I giovani e la “cultura sospesa”. Una riflessione di Giovanni Maria Petrini

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I dati del recente report ISTAT  sui consumi culturali non sono sorprendenti: il calo netto della spesa pro capite per cultura è chiaramente figlio del clima di sospensione e paura che ha caratterizzato il 2020, ma anche delle chiusure e limitazioni che hanno colpito l’intero settore, dai musei ai cinema, dai festival al turismo culturale. Nella brutale sintesi dei numeri, si è scesi da una spesa di 69 euro a 48 euro per “puri” consumi culturali.

Da sottolineare il dato che vede la contrazione caratterizzare sia chi ha un posto fisso, pubblico o privato, che imprenditori e liberi professionisti, a testimoniare un fenomeno trasversale.

Il punto importante, oggi, è non restare fermi rischiando di trovarvi spiazzati tra qualche mese, aspettandosi che basti un ritorno alla “nuova normalità” per recuperare il gap del 2020, come si spera succeda per il PIL.

I consumi culturali, soprattutto dei più giovani, potrebbero subire dinamiche altre e incerte.

Quale sarà, infatti, l’effetto della sindrome dalla tana che sta colpendo molti under30? È l’effetto dello spostamento da una fruizione collettiva in presenza a modalità online, tipo cinema vs Netflix, quanto sarà temporaneo? E se i giovani decidessero di investire in socialità e divertimento (leggi cocktail e feste), per reagire alla clausura forzata di questi mesi, piuttosto che in teatri e musei?

Come dice l’antico adagio: “saggio si rivela che prevede e si cautela”. Nel concreto, quattro proposte per rilanciare il consumo culturale dei giovani, nei prossimi mesi.

1) una misura ad hoc che dia liquidità di spesa ai giovani tra i 18 e i 30 rispetto a consumi culturali “fisici”, magari con premialità aggiuntive, per chi si presenta in coppia o in compagnia. Dopo il cashback, la lotteria degli scontrini e l’app Immuni direi che anche in Italia tutto è possibile, via smartphone, nel bene e nel male…

2) il sostegno alle iniziative culturali delle scuole (visite guidate, gite scolastiche, laboratori a scuola ma anche in spazi terzi o all’aperto) sul modello dei fondi per le scuole aperte attivate per i campi estivi 2021, per favorire l’aggregazione di domanda finalizzata ad aumentare le occasioni di incontro tra ragazzi e proposte culturali

3) la creazione di una linea di finanziamenti a livello nazionale, gestita da Invitalia, tipo Innovacultura di regione Lombardia, http://www.ilgiornaledellefondazioni.com/tags/innovacultura per sostenere l’innovazione delle istituzioni culturali attraverso la collaborazione con imprese creative e culturali, digitali e non, ma con una prospettiva di tempo di almeno 3 anni e a bassa soglia burocratica, per evitare la nascita di tanti piccoli progetti spot “mordi e fuggi”, ma anche là concentrazioni dei fondi solo sulle realtà più strutturate e inserite.

4) l’istituzione di un volontariato nazionale culturale per i giovani tra i 18 e i 25 anni, con una trafila drasticamente semplificata rispetto al servizio civile universale, fondato sulla contribuzione gratuita di tempo e energie, in cambio di   Esperienze di volontariato di almeno 3 mesi, realmente collettivi e formativi, presso organizzazioni e istituzioni culturali.

Parliamone!

 

Giovanni Petrini, Amministratore On- Trasformazioni Generative Impresa Sociale, partner Di Bellezza Si Vive

On! Impresa Sociale è una società di consulenza specializzata in percorsi di definizione e rilancio del “senso” della propria azione, per organizzazioni profit e non profit (Consulenza Trasformativa), e nell’accompagnamento di territori e reti nella costruzione e gestione di progetti comunitari “a valore condiviso” (Innovazione Comunitaria).
Tenendo come riferimento il paradigma della Generatività Sociale www.generativita.it, come sviluppato dal Prof. Magatti dell’Università Cattolica di Milano e dal centro di ricerca ARC, la nostra missione è valorizzare la capacità delle persone nel rispondere collettivamente alle sfide del nostro tempo, attraverso l’avvio di processi di trasformazione delle modalità di pensare e agire ereditati dallo scorso millennio, con l’obiettivo di accrescere la loro generatività di valore sociale, ecologico, culturale ed economico. La nostra convinzione è che attraverso la trasformazione interna delle organizzazioni in una prospettiva generativa si possa partecipare alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale, che definiamo “contributivo”: diffuso, comunitario, duraturo, responsabile e sostenibile.
Tra gli interventi di Innovazione Comunitaria, grande rilevanza va riconosciuta a Go!, un’impresa sociale startup innovativa a vocazione sociale che offre percorsi intergenerazionali e multidisciplinari che aiutano gli adolescenti e i giovani ad incontrare il lavoro come esperienza educativa, proponendosi alla rete degli Oratori italiani come infrastruttura unica e coerente, in quanto a luogo, comunità e metodo. Iniziato nel 2017 come progetto sperimentale finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, è oggi attivo a livello nazionale su 6 Oratori e 3 Reti di Oratori, contribuendo giorno per giorno a (ri)costruire «spazi di futuro» per i giovani.

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