Accademia dei Pirati Tou.Play: Le Navi

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L’Accademia dei Pirati, il macroprogetto svolto dall’Ass. Tou.Play, che ha l’obiettivo di disincentivare la dispersione scolastica e l’abbandono dei minori di età compresa tra i 6 e i 14 anni residenti nelle periferie o aree pauperizzate, racchiude a sé una serie di progetti più piccoli, le Navi, ognuno dei quali svolge un proprio ruolo specifico.

L’intento è quello di creare eventi basati sulla relazione attraverso il gioco, in modo che esso migliori le relazioni stesse.

La prima nave è “Pirati a Scuola”, la quale intende offrire ai beneficiari un aiuto nello svolgimento dei compiti per casa. Successivamente si serve della ludopedagogia e dei giochi più disparati, partendo da quelli da tavola fino a quelli virtuali, offrendo così un’educazione non formale, punto cardine dell’Ass. Tou.Play.

La seconda nave “Play Academy” dà l’opportunità ai bambini e ragazzi di tutte le età, che non hanno avuto la possibilità di iscriversi, di svolgere ciò che viene normalmente svolto durante la settimana insieme agli altri coetanei, quindi laboratori ludo pedagogici e di arteterapia. Il tutto è condiviso con le famiglie e senza alcun tipo di costo se non quello della tessera associativa.

La terza ed ultima nave, “Ora del tè”, è composta da uno Sportello di ascolto individuale per il sostegno socio-psicologico dell’intero nucleo familiare in modo da fornire un supporto approfondito e personalizzato.

La novità dell’ultimo periodo è che da venerdì 31 gennaio 2025, sono cominciate delle piccole bolle di attività e laboratori da svolgere una volta al mese all’interno di un “Play Academy” anche con adulti! Una grande soddisfazione per l’Accademia che ha visto mutare drasticamente l’atteggiamento di molti dei genitori che, alla vista della soddisfazione e dei sorrisi sinceri di bambini e operatori, sono rimasti attratti e affascinati dall’approccio applicato e hanno fatto richiesta esplicita di partecipazione in prima persona alle suddette attività.

E’ stato interessante e apprezzabile vedere come questo progetto tratti la famiglia, quindi il contesto nella sua interezza e non solo il minore. D’altronde è solo lavorando su tutte le dimensioni, partendo da quella familiare fino a quella sociale, che è possibile costruire realmente un’identità che cresce e che man mano si responsabilizza.

Se me lo dici, Dimentico. Se me lo mostri, Ricordo. Se mi coinvolgi, Capisco

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