DIGITAL MINDS si conclude, ma il viaggio continua: la firma del patto educativo traccia la rotta per il futuro
di ilfarocoop
DIGITAL MINDS – DIsagio GIovanile (e) TALenti: MINori Digitalizzati (o) Socializzazione?, il progetto promosso dalla Cooperativa Il Faro insieme a una solida rete di partner pubblici e privati, e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è giunto alla sua conclusione. Una conclusione che, in realtà, rappresenta solo l’inizio di un nuovo percorso: quello verso la costruzione di una comunità educativa sempre più strutturata che sappia davvero cogliere e affrontare i cambiamenti che il presente pone con strumenti concreti e condivisi.
Lo scorso 9 maggio, nella suggestiva cornice della Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti di Macerata, si è svolta la conferenza stampa e la firma ufficiale del Patto Educativo Interambito. Non un semplice documento, ma la testimonianza viva di un lungo impegno collettivo che ha animato il progetto per due anni. Un impegno che ha unito istituzioni scolastiche, amministrazioni comunali, cittadini (individui e associazioni) e Ambiti Territoriali Sociali della Regione Marche a combattere un bersaglio unico sempre più dilagante: la povertà educativa e la dispersione scolastica.
Un fenomeno, quello della povertà educativa, che ha subito un’accelerazione a causa della pandemia Covid-19 entro cui il progetto ha preso vita. Come ricorda il presidente della Cooperativa Il Faro, Marcello Naldini:
“Digital Minds è nato in un momento difficile, nel pieno dell’emergenza COVID, quando le uniche connessioni possibili erano quelle online. Sentivamo tutti un bisogno fortissimo di tornare a stare insieme, in presenza, di riscoprire il valore della relazione reale. Quando è uscito il bando, abbiamo scelto di scommettere sul ritorno alla comunità, portando avanti con coraggio e speranza proposte concrete per ricostruire legami fisici, educativi, umani. Così è nato DI.GI.TAL MIN.D.S?, un acronimo che racchiude i temi chiave del progetto: disagio giovanile, talenti, digitalizzazione, socializzazione. In questi due anni, tutte e tutti siamo sempre e costantemente stati alla ricerca di qualcosa che si compia e siamo sempre stati pieni di domande: queste aspettative racchiuse in questa progettualità hanno trovato tutto ciò che ci eravamo prefissati, tessendo reti e relazioni vive. Il Patto Educativo firmato oggi racconta la bellezza di un viaggio che non finisce qui, ma continua, come alleanza collettiva e impegno condiviso.”
Elena Forgione, evaluation officer della Human Foundation, ha presentato alla platea un’analisi del bisogno riguardante la povertà educativa e disagio giovanile, emergenze a cui Digital Minds ha risposto:
“Dalle nostre analisi è emersa una fotografia complessa: il progetto non si rivolge solo ai minori, ma anche a famiglie che, pur con uno status socio-economico medio-alto, vivono difficoltà relazionali e stili educativi disfunzionali. L’isolamento familiare, acuito da separazioni e conflitti, si riflette nella mancanza di dialogo con i figli. In queste condizioni, è difficile riconoscere i segnali di disagio. I giovani mostrano ansia, stress, difficoltà emotive e comportamenti disfunzionali. Con il modello G.O.A.L.S. abbiamo scelto un approccio che rafforza consapevolezza e prospettive future, per contrastare una povertà educativa ancora troppo diffusa.”
Andrea Marangoni, responsabile dei servizi dell’associazione Piombini Sensini, ha aggiunto:
“Digital Minds è un progetto che connette esperienze in ambito scolastico con il sostegno alla genitorialità, attraverso gruppi di parola e attività che mettono in relazione i tre attori principali dell’educazione: insegnanti, genitori e alunni. Si crea così un circolo virtuoso di dialogo e crescita reciproca, volto a costruire un contesto educativo favorevole, capace di rispondere anche alle fragilità familiari di fronte ai cambiamenti relazionali. L’obiettivo è rafforzare la rete e la capacità di coprogettazione, per offrire risposte non stereotipate ma in linea con i diritti delle nuove generazioni, in un momento storico in cui la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza è spesso carente.”
Claudio Tomassoni, referente e nuovo direttore generale dell’IRCR, ha sottolineato:
“Come già evidenziato da Marcello Naldini e Elena, la situazione che emerge dai dati è desolante. La pandemia ha acuito il disagio e la distanza, ma ci ha anche offerto l’opportunità di riflettere e trasformare le difficoltà in occasioni di crescita. Essere genitori oggi, sotto ritmi frenetici, è complicato: tra i principali problemi c’è la conciliazione dei tempi vita-lavoro. Per questo è fondamentale costruire una comunità educante, oggi e per il futuro. Non serve dividere i settori, ma allargare lo sguardo e la collaborazione per offrire più opportunità a tutte le fasce fragili della popolazione. Con Digital Minds, il patto educativo firmato oggi rappresenta un inizio, non la fine.”
Veronica Cervigni, assistente sociale del Comune di Macerata, ha ricordato:
“Spesso ci troviamo ad agire in emergenza, con interventi complessi e gravosi. Progetti come questo ci permettono, invece, di lavorare su promozione e prevenzione. Dall’amministrazione comunale continuiamo a sostenere iniziative come i centri estivi e il supporto allo studio. Crediamo in questo percorso e vogliamo continuare a farlo. La pandemia ci ha messo alla prova, ma oggi iniziamo a raccogliere i frutti di ciò che, nonostante tutto, abbiamo continuato a seminare per le nuove generazioni.”
Milco Calzetti, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Macerata, ha concluso:
“Fare rete e partecipare a progettualità come Digital Minds permette alle scuole e ai docenti di affrontare meglio le criticità che emergono anche in ambito scolastico. La mia gratitudine va a questa rete forte, che oggi prende forma concreta nel patto educativo firmato.”
Ansia, senso di disorientamento e isolamento, perdita di fiducia in se stessi e nel proprio futuro: sono queste le condizioni che oggi tante nuove generazioni si trovano a sperimentare. Situazioni che creano nuove quotidianità anche per le famiglie, di fronte a figli che non sono il semplice riflesso di ciò che erano loro, ma individui con bisogni e difficoltà differenti. Non servono soluzioni preconfezionate: serve un impegno continuo e rinnovato da parte delle istituzioni per trovare risposte innovative e condivise.
Se il cambiamento è inevitabile, non ha senso inseguire nostalgicamente il passato. Occorre invece accogliere la sfida del presente, affinché il futuro non venga più percepito come una minaccia, ma come una promessa di speranza certa.
E se è vero che la bellezza di un fiore dipende dalla cura, dal concime e dall’acqua con cui viene allevato, così DIGITAL MINDS ha saputo offrire quel nutrimento indispensabile agli adolescenti. Un nutrimento fatto di esperienze, che ha permesso loro di far fiorire talenti e capacità secondo i propri tempi, inclinazioni e interessi.
In questi due anni, nel territorio maceratese, il progetto ha costruito e consolidato una rete di interventi concreti:
- supporto allo studio e metodo di apprendimento personalizzato,
- percorsi di orientamento scolastico e professionale,
- ascolto psicologico per adolescenti e genitori,
- laboratori di narrazione emotiva e storytelling,
- attività di cucina e potenziamento comunicativo,
- educativa di strada nei luoghi di aggregazione giovanile,
- centri estivi inclusivi,
- scuole per genitori,
- tavoli di co-progettazione partecipata con i giovani,
- corsi di formazione professionalizzante e borse lavoro ,
- eventi pubblici di sensibilizzazione intergenerazionale.
Il patto educativo firmato non rappresenta il traguardo definitivo, ma l’inizio di un viaggio collettivo le cui rotte non sono ancora state stabilite e le direzioni possono sempre variare. Si tratta dell’impegno continuo a sostenere l’adolescenza non con l’intento di plasmarla secondo aspettative esterne, ma offrendo tutte le risorse necessarie affinché ogni giovane possa crescere liberamente, superare ostacoli e diventare pienamente ciò che realmente è.
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