COMUNITÀ EDUCANTI, NEI CANTIERI DI PROGETTAZIONE EMERGE IL BISOGNO DI SPAZI FISICI DA CONDIVIDERE

«Creare una comunità educante richiede di rinunciare ai nostri recinti per favorire una visione di rete». La testimonianza di Rosanna Castellano, docente della scuola secondaria di primo grado Sylos che partecipa al progetto GenerAzioni con i suoi alunni, riassume il senso del grande lavoro di confronto, collaborazione, analisi e immaginazione che sta animando i cantieri di progettazione. Una “scuola” per tutti. Non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti coinvolti. Insegnano ad aprirsi agli altri per mettere in comune esperienze, competenze e sogni, su cui costruire la grande comunità educante di Bitonto.
Educatori, insegnanti, genitori e terzo settore, stanno condividendo lo sforzo di capovolgere impostazione, spogliandosi degli abiti mentali che circoscrivono la prospettiva al perimetro della propria realtà. Unico obiettivo: il bene dei ragazzi, da cui emergono bisogni finora inappagati. Primo fra tutti, quello di una socialità condivisa in spazi sicuri e adatti alle loro esigenze. Per questi adolescenti che hanno vissuto le “reclusioni” del Covid, stare insieme diventa necessità primaria. E tocca agli adulti dare spazi e luoghi a questa istanza.