Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie

APPLICAZIONE DELLA “CARTA DEI DIRITTI DEI FIGLI DI GENITORI DETENUTI/PROTOCOLLO D’INTESA NAZIONALE”


La Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti, dopo aver ispirato la Raccomandazione del Consiglio d’Europa, diventa, attraverso il progetto Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie-Applicazione della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti, strumento concreto per la sua stessa applicazione sul territorio nazionale. Il Progetto nazionale contribuisce a realizzare le condizioni perché il sistema penitenziario risponda ai bisogni dei bambini che ogni giorno entrano in carcere per incontrare il genitore, rispettando i diritti dell’infanzia e coniugandoli con i diritti umani degli adulti detenuti. È un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.  

 

Partner istituzionali nazionali sono il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza con i quali l’Associazione Bambinisenzasbarre ha partecipato al bando promosso dall’impresa sociale Con i Bambini che sostiene il Progetto nazionale.

Nove regioni italiane sono coinvolte, diciassette istituti penitenziari e undici enti del privato sociale di tutta la Penisola.

Il progetto ha per beneficiari i figli di genitori detenuti e le loro famiglie, che accedono agli Istituti Penitenziari per visitare il genitore detenuto e/o vivono con la madre all’interno di strutture detentive-ICAM (Istituti di Custodia Attenuata per le Madri) e sezioni nido e la polizia penitenziaria impegnata ogni giorno ad accogliere i minori che accedono negli istituti.

 

Oltre ai partner del progetto parteciperanno i Provveditori, i Direttori degli Uffici Detenuti, del Trattamento e del lavoro penitenziario dei Provveditorati, i Direttori degli Istituti penitenziari interessati dal Progetto, la Direzione Generale della formazione.

Il progetto si articola in 8 azioni che comprendono: l’apertura di nuovi Spazi Gialli; Percorsi integrati di tutela del rapporto mamma detenuta e figlio, alternativi alla detenzione; Gruppi di parola di genitori detenuti e “Il colloquio con solo il papà”; speciali attività teatrali in carcere mirate per figli e genitori detenuti; incontri di sensibilizzazione per le scuole sul tema dello stigma verso i bambini con genitore detenuto; Formazione nazionale della Polizia Penitenziaria.

Il progetto potrà contare sulla valutazione d’impatto da parte di un soggetto esterno accreditato (Aragorn Iniziative S.r.l.) che valuterà gli effetti del cambiamento sui destinatari diretti del progetto. Si tratta della prima valutazione di questo genere su un progetto nazionale in carcere. La valutazione considererà anche il biennio successivo alla durata del progetto che è triennale.

 

SINTESI DELLE AZIONI IN PROGRAMMA IN APPLICAZIONE DEGLI ARTICOLI DELLA “CARTA DEI DIRITTI DEI FIGLI DI GENITORI DETENUTI”

Lo Spazio Giallo (art. 2 della Carta) è il luogo fisico e relazionale, all’interno del carcere, in cui i bambini si preparano all’incontro con il genitore e “decantano” le emozioni dell’incontro avvenuto accompagnati da operatori opportunamente formati.

 

I percorsi integrati di tutela del rapporto mamma detenuta e figlio (art. 7 della Carta), alternativi alla detenzione. Nonostante le molte previsioni normative volte a facilitare percorsi alternativi alla detenzione, alcuni bambini di età inferiore ai tre anni vivono ancora all’interno del carcere con le proprie madri. Con questa azione si vuole sostenere il potenziamento delle prime case famiglia protette e strutture similari avviate in Italia per garantire accoglienza abitativa e ascolto alle mamme detenute con bambino (Milano, Roma, Venezia, Torino; Lauro (AV); Castrovillari).

Gruppi di parola e Colloquio con papà (art. 5 della Carta) a Milano Opera e Bollate, Brindisi, Napoli Poggioreale, Ancona Barcaglione e Montacuto, Pesaro, Cosenza, Catania Piazza Lanza, Firenze Gozzini.
I gruppi di parola sono momenti di confronto tra genitori detenuti per affrontare e condividere difficoltà e momenti critici della loro condizione detentiva in relazione al tema della paternità/maternità.
Il Colloquio con papà è un’azione che prevede incontri esclusivi tra genitore detenuto e figlio in cui la relazione possa esprimersi senza la presenza-interferenza di altri parenti adulti solitamente presenti nei colloqui ordinari in carcere.

Attività teatrale (art. 5 della Carta) in carcere per figli e genitori detenuti (Milano San Vittore, Opera e Bollate; Catania Piazza Lanza). Un’azione pilota di applicazione del metodo teatrale a sostegno del rapporto genitoriale prevede laboratori genitore detenuto/figlio che pongono al centro la relazione, la fiducia, il gioco, il rispetto, la conoscenza.

Incontri di sensibilizzazione per le scuole sul tema dello stigma verso i bambini con genitore detenuto. Previsti 2 incontri plenari (Milano e Napoli), con le scuole per sensibilizzare gli insegnanti e gli alunni sul tema della povertà educativa dei loro compagni con genitore detenuto. L’incontro darà vita a riflessioni, spunti, confronti e successivamente a materiali didattici che verranno prodotti dagli alunni durante l’anno scolastico.

 

Formazione nazionale della Polizia Penitenziaria (art. 4 della Carta)sul tema dell’accoglienza in carcere dei minori con genitore detenuto e sull’importanza di tutelare la genitorialità in carcere.

 

  Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUDwww.conibambini.org”  

 

Bambini senza sbarre