Michele e il suo dipinto della “felicità”

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“Nonostante la mia privazione di libertà io sarò sempre presente nella tua vita e farò di tutto per renderti orgoglioso di me” scrive il papà detenuto di Michele, 8 anni, nella breve lettera seguita al suo “Colloquio riservato” col figlio.

Nel colloquio, dopo qualche timore iniziale, dovuto principalmente alla nuova situazione di trovarsi in uno spazio riservato da solo con il genitore, il bambino ha iniziato a disegnare col papà.

Michele per incontrare il papà, ha dovuto fare un lungo viaggio perché vive molto distante dall’istituto penitenziario di Ancona (Montacuto).

Attraverso il disegno Michele ha espresso la sua gioia per aver trascorso del tempo esclusivamente col padre e ha deciso di intitolarlo “Felicità” (nella foto). Al termine del colloquio riservato si sono salutati con un lungo abbraccio e il papà, emozionato, ha poi raccontato di essere entrato in carcere quando il bambino aveva due anni e questo incontro è stato il primo in cui ha potuto trascorrere del tempo da solo con il proprio figlio. Ha aggiunto di aver avuto la sensazione di aver conosciuto un altro figlio, un bambino diverso rispetto a quello che aveva visto durante i colloqui ordinari precedenti.

Dopo qualche giorno il papà ha scritto una lettera al figlio, nella quale esprime tutto il suo dispiacere e la sua rabbia nel vederlo crescere solo a tratti e poter notare i cambiamenti solo una volta al mese durante il colloquio.  “Tu sei la mia forza e la mia energia per andare avanti in questo mondo parallelo al tuo” scrive il papà, e chiede al figlio di esprimere sempre i sentimenti nei suoi confronti e a non esitare mai ad abbracciarlo.

L’incontro tra Michele e il suo papà è avvenuto nel carcere di Ancona Montacuto, una delle azioni del progetto Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie-Applicazione della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, di cui Bambinisenzasbarre è capofila nazionale.

Il colloquio riservato è un incontro che si svolge tra genitore detenuto e figlio in cui la relazione può esprimersi senza la presenza-interferenza di altri parenti adulti che di solito sono presenti ai colloqui ordinari in carcere.

 

A cura di Giovanna Biagetti di Polo9 impresa sociale, Ancona, partner del progetto “Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie - APPLICAZIONE DELLA “CARTA DEI DIRITTI DEI FIGLI DI GENITORI DETENUTI”, di cui Bambinisenzasbarre è capofila.Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

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