei WhatsApp vocali per salutare i piccoli. Poi abbiamo cominciare a creare dei video che inviavamo loro una o due volte alla settimana per dire “noi ci siamo”, “noi viviamo questo momento vicino a voi”.

Anche se non richiesto, spesso i bambini ci inviavano disegni e foto dei laboratori che avevano svolto seguendo le nostre indicazioni.

A inizi giugno siamo andate a scuola e abbiamo invitato tutte le famiglie, una alla volta, a venire nel cortile per consegnare loro i lavori dei bambini e per salutarli. E’ stato molto emozionante.

Per i bambini di 5 anni, a pochi giorni dalla fine dell’anno, abbiamo creato un video speciale promettendo loro che a settembre andremo alla primaria per consegnare il diploma e salutarli come si deve.

La didattica a distanza per i piccoli non va bene e accentua le disuguaglienze dove c’è una situazione di disagio, di povertà educativa e sociale. Diverse famiglie non avevano i dispositivi necessari, in più di un caso la perdita del lavoro dei genitori ha accentuato il distacco con la scuola.

Con i bimbi che avevano iniziato a dire qualche prima parole di italiano bisognerà ripartire da zero. Non sappiamo le loro paure, le loro angosce. Non sappiamo come hanno vissuto questo periodo se non attraverso le parole dei genitori.

In questi mesi ho seguito diversi webinar. Tutti concordano nel dire che si deve tornare al più presto alla normalità perché i bambini ne stanno risentendo. La vita sociale a questa età è molto importante.

 A settembre spero riusciremo a riaprire la scuola. L’idea è rimodulare gli spazi (per fortuna noi abbiamo una scuola grande) nel rispetto del distanziamento, lavorando a gruppi e con docenti in più . Andrà ripensato tutto, a partire dagli inserimenti del nuovi bimbi.

Non vedo l’ora di iniziare. In sicurezza.

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