Oggi Luca è in grado di camminare su una sfera di equilibrio.

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L’esperienza del laboratorio di circomotricità per 3/4enni.

Il circo unisce, crea comunità, si rivolge al singolo ma guarda sempre al gruppo. Attraverso la pratica delle attività circensi si valorizza l’importanza dell’ascolto e della cooperazione in un clima non giudicante, di armonia e fiducia. Il circo è uno strumento educativo dal potenziale immenso poiché attraverso il gioco è possibile superare insicurezze e paure mentre si conseguono abilità fisiche e sociali.

Questo gioco di fatto rappresenta un micro cosmo protetto, all’interno del quale fin da bambini si sperimenta il vivere sociale organizzato, si costruiscono relazioni, s’impara a gestire emozioni più o meno complesse, si superano limiti, si comprende la gestione del rischio, si scopre la propria identità e il proprio ruolo all’interno del gruppo. Un aspetto non trascurabile inoltre è il quadro normativo, infatti le tre regole del laboratorio di circomotricità sono:

  1. sicurezza, fisica e sociale: è vietato mettere chiunque, anche se stessi, in una situazione di pericolo o disagio
  2. concentrazione durante la spiegazione dei giochi e nelle attività stesse
  3. divertimento

All’istante i bambini comprendono che se ci si fa male o sono poco concentrati nelle attività proposte, non riusciranno a divertirsi.

Luca (nome di fantasia) attraversa lo spazio della palestra con sguardo assente, pochi passi e appena è al centro dello spazio inizia a correre e ad urlare, gli altri bambini seduti in cerchio lo guardano stupiti – a tratti infastiditi – da quel comportamento così irrazionale e distante dal loro. Non c’è verso di placare il suo stato d’ansia e i primi incontri passano così tra alti e bassi, tra stati di eccitazione e di assenza. Luca ha difficoltà nel gestire le sue energie nel tempo e nello spazio, corre e urla, rovescia i contenitori dove è riposto il materiale, si arrampica su pile di materassi e non curante del pericolo si lancia sul pavimento, alle volte uscendone indenne finché stremato quasi si addormenta.

Proponiamo ai suoi genitori di ridurre il tempo di permanenza all’interno del laboratorio per poi aumentarlo progressivamente fino alla durata massima di un’ ora e trenta minuti. Abbiamo deciso di rispettare il suo tempo. Come per magia con sessioni di gioco più brevi assistiamo al cambiamento, cerchiamo di proporgli giochi di destrezza ed equilibrio come camminare su una trave o salire su una sfera, dove essere concentrati è imprescindibile.
Luca inizia a comprendere la sua fisicità e attraverso ciò inizia a scoprire l’altro in una chiave diversa, non più come ostacolo che si frappone tra lui e l’oggetto desiderato ma come elemento che gli restituisce un’immagine di sé giorno dopo giorno sempre più positiva.
Oggi Luca è in grado di camminare su una sfera di equilibrio, saltare da un piano rialzato, fare capovolte e salti dal trampolino, è il primo ad offrirsi per sistemare il materiale in ordine ed è sempre pronto ad aiutare i compagni.
Luca ha imparato a gestire la sua grande energia, oggi Luca è sicuramente un bambino più felice.

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