Scheda progetto

Titolo progetto: Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie

Territori: Ancona; Avellino; Brindisi; Castrovillari(CS); Catania; Cosenza; Firenze; Foggia; Milano; Napoli; Pesaro; Roma; Torino; Venezia

Importo deliberato: € 1.490.000

Soggetto responsabile: Associazione Bambinisenzasbarre Onlus

Partenariato: Casa Circondariale Sergio Cosmai Cosenza, Casa Circondariale di Pesaro, Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Ciao Un Ponte tra carcere famiglia e territorio, Istituto Comprensivo Statale 10 Alpi Levi, Opera Liquida, Istituti Penitenziari di Ancona, Casa Reclusione Femminile Venezia “Giudecca”, Aragorn Iniziative Srl, Cooperativa Sociale Onlus Eridano, La Gabbianella e Altri Animali Aps, Casa di Reclusione di Milano – Bollate, Associazione Bambinisenzasbarre Onlus, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria- Casa Di Reclusione Milano-Opera, Cecilia Societa’ Cooperativa Sociale Onlus, Associazione di Volontariato Lavori In Corso Onlus, Casa Circondariale di Brindisi, Casa Circondariale Lorusso Cutugno, Casa Circondariale Femminile Rebibbia Roma, Associazione Diesis Onlus, Casa Circondariale di Poggioreale “G.Salvia”, Il Margine S.C.S., Istituto Comprensivo Statale Via Palmieri, Casa Circondariale Castrovillari, Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna – Venezia, Ministero Della Giustizia – Dipartimento Dell’amministrazione Penitenziaria, Casa Circondariale Foggia, Casa Circondariale Milano San Vittore “Francesco Di Cataldo”, Cooperativa Sociale Eco, Cooperativa Sociale Polo 9, Officina Socialmeccanica, Casa Circondariale Piazza Lanza (Catania), Icam Lauro Sezione Distaccata Casa Circondariale Avellino, Casa Circondariale Firenze “Mario Gozzini” (Firenze)

Sintesi:

La proposta progettuale, della durata di 36 mesi, insiste in Lombardia, Marche, Puglia, Campania, Calabria, Veneto, Lazio e si pone l’obiettivo di contrastare la povertà educativa dei minori con un genitore detenuto evitando che tali minori commettano reati a loro volta, come avviene oggi nel 30% dei casi.

La proposta intende agire sul sistema carcere per il riconoscimento dei bisogni di questa categoria di minori e sulla creazione di collegamenti con la scuola per lo sviluppo di opportunità educative e culturali.

L’intervento prevede la diffusione del modello “Spazio Giallo”, ossia un luogo all’interno delle carceri dedicato ai minori durante l’incontro con i genitori.

Si intende mettere in rete gli attori impegnati nella gestione delle attività dei minori che vivono nelle carceri con le madri, sviluppare attività di inserimento sociale per i bambini e realizzare attività per favorire l’incontro padre e figlio.

Infine l’intervento prevede attività di sensibilizzazione della polizia penitenziarie e nelle scuole tramite laboratori per l’elaborazione di una carta dei figli con genitori detenuti. Si prevede il coinvolgimento di 2.000 minori, 600 genitori detenuti e non, 100 docenti e 200 agenti di polizia penitenziaria.

Bambini senza sbarre