Parlare di arte ai bambini

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Da alcuni anni la Cooperativa Giuliano Accomazzi realizza le attività del Family Hub Mondi per Crescere a Torino, un insieme di servizi per le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, che si traducono in azioni a sostegno della genitorialità sotto differenti aspetti. Tra questi, “Vaccinati con la cultura” si propone di avvicinare le famiglie e i bambini al mondo dell’arte attraverso collaborazioni con i musei cittadini, visite a gallerie, passeggiate guidate per la città, laboratori, osservazioni dell’arte in natura.

A causa della pandemia a malincuore abbiamo dovuto sospendere le uscite culturali con le famiglie e i bambini e ripensare le esperienze di “Vaccinati con la cultura”.

In questo anno ci siamo trovati tutti fare i conti con le molte limitazioni e a dover imparare a vivere in una situazione nuova e complessa. Ci siamo dovuti reinventare provando ad immaginare nuovi modi per trasmettere e infondere il piacere di vivere esperienze legate alle arti espressive ai bambini e alle famiglie.

E allora se non era più possibile raggiungere i luoghi d’arte, abbiamo fatto in modo che fosse l’arte ad entrare nei servizi all’infanzia della Cooperativa coinvolgendo in questa esperienza tre nidi d’infanzia: 50 bambini da 1 a 3 anni e le loro famiglie.

Siamo convinti che gli adulti possano aiutare i bambini ad avvicinarsi all’arte e a comprenderla. Loro esplorano il mondo che li circonda, e possono anche scoprirlo nelle opere degli altri o nella natura stessa. Discutere di un dipinto con un bambino può sembrare pretenzioso, tuttavia, nessuno come i bambini, i cui sensi e percezione sono così aperti, ha una disposizione migliore per questo. Scambiare opinioni su alcune opere d’arte o fare osservazioni con i bambini sui cambiamenti di luce e sul loro effetto sugli oggetti che vediamo, spiegare le impressioni sulle forme, sul colore e sulla trama di piante, alberi o rocce … In fondo non è arte? I bambini nascono osservatori e se vengono aiutati a pensare a ciò che vedono da una prospettiva estetica non impareranno solo a valorizzare l’arte, ma anche la natura che ha ispirato e ispira tanti artisti.

Linguaggio

Come dichiara Herwig Deweerdt, invece di usare termini come “arte” e “creatività”, quando si tratta di bambini piccoli dovremmo parlare di “linguaggio”. Un Linguaggio che è insito nel loro essere. Anche mentre scarabocchia linee e cerchi, dipinge con le dita, incolla, strappa, modella l’argilla, balla, canta e gioca, il bambino sta scoprendo e sviluppando il proprio linguaggio espressivo.

Si potrebbe pensare che i bambini dell’età da nido siano “Troppo piccoli per capire certe cose’’. La nostra esperienza di educatrici appassionate di arte ci conferma invece che impariamo quotidianamente attraverso lo sguardo dei bambini. Perchè sono sempre pronti ad accogliere nuove opportunità espressive, sono naturalmente predisposti a rivoluzionare prospettive e schemi, a superare cliché e convenzioni. Usare questo tipo di linguaggio con i bambini pertanto non è un insolito azzardo, ma uno splendido modo per comunicare in una lingua che già appartiene loro.

Per avvicinare i più piccoli all’arte abbiamo cercato di costruire un contesto in cui ciascuno si sia sentito libero di esprimersi, uno spazio che ha sollecitato il dialogo e lo scambio non sempre fatto da parole, in cui non è stata l’opera a essere protagonista ma la relazione che si è creata tra il bambino e l’opera.

È stato fondamentale offrire un tempo adeguato affinché questa relazione potesse maturare e lasciare scaturire suggestioni.

Un percorso semplice che ha toccato artisti vicini al mondo dell’infanzia con il loro pensiero artistico: l’idea di movimento legato alla natura di Calder, le forme-linee e colori di Mondrian e la grande fantasia ispirata alle semplici opere di Mirò.

L’esperienza dei bambini

I bimbi hanno partecipato con entusiasmo a tutte le esperienze: di volta in volta si è creata la connessione con l’esperienza precedente facendo collegamenti e stimolando i loro processi mentali.

L’aspetto più interessante sono stati i rimandi da parte dei bambini nei quali hanno associato situazioni del vissuto quotidiano (casa e nido) con quello che avevano sperimentato durante i laboratori: far notare un riflesso colorato a terra in sezione e ricondurlo al gioco di specchi di Calder vissuto in giardino, ruotare con il proprio corpo come un mobile, esprimere il proprio pensiero durante la visione di un video di opere artistiche associandolo a quello che si è fatto a casa con mamma. E ancora,il divertimento di una grande palla rossa che dà fastidio ad un omino nero o la costruzione di una torre con elementi Mondrian.

Gli elementi artistici si integrano con la quotidianità dei bambini in un unico continuum di esperienze, collegate ed integrate tra loro.  Questo ci dice che avvicinare alla cultura artistica fin dalla prima infanzia non è un’idea azzardata, ma una ricchezza nutriente per la crescita del bambino.

Non hanno prodotto grandi elaborati, non ci interessa il prodotto finale, ma il processo con cui i bambini sono arrivati a fare quei collegamenti, quelle associazioni di immagini e di idee, piccoli pensieri sulle cose che li circondano pezzo dopo pezzo.

Come riuscire a rendere partecipe la famiglia in questa esperienza?

Il linguaggio digitale si è dimostrato una utile risorsa strumentale per osservare e comunicare. Il digitale ci ha permesso di rendere partecipi le famiglie arricchendo il nostro modo di fare documentazione. A fine percorso abbiamo raccontato ai genitori il progetto realizzato attraverso una ricca documentazione fotografica accompagnata dal racconto delle educatrici.

“Potete pensare che io sia piccola, ma in realtà ho un universo nella mia mente”

Yoko Ono

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