Un Natale digitale: tra paure dei genitori e desideri dei figli

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Da qualche anno, ma in particolare con l’avvento della pandemia, ci troviamo di fronte ad una tendenza che interessa grandi e piccini: i rapporti interpersonali sono sempre più tecno-mediati. Sia che ci troviamo vicini o lontani, siamo costantemente connessi con i nostri affetti attraverso le tecnologie. L’essere sempre raggiungibili dà un senso di sicurezza e protezione, soprattutto se ad allontanarsi sono i bambini.

Ma come affrontare la richiesta di un Natale hi-tech?

Le feste natalizie si avvicinano e inizia la corsa ai regali.

Tra i desideri di bambini e ragazzi troviamo spesso l’ultimo smartphone, un tablet o una consolle con relativi videogiochi, che si scontrano con le paure e l’impreparazione dei genitori.

Come fare, dunque, per avere bambini felici e genitori tranquilli?

Innanzitutto ricordiamo che l’Italia con un decreto legge del 2018 ha posto a 14 anni l’età minima per accedere in autonomia al web e ai social. Prima di tale età, il minore dovrebbe utilizzare gli strumenti digitali con la supervisione di un adulto.

Questo dato non deve spaventare, ma serve per rendere consapevoli e responsabili grandi e piccoli.

Esistono, infatti, molti sistemi di Parental Control con la funzione di modulare l’attività del bambino online e informare i genitori in caso di un uso rischioso del device. Seppure la traduzione dall’inglese rimandi ad un immaginario di controllo, vorremmo sottolineare più che altro la loro funzione di supporto durante l’attività online affinché non si instauri un sentimento negativo e una delega a qualcosa di esterno, ma piuttosto un senso di protezione “a distanza”.

Se decidiamo, quindi, di regalare uno smartphone a nostro figlio è bene conoscere a quali App può avere accesso e condividere con lui usi, regole, dubbi e perplessità, in una sorta di “patto” che, attraverso il dialogo intergenerazionale, porti ad un utilizzo costruttivo e condiviso dello strumento.

Quando, invece, troviamo nella letterina di Babbo Natale l’ultimo videogioco uscito è bene, prima di procedere all’acquisto, porre attenzione al Pegi.

Con il termine Pegi si fa riferimento ad una classificazione europea che, attraverso categorie di età e descrizioni di contenuti, attribuisce ad ogni videogioco l’età consigliata di utilizzo. Ad esempio, quando ci troviamo di fronte ad un Pegi 18 significa che è consigliato per la maggiore età in quanto le scene e i contenuti rappresentati (per quanto riguarda violenze e attività sessuali) si avvicinano quasi fedelmente alla vita reale.

È quindi un indicatore indispensabile per regali idonei all’età del bambino che lo riceverà.

In conclusione non è necessario negare l’utilizzo dei devices per proteggere i più piccoli per timore che possano essere vittime inconsapevoli del mondo online (pensiamo ad un video girato di nascosto dai compagni e condiviso in rete), ma è importante essere adulti informati affinché si possa trovare il regalo più adatto e allo stesso tempo supervisionare in modo consapevole l’attività che andranno a svolgere online.

La chiave per affrontare un sereno “Natale digitale” sta nel dialogo sincero, nell’ascolto attento dei bisogni e desideri dei nostri ragazzi e nella condivisione di momenti di gioco anche online, perché “fare insieme” è la migliore forma di prevenzione.

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