IMPARARE E INSEGNARE A LEGGERE I BISOGNI DEI BAMBINI

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Nell’ambito del progetto INVIOLABILI lo staff realizza attività laboratoriali in due scuole dell’infanzia.

Ogni laboratorio è gestito dall’educatrice e dalla psicologa con il supporto di esperti esterni, due volte a settimana.

I laboratori realizzati presso l’Istituto Comprensivo “Costantinopoli” – nella III Municipalità del Comune di Napoli, tra i quartieri San Carlo all’Arena e San Lorenzo Vicaria –, raggiungono 80 bambini. Le classi interessate si caratterizzano per l’elevato numero di bambini stranieri e/o appartenenti a nuclei familiari in situazioni di svantaggio socio-ambientale e con problematiche linguistico-culturali. Le difficoltà riscontrate nella scuola sono molte e di varia natura: le insegnanti hanno estreme difficoltà a gestire i bambini più problematici, la struttura della scuola presenta varie barriere architettoniche, il contesto da cui provengono i bambini è fortemente caratterizzato da povertà economica, educativa e deprivazione sociale. Per queste ragioni si è deciso di rafforzare l’offerta formativa e di supportare le insegnanti nella gestione pratica dei bambini più difficili.

Con i docenti ci si confronta sulle osservazioni del gruppo classe e dei singoli bambini per rilevare quegli “eventi sentinella” che, se non gestiti precocemente, potrebbero determinare possibili situazioni di difficoltà/disagio per il bambino. Di fondamentale importanza è il lavoro di osservazione per intercettare ed eventualmente monitorare i minori in difficoltà. Gli elementi rilevati vengono discussi e analizzati dall’équipe di progetto con il coinvolgimento degli insegnanti e, ove necessario, delle famiglie per la definizione di interventi sinergici e personalizzati di cura che possano contrastare condizioni di disagio o di rischio. Proprio grazie alle attività laboratoriali e all’occhio attento degli educatori è stato possibile intercettare alcune situazioni di rischio ed intervenire precocemente.

Presso la scuola dell’infanzia “Casanova-Costantinopoli” i laboratori che l’équipe sta portando avanti sono due: un laboratorio di avvicinamento alla musica e un laboratorio d’arte.

Il laboratorio di musica è un mezzo per la creazione di un Paesaggio sonoro nel quale voce, movimento ed esplorazione stimolano la curiosità, la scoperta e la socializzazione del bambino. Attraverso i giochi di movimento, di voce ed un primo approccio agli strumenti musicali i bambini sono naturalmente portati a parlare il “linguaggio musicale”, ascoltare e interagire con educatori e coetanei. Ascoltare, cantare, suonare e muoversi diventano, quindi, mezzi utili per la percezione dei suoni e anche per la maturazione delle potenzialità del bambino a livello affettivo, relazionale e cognitivo.

Il secondo laboratorio, Artisti in tutti i Sensi è gestito dalla psicologa, dall’educatrice e da un’architetto.  Il progetto si configura come un percorso di avvicinamento al mondo dell’arte attraverso incontri in aula organizzati per cicli tematici al fine di favorire l’esternalizzazione del mondo interiore del bambino e dell’espressione del sé in relazione all’altro. Osservare i bambini durante le attività laboratoriali ha grandissime potenzialità. È possibile leggere i loro bisogni e i loro stati d’animo e, in questo modo, cogliere appieno il significato più profondo del termine “educare”, quello di educěre, “trarre fuori”, “tirar fuori ciò che sta dentro”. Il comportamento del bambino, inoltre, racconta spesso qualcosa del contesto nel quale vive e, in situazioni di grande isolamento e precarietà – come quelle di cui il progetto INVIOLABILI si occupa – è possibile partire dall’osservazione per ricostruire la storia della famiglia e attivare, quando necessario, un percorso più strutturato di presa in carico.

 

Durante uno dei laboratori l’educatrice e la psicologa hanno osservato in un bambino atteggiamenti eccessivamente aggressivi e difficoltà ad accettare le regole e il contenimento emotivo era pressoché impossibile: esprimeva grande difficoltà nel prestare attenzione agli stimoli dell’équipe e/o dell’esperto. Si è deciso, in accordo con il personale docente, di restituire queste osservazioni alla madre, la quale durante i colloqui organizzati, ha raccontato di vivere una situazione di violenza fisica, psicologica ed economica che, indirettamente, incide profondamente sul benessere psico-fisico del bambino. La psicologa e l’educatrice hanno quindi deciso di proporre alla mamma la possibilità di essere accompagnata e accolta presso un centro anti-violenza. Il percorso di consapevolezza è solo all’inizio ma è stato comunque possibile attivare una rete di sostegno e protezione per la madre e per il bambino.

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