“VOLERO’, DISSE IL BRUCO. TUTTI RISERO, TRANNE LE FARFALLE”

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Un percorso di Coaching è una strada dove l’adolescente non è solo, una via che si fa insieme, si costruisce con impegno, fiducia ed apertura. Grazie a GOALS la nostra scuola e soprattutto i nostri ragazzi, hanno potuto creare questo spazio di crescita rivolto a loro come adolescenti in cerca di dialogo. Vorremmo ringraziare profondamente i Coacher counselor che settimanalmente hanno lavorato con i nostri studenti in spazi e luoghi ad hoc, i promotori del progetto, la Cooperativa Il Faro di Macerata, e i nostri allievi che si sono proposti per valorizzarsi e iniziare un cammino godendosi il panorama che l’adolescenza mostra e riserva loro! Grazie di cuore ed a presto con un nuovo inizio.”

Con queste parole si conclude il primo anno di COACHING II livello presso l’Istituto Stella Maris di Civitanova Marche, partner del progetto GOALS, che ha visto convolti circa 90 ragazzi con percorsi di orientamento in plenaria e circa 30 con interventi di orientamento individuale. E’ stata un’esperienza complessa e impegnativa nella quale ragazzi, docenti e coacher si sono sperimentati e hanno investito tempo e passione per conoscersi e crescere insieme.

Volerò – disse il bruco.

Tutti risero, tranne le farfalle.”

Con questa citazione inizia il racconto di una professionista che si è presa cura dei ragazzi guidandoli in un percorso di scoperta dei loro talenti e delle loro professionalità: “nei vari mesi in cui si sono svolti gli incontri, i ragazzi hanno manifestato una maggiore capacità ad affidarsi. Abbiamo lavorato sulla gestione della frustrazione, partendo dalla comprensione di quali siano le sensazioni nel momento in cui non si realizza un obiettivo. Per loro è stato importante riconoscere il proprio dialogo interno, partendo dai propri standard cognitivi: quando facciamo esperienza di un evento registrandolo come un successo o come un fallimento, misuriamo la nostra performance sulla base di uno standard interiore, spesso molto esplicito. Abbiamo tenuto conto anche di standard meno chiari; infatti portiamo con noi delle aspettative internalizzate che non riescono a farsi strada nella nostra consapevolezza. Quando ciò avviene, i ragazzi mostrano di sentirsi insoddisfatti o a disagio, senza coglierne il motivo. Ci siamo occupati della percezione che i ragazzi hanno di sé stessi, del locus of control interno ed esterno.”

Gli adolescenti più grandi hanno mostrato l’esigenza di parlare del rapporto con i loro genitori, mentre i ragazzi delle prime classi si sono orientati maggiormente ad elaborare i disagi che a volte vivono con il gruppo dei pari. Hanno portato testimonianze in cui si sono sentiti senza valore e sono riusciti a condividere i momenti in cui hanno ricevuto giudizi negativi su sé stessi. Insieme ai ragazzi i coacher hanno cercato di riassumere l’andamento della loro vita, annotando gli avvenimenti positivi e importanti, in cui si sono sentiti protagonisti, inserendo i loro successi. Si è cercato di cogliere il fattore comune che ha favorito i successi senza tralasciare di comunicare loro il senso dell’impegno ed infine, valorizzato la loro perspicacia. Al termine si è fatto un bilancio del lavoro svolto, facendo emergere gli elementi che rappresentano una costante che appartiene al loro modo di funzionare. I professionisti hanno lavorato sui loro obiettivi a lungo termine, cercando insieme il modo per raggiungerli, invitandoli a definire nella loro vita anche degli obiettivi a breve termine. Alcuni ragazzi hanno manifestato la loro difficoltà ad impegnarsi per raggiungere i loro progetti, legata alla concentrazione nello studio, presi da continui stimoli.

In alcuni gruppi, si sono inseriti partecipanti occasionali e curiosi che venivano a provare l’esperienza. Essi sono stati accolti con apertura e non si sono create difficoltà o interruzioni del processo; hanno sperimentato la concentrazione sull’obiettivo e la capacità di resilienza e hanno poi scelto liberamente se proseguire o interrompere la loro esperienza.

Tutti i ragazzi hanno mostrato soddisfazione nel lavoro che hanno svolto insieme ai loro coacher, manifestando diverse emozioni durante gli appuntamenti settimanali. Hanno potuto catturare e portarsi la possibilità di credere in ciò in cui sono capaci; che il talento è qualcosa che ci fa agire nel piacere, che è una capacità innata, che è qualcosa che facciamo con facilità e che deve essere riconosciuta da sé stessi e dagli altri.

Una forza del progetto GOALS è la durata triennale! Per questo ci siamo solo salutati con i ragazzi del Liceo Scienze Umane Stella Maris di Civitanova Marche per ritrovarci a settembre con nuove consapevolezze, nuove esigenze ma la stessa voglia di crescere insieme.

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