Dieci Mani dà vita a Pausa Caffè: un incontro per riflettere e crescere insieme

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Pausa Caffè, un incontro per riflettere e crescere insieme

Volge al termine Pausa Caffè, l’incontro organizzato dal progetto Dieci Mani presso il suggestivo caffè del Pio Monte della Misericordia. In questa occasione, i dodici enti firmatari del protocollo – che già da tempo collaborano con il Pio Monte – si sono riuniti per un confronto aperto e informale, insieme ad altri enti che quotidianamente abitano il Palazzo del Pio Monte. Tra gli enti firmatari ricordiamo: l’Associazione Amici di Iole ODV, Era Coop. Sociale – Che Follia bazar, Fondazione Eos Onlus, Giocatori Anonimi Italia, Associazione La Scintilla, Napolimente APS, San Camillo Onlus, Suore di Carità dell’Assunzione, ODV SOC. San Vincenzo De Paoli, Caritas Diocesana, Associazione GAM-ANON Italia, Fondazione Contro la fame Onlus, ma anche quelli che partecipano attivamente alla vita del Pio Monte, tra cui: Fondazione Santa Maria della Misericordia, Associazione IF Imparare.Fare, Associazione Amici di Peter Pan, Fondazione Polis, La Scintilla Onlus, Sette Caffè, (ovvero il nuovo bar del Pio Monte della Misericordia), Casa Arti e Mestieri (gestito da Matteo Aps). L’obiettivo comune della giornata, è stato quello di condividere idee, esperienze e prassi di intervento sviluppate fino ad oggi.

Il tutto ha preso vita attraverso la formazione di tre macro gruppi che, a turno, hanno preso parte ai tre tavoli di lavoro. Così attraverso la guida delle Case Manager territoriali, è iniziato un confronto attivo che è ruotato intorno a tre parole chiave, ovvero: “Chi, Cosa e Come Fare…”. Questi termini pilota – scritti sui rispettivi cartelloni utilizzati come strumento di lavoro – hanno fatto da guida per centrare gli obiettivi prefissati, ovvero i seguenti:

– Condividere pratiche e riflessioni: gli enti coinvolti hanno avuto la possibilità di confrontarsi sulle azioni concrete già portate avanti e sulle modalità di lavoro adottate.

– Costruire nuove alleanze operative: il dialogo è stato finalizzato a identificare strategie sinergiche e a rafforzare le collaborazioni tra i partecipanti.

– Definire buone prassi di intervento.

 

 

Infine, attraverso un recap collettivo sulla mattinata, si è analizzato quanto emerso dal confronto dei vari tavoli di lavoro. Il tutto per far sì che si rafforzi la rete di collaborazioni, e si mettano in pratica nuove strategie operative, insomma proposte concrete che possano essere applicate nei prossimi passi del progetto Dieci Mani.

Come il rito del caffè, che simbolizza il desiderio di stare insieme e condividere, anche questa occasione – ispirata alla metodologia del Word Cafè – ha rappresentato un momento conviviale in cui i partecipanti  si sono scambiati idee, esperienze e prassi operative in un contesto rilassato ma stimolante. «Oggi si è visto il nostro nuovo modo di fare rete, ossia conoscersi e costruire relazioni, pensare insieme ad un percorso per fare comunità a partire dalle persone e dagli enti che la abitano, usare uno stesso linguaggio e modalità per meglio orientare, “bussare alla porta” dell’organizzazione-amica che può offrire un servizio che non si ha. Sappiamo esser complicato, perché significa impiegare del tempo in questa fase iniziale. Ma è un tempo che garantirà a tutti una grande economia “sociale e civile”», ha commentato Raffaela Auriemma, responsabile del progetto Dieci Mani e coordinatrice della Fondazione Pio Monte ETS.

 

L’incontro Pausa Caffè fa parte del Progetto Dieci Mani, un progetto finanziato da Impresa Sociale Con i Bambini, Promosso dal Pio Monte della Misericordia e dal suo partenariato: APS Movimentiamo il quartiere; Napoli Pop Up; Bibi – Libreria dei ragazzi; Associazione culturale Respiriamo Arte e Fondazione Massimo Leone Onlus.

Dieci Mani è un progetto biennale (2023 – 2025) finanziato dal bando per le Comunità educanti di Impresa sociale Con i Bambini con l’obiettivo di valorizzare, allargare e consolidare la rete di attori (famiglie, scuole, soggetti pubblici e privati) che a vario titolo sono responsabili dell’educazione e della cura dei minori che vivono nel proprio territorio. Il progetto prevede l’attivazione e il coinvolgimento dei vari attori della Comunità educante, in particolare di adolescenti e famiglie, pensati non come destinatari di servizi, ma protagonisti di iniziative. Il territorio di riferimento è rappresentato dai Decumani, cuore del centro antico della città di Napoli.

 

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