#NONSONOUNMURALES ed i colori dell’anima

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È fine luglio quando mi arriva una mail da Con i Bambini dal titolo alquanto curioso. Scorro velocemente e salta fuori che si tratta di un progetto di street art, da realizzare negli spazi di vita e di formazione dei progetti, in vista della Giornata europea delle Fondazioni programmata per il 1 ottobre. La proposta è affascinante e, soprattutto, decisamente in linea con la passione per l’arte dei graffiti che i giovani sempre più mostrano di amare. Un giro veloce di telefonate e due delle nostre sette regioni coinvolte nel progetto ItaliaEducante raccolgono la sfida: Calabria e Veneto/coop La Esse.
Da lì in avanti, è stato un tumulto di emozioni, sorrisi, domande, timori, slanci e colori che ci hanno traghettato alla giornata di inaugurazione pieni di grande soddisfazione. Realizzare un murales, secondo un format preciso (uno stencil dell’artista LDB che rappresenta un adulto che allaccia le scarpe ad un bambino, ndr) ricevuto da Con i Bambini ma con un alto livello di personalizzazione, era una sfida non facile, indubbiamente. Intanto individuare il muro ospite su cui cimentarsi nel graffito e poi coordinare la squadra degli artisti in erba, sotto la supervisione di un educatore e di un professionista di questa arte così particolare, erano dettagli di non poco conto. I nostri coordinatori Domenica e Davide sono stati il pivot della situazione così da arrivare alla scadenza prevista con due murales meravigliosi su due muri anonimi trasformati in opere d’arte a cielo aperto, una trentina di ragazzi soddisfatti e felici e una responsabile della comunicazione ItaliaEducante… viva!
Qui sotto, condivido qualche riflessione raccolta dagli educatori e dai ragazzi e ragazze coinvolti nell’avventura perché #nonsonounmurales è stato davvero quel segno di comunità che voleva essere nelle intenzioni.

La testimonianza dei protagonisti

<<Catalizzatore di cooperazione, pratica per rinforzare le relazioni interpersonali… Tutte le fasi, dall’ideazione delle parole a quella dei colori, hanno funzionato per incentivare la cooperazione tra i ragazzi e tra i ragazzi e gli adulti. Poi è stato anche un attivatore di cooperazione con la comunità locale: quando eravamo su strada a realizzare il murales, le persone che passavano si fermavano e chiedevano>> Angelo Siciliano, educatore ItaliaEducante Calabria e Giuseppe Agostino, artista

<<Un’occasione di rinascita, ripresa e speranza per noi, per i ragazzi coinvolti e per la città tutta!>> Veronica Gaglianò, educatrice ItaliaEducante Calabria

<<Li abbiamo visti mollare il cellulare e, quando lo hanno utilizzato, è stato per fare gioco di squadra per raggiungere l’obiettivo comunque. Abbiamo visto nascere delle amicizia, li abbiamo visti nella loro socialità… Cosa che mancava da tempo, visto il periodo>> Silvia Tigani, educatrice ItaliaEducante Calabria

<< È stato come offrire ai nostri giovani un modo nuovo e diverso per uno sfogo creativo ed emotivo>> Ivano Curtolo, educatore ItaliaEducante Veneto

<<La principale osservazione è stata che i ragazzi, in prevalenza tra i 12 e 13 anni, dalla curiosità iniziale per una forma di comunicazione/arte che prima era vissuta come lontana, sono passati a comprenderne in pieno il significato, sperimentandosi in prima persona con le competenze necessarie per trasformare un muro anonimo in un messaggio sociale.>> Angelo Pietro, Referente dei Servizi Sociali del Comune di Quinto (TV)

<<Passare del tempo insieme imparando una cosa nuova divertendoci e cercando di fare il meglio possibile! È stato così!>> Elisabetta, allieva ItaliaEducante Veneto

<<Non mi aspettavo che il murales sarebbe diventato così bello e mi ha insegnato a lavorare in gruppo ed anche a vedere la differenza tra un’opera fatta da un professionista e quella fatta da un vandalo>> Pedro, allievo ItaliaEducante Veneto

Contributo a cura di Mariachiara Martina, Responsabile Comunicazione ItaliaEducante

 

 

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