L’impegno degli animatori al servizio degli altri
di Salesiani per il sociale
L’emergenza dovuta alla epidemia da Covid-19 ha provocato uno stop delle attività e con l’estate, grazie a specifici protocolli e a misure di sicurezza straordinarie, qualche attività ha potuto riprendere. Qui raccontiamo l’esperienza dell’oratorio San Matteo Giostra, Messina.
***
Dopo l’emergenza, l’estate è stata l’occasione per ritrovare la socialità e restituire ai ragazzi la loro normale vita quotidiana. L’accordo tra parrocchie e istituzioni ha permesso anche all’associazione Don Bosco di organizzarsi al meglio, sfruttando l’importanza della presenza e del lavoro sul campo dell’oratorio.
Mettersi a servizio dei ragazzi per aiutarli a crescere e sostenerli per noi animatori è la nostra priorità, così durante il lockdown non li abbiamo mai lasciati soli.
La mia preoccupazione di animatore è stata quella di non perdere i contatti con i ragazzi e con le loro famiglie; con i responsabili del progetto abbiamo proseguito il laboratorio digitale/teatrale e gestito il sostegno scolastico, mentre siamo stati obbligati a sospendere l’attività sportiva. Questo periodo è stato difficile ma nonostante gli ostacoli incontrati i ragazzi ci hanno dato la prova che con la buona volontà tutto è possibile. Sono emersi così tanti argomenti su cui riflettere; è nata una bella storia raccontata e illustrata da loro, in cui si nota il desiderio di andare avanti, di superare le difficoltà inventando metodi nuovi per sconfiggere la noia e il disagio di quei giorni reclusi dentro la propria casa.
A luglio finalmente abbiamo avuto la possibilità di incontrarci, di stare insieme e sebbene con le dovute distanze e precauzioni i nostri ragazzi hanno potuto correre, giocare e gridare dopo mesi di silenzio nei nostri cortili. Rispettando le norme anticovid, abbiamo ripreso il laboratorio sportivo realizzando tornei di calcio, pallavolo e giochi vari con grande entusiasmo da parte dei ragazzi.
La gioia di noi animatori nell’incontrare nuovamente i giovani è stata smisurata perché è nello stare in mezzo a loro, nel poter guardare i loro occhi senza schermi interposti che si realizza a pieno il mio compito di EDUCATORE, servire gli altri perché li sento importanti sviluppando quella preziosa capacità che è in ciascuno di noi, la capacità di AMARE!
Ti potrebbe interessare
Dare di più a chi ha avuto di meno, i genitori di Camporeale e la capacità di “educare” con consapevolezza
di Salesiani per il sociale
Per il progetto Dare di più a chi ha avuto di meno, dalla sede di Camporeale arriva il racconto di Annalisa Ragusa,...
I Salesiani per il Sociale contro la povertà educativa – Prima cabina di regia
di Salesiani per il sociale
57 partner tra enti non profit, enti locali e scuole, 14 sedi di attuazione di cui 11 al sud, più di 80...
La lotta alla povertà educativa deve coinvolgere tutta la comunità
di Salesiani per il sociale
“Dare di più a chi ha avuto di meno”, il progetto triennale di Salesiani per il Sociale APS che coinvolge 57 partner...