IL PUNTO NELLA VITA NON È SISTEMARSI,È PORSI SEMPRE LE GIUSTE DOMANDE

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IL PUNTO NELLA VITA NON È SISTEMARSI,È PORSI SEMPRE LE GIUSTE DOMANDE

A DIRLO IL PROFESSOR GABRIELE CODONI, UNO DEGLI ESPERTI CHE HANNO PRESO PARTE A INNWORK. AL TEATRO EXCELSIOR DI MACERATA, OLTRE 350 RAGAZZI E RAGAZZE DELLE CLASSI QUARTE E QUINTE DEL LICEO “LEOPARDI”

 

Nei giorni scorsi, al teatro Excelsior di Macerata, si è svolto Innwork, un’azione a sostegno dell’orientamento scolastico proposta, nell’ambito del progetto Goals, Giovani – Orientamento – Accompagnamento – Lavoro – Scuola, dalla cooperativa sociale IL FARO di Macerata (ente capofila del progetto). In questa giornata, interamente dedicata agli studenti e alle studentesse del liceo classico e linguistico “G. Leopardi” di Macerata, oltre 350 ragazzi e ragazze delle classi quarte e quinte del Liceo Classico di Macerata (partner del progetto) hanno avuto la preziosa opportunità di confrontarsi con i professionisti del settore e con le opportunità del mercato del lavoro attuale, costantemente in evoluzione e spesso difficile da inquadrare.

L’evento è stato introdotto da Monia Sabbatini, della cooperativa sociale IL FARO, e dalla dirigente scolastica Annamaria Marcantonelli, mentre Massimiliano Di Paolo, direttore della Compagnia Delle Opere Marche sud, ha svolto il ruolo di moderatore dell’evento. La mattinata si è strutturata in tre sessioni, distinte per aree di lavoro, in modo da dare una panoramica dei possibili percorsi di studi da intraprendere per avviare determinate carriere o seguire i propri talenti. La prima sessione, denominata “Senso del lavoro”, ha visto la partecipazione di due professionisti dell’area umanistica, Gabriele Codoni, docente di filosofia, e lo scrittore Davide Colletta. Successivamente l’evento ha preso una piega più digital, con la sessione “trasformare il lavoro”. In questo dibattito hanno partecipato Fabio Fraticelli, direttore generale di Techsoup Italia, Simone Calzolaio, avvocato e Phd di diritto costituzionale, e Luca Levantesi, owner Elicos srl. Infine, la terza e ultima sessione si è orientata alle nuove tecnologie al servizio dell’uomo e ha visto la partecipazione di Emanuele Frontoni, docente di informatica e computer vision, e due dottorandi di ricerca presso l’Università politecnica delle Marche, Riccardo Rosati e Chiara Calamanti.

 

Il punto focale della giornata non è stato però un semplice orientamento tecnico: il messaggio principale trasmesso agli studenti e alle studentesse è stato quello di spronarli a seguire le loro passioni, a non arrendersi a un mercato del lavoro che si mostra incerto e talvolta poco ottimista. «Il punto nella vita non è sistemarsi, è porsi sempre le giuste domande – ha affermato il professor Gabriele Codoni – E la domanda principale che dovete porvi è: che tipo di persona voglio essere davvero? Lavorare significa, infatti, trovare coscienza della propria utilità». Durante i vari dibattiti, i vari professionisti sul palco hanno analizzato le loro carriere, mettendo in luce percorsi di studi, evidenziando difficoltà e mostrandosi per quello che sono davvero: persone che hanno fatto della loro passione un lavoro. L’obiettivo della giornata era mostrare ai ragazzi e alle ragazze un orientamento scolastico alternativo, sotto una luce diversa. Fabio Fraticelli, infatti, ha affermato: «Lavoro oltre 70 ore alla settimana, ma non mi lamento mai. Questo perché amo il mio lavoro e spesso ho seguito le mie inclinazioni a discapito delle scelte più ovvie da intraprendere. Ho fatto salti senza la mia “rete di sicurezza”, ma questo mi ha permesso di diventare una persona – e un lavoratore – migliore».

Per rendere il confronto ancora più interattivo, agli studenti e alle studentesse è stata data la possibilità di  porre le loro domande in modalità live tramite i canali whatsapp e Instagram; un quesito molto sentito dalla platea è stato il seguente: “come faccio a capire che una determinata strada è quella giusta?”. A questa domanda le risposte sono state le più disparate, ma probabilmente l’esperienza vissuta da Luca Levantesi, programmatore informatico, è la più calzante: «Ho seguito un corso di laurea in storia e conservazione dei Beni Culturali e adesso sono programmatore. Non proprio il percorso più lineare. In seguito, mi sono appassionato di comunicazione via web concentrandomi sulla user experience, segmento in cui l’approccio umanistico è stato davvero d’aiuto e mi ha permesso di concentrarmi sull’aspetto della bellezza e la cura dei dettagli». L’evento, brillantemente incalzato da relatori entusiasti e ragazzi e ragazze curiosi, ha visto anche la partecipazione straordinaria di Luca Violini, doppiatore cinematografico, che ha introdotto l’evento recitando un famoso estratto de “Il Piccolo principe”.

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