Futuro Prossimo è ora! I piccoli cambiamenti che nascono dai ragazzi

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© Adriano Foraggio per Save the Children Italia

“Una scuola in cui partecipo è una scuola da cui non voglio allontanarmi!”: questa la frase di uno dei ragazzi che abbiamo avuto la fortuna di incontrare nelle tante scuole in cui operiamo.

Una scuola che sa prendere in seria considerazione anche le opinioni e le proposte di coloro che la abitano, è una scuola capace di stimolare il senso di appartenenza e di responsabilità, affinché la scuola sia davvero di tutte e tutti. Questa è l’intuizione che abbiamo potuto sperimentare per sette anni all’interno del programma Fuoriclasse e che grazie al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile gestito dall’impresa sociale Con i Bambini abbiamo potuto estendere, ampliandola, nei territori di Marghera, Napoli Chiaiano e Sassari.

Ma esattamente di che cosa si tratta? Sappiamo quanto il dialogo tra studenti e docenti sia fondamentale per sviluppare un luogo sereno di apprendimento e di crescita formativa e il confronto alimenta la fiducia reciproca e la possibilità di affidarsi, primo elemento prezioso per poter apprendere.  Attraverso i consigli consultivi, tavoli permanenti di confronto e condivisione tra una rappresentanza di studenti e docenti, si lavora in questo senso, per stimolare un dibattito costruttivo tra i diversi attori che abitano e animano la scuola.

©Adriano Foraggio per Save the Children Italia

All’interno del percorso di 16 ore si comincia riflettendo e condividendo i diritti negati e le problematiche che studenti e docenti percepiscono e affrontano a scuola tutti i giorni, insieme si individuano gli adulti di riferimento, interlocutori appropriati per supportare e accogliere le proposte di cambiamento. Infine, dopo aver riflettuto sul da chi dipende cosa, si ragiona su possibili proposte che potrebbero migliorare la situazione data.

Stupisce sempre come il lavoro partecipativo tra studenti e docenti, possa diventare fonte di motivazione comune e possa stimolare la capacità di riflessione e analisi, oltre alla possibilità di esercitare problem solving e di contribuire fattivamente al miglioramento della scuola.

Alcuni passaggi chiave riguardano l’individuazione dei problemi e delle proposte di cambiamento, in cui i rappresentanti sono di fatto dei portavoce di tutte le istanze raccolte nel gruppo classe. Una volta individuati i problemi e le proposte che possono riguardare quattro ambiti: la relazione tra pari e con gli adulti, la struttura scolastica, la didattica innovativa e il territorio, c’è un momento fondamentale che vede il coinvolgimento del Dirigente Scolastico. Sappiamo, infatti, quanto la presenza della massima carica scolastica possa rappresentare una sorta di tabù per gli studenti, non sempre abituati ad esprimere con tranquillità le proprie opinioni: proprio per questo il momento di confronto con il Dirigente Scolastico ha un valore formale e sostanziale. Formale perché rappresenta un rito di passaggio, in cui anche il dirigente si fa carico di ascoltare le opinioni dei vari interlocutori, sostanziale perché è responsabilità del dirigente approvare, commentare e rilanciare le varie proposte.

Ecco allora, come nel caso di Sassari nell’IC Latte Dolce Agro, che il momento di confronto sulle proposte diventa un momento privilegiato di analisi e dibattito tra tutti i rappresentanti del consiglio consultivo, i docenti e il dirigente, affinché ciascuno possa fare la propria parte per migliorare anche solo un pezzetto di scuola.

Dalle cartine geografiche che non ci sono, al materiale sportivo carente, alla possibilità che gli studenti insieme ai genitori e ai docenti imbraccino pennelli e vernici per ridipingere alcune aule scolastiche e rendere più accogliente e bello il luogo in cui trascorrono la maggior parte del loro tempo. Vi è anche la possibilità di interloquire con le istituzioni per tutto ciò che riguarda la struttura e nello specifico i bagni rotti, le maniglie che non funzionano, le tapparelle che fanno entrare il caldo sole sardo.

“E’ importante trovare soluzioni e farlo insieme, solo così possiamo davvero migliorare la nostra scuola”, questa la frase del rappresentante più piccolo presente il 29 maggio a Sassari nell’incontro con il DS Antonello Pilu, disponibile a sostenere questi piccoli cittadini nel loro percorso di crescita personale e formativa perché “Il cambiamento -dice- può avvenire se ciascuno di noi, responsabilmente, si impegna e fare la differenza”.

Questo è l’augurio che ci facciamo: sperando che ciascuno dei piccoli e grandi abitanti della scuola, insieme, possa produrre cambiamenti positivi, contrastando così demotivazione e dispersione scolastica.

Post a cura di Camilla Bianchi di Save the Children Italia

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