Educatori e insegnanti: lavorare insieme per stare e crescere con i ragazzi

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Pensando al grande albero che sta crescendo con il progetto Kepler 5-14 nuovi sistemi educativi per generazioni competenti, il fusto si sta rafforzando nel lavoro di collaborazione tra partner nel lavoro quotidiano. Potremmo quasi immaginare che ogni attività vada a costruire nuovi strati: laboratori pomeridiani, riunioni di progettazione, laboratori estivi, gli Educaté e gli incontri di socializzazione tra mamme, e tutte le cose che vi stiamo raccontando in questo blog.

Un nuovo “strato” si sta formando nel lavoro di connessione diretto tra educatori ed insegnanti nella volontà di trovare e sperimentare le forme migliori per connettere il lavoro che si fa in classe al mattino e quello che si fa nei laboratori pomeridiani: la sfida è quella di collegare e contaminare sempre più attività didattiche ed educative, sentendosi reciprocamente (insegnanti ed educatori) risorse per lo sviluppo del lavoro con i ragazzi. Nel progetto questo movimento viene chiamato Riorganizzazione della Scuola: nel concreto, nella sperimentazione del primo anno si sta materializzando nell’organizzazione di un laboratorio formativo che vede insegnanti ed educatori lavorare insieme per definire obiettivi e strumenti comuni.

Qui vi raccontiamo il percorso che si è aperto: lo scorso ottobre abbiamo svolto due incontri in cui abbiamo lavorato con tutte le coordinatrici di classe dei ragazzi del Laboratorio Pomeridiano che teniamo all’IC Martini. La connessione sui singoli casi nei primi 10 mesi del progetto c’è sempre stata ed è stata riconosciuta efficace da tutti: ma per la prima volta ci trovavamo a lavorare insieme rispetto agli obiettivi comuni nel lavoro educativo e didattico (crescita e rinforzo delle competenze) con i ragazzi.

In estrema sintesi ci sembra importante condividere tre risultati raggiunti.

Lavorare insieme, educatori e insegnanti, in gruppo ci ha permesso di ragionare in termini di senso sul significato di molte parole cardine: competenze, valutazione, apprendimento, strumenti. Sono emersi diversi elementi: differenti prospettive, linguaggi diversi, significati soggettivi. Da questa pluralità abbiamo sentito con maggiore intensità la necessità di costruire insieme l’idea di percorso di apprendimento e di crescita che i ragazzi devono poter vivere, anche attraverso il progetto, ma sempre più nel tempo quotidiano in classe e a scuola. Le differenze di vedute e di significati non ci hanno fatto alzare difese e barricate: ci ha stimolato nel guardare in modo più forte e completo il lavoro di ciascuno.

Abbiamo definito delle aree di sviluppo e di connessione per l’anno scolastico, immaginando dei contesti concreti di lavoro comune, con la connessione diretta tra lavoro in classe e nei laboratori pomeridiani Kepler. Si lavorerà su: competenze relazionali, metodo di studio, motivazione intrinseca. Per le prime si vuole aumentare e potenziare tutti gli spazi nella didattica e nei laboratori che favoriscono la conoscenza reciproca tra ragazzi, cercando di far emergere, valorizzare e riconoscere le loro positività, il tutto promuovendo attività di e in gruppo. Rispetto al metodo di studio si comincerà un lavoro specifico affinchè ogni ragazzo conosca e sperimenti metodi e strumenti di studio, trovando quello più efficace e produttivo, stimolando che questo processo venga anche trasmesso tra pari. L’area della motivazione intrinseca riguarda il lavoro fondamentale di stimolo della curiosità e del riconoscimento degli interessi e delle passioni dei ragazzi: solo connettendo questi aspetti, i contenuti e le competenze che la scuola e il progetto ritengono importanti da sviluppare nei ragazzi, verranno vissuti da loro come vicini, reali, importanti. È un lavoro che ci pone fianco a fianco con i ragazzi e che chiama tutti ad una maggiore consapevolezza rispetto a sé, al proprio vissuto, al legame che la scuola ha con la nostra vita.

Le aree descritte e i loro obiettivi sono entrate nella scrittura e sperimentazione di un piano di azione che indica a ciascuno di noi, come insegnanti e come educatori, possibili strumenti concreti da mettere in gioco nella propria attività (educativa e didattica). Abbiamo così in mano una lista di strumenti e proposte di lavoro da sperimentare in classe, non solo con i “singoli casi” ma anche con le loro classi. Ci siamo dati due mesi per provare, calibrare, scoprire i vari strumenti … e a marzo ci ritroveremo per fare il punto e continuare. In cantiere ci sono anche dei progetti individualizzati che vengono costruiti, realizzati e monitorati a tre: ragazzi e famiglia, insegnante, educatore.

Lavorare insieme è l’unico modo di conoscere nuovi modi per stare e crescere con i ragazzi. Lavorare insieme nel progetto significa, a piccoli passi, anche riorganizzare la scuola. Le riforme vere passano nella fatica e nell’energia che tutti mettiamo guardando a ciò che fa bene primariamente ai ragazzi e alle ragazze che tutti i giorni entrano nel cortile per raggiungere le proprie aule. E l’albero continuterà a crescere vicino a loro.

Andrea Conficoni, educatore, La Esse

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