Una storia di scarpe scambiate, di legami indissolubili e di amicizie che si slegano per aprirsi agli altri

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A.N e A, sono due ragazze di 13 anni, amiche dall’infanzia e frequentano il Centro sin dall’inizio del progetto; il loro è un legame molto forte, è evidente da subito, complici l’una con l’altra formano quasi un gruppo a sé. A.N, il primo giorno, viene accompagnata dalla madre, la quale, esprime in modo chiaro la sua preoccupazione per l’eccessiva timidezza e chiusura della figlia, che ha come unica amica A. totalmente diversa da lei; chiede, infatti, esplicitamente a noi educatori di fare il possibile affinché A.N socializzi con gli altri ragazzi e partecipi alle attività offerte. Dopo un breve periodo di osservazione, effettivamente ci rendiamo conto che  caratterialmente sono molto diverse, A.N è introversa, taciturna, difficilmente sorride, i suoi occhi sembrano sempre tristi, nei confronti di noi educatori è diffidente. 

A, invece, è estroversa, “sorridente” e trasgressiva per nascondere in realtà la sua insicurezza, tende ad isolarsi dal gruppo trascinando con se A.N che sembra essere “succube” di A. La cosa che però ci ha colpito maggiormente è il fatto che entrambe, ogni giorno indossano scarpe di colore diverso ( una bianca e l’altra nera), infatti abbiamo chiesto loro il motivo di ciò. Hanno raccontato che circa tre anni fa hanno acquistato queste scarpe e hanno deciso poi di indossare l’una la scarpa dell’altra; da quel momento non le hanno mai più cambiate nonostante le sollecitazioni della madre di A.N..

Con il passare del tempo le ragazze, iniziano ad avere un rapporto più confidenziale con noi, al punto da raccontarci un episodio che hanno vissuto insieme e che le tiene molto legate; circa una anno fa A. ha attraversato un periodo molto brutto della sua vita, tanto è vero che è a tutt’oggi seguita da uno psicologo e durante una delle loro tipiche passeggiate pomeridiana A. volontariamente tenta di gettarsi sotto una macchina ma viene subito tirata da A.N che evita il peggio grazie al suo intervento. L’accaduto viene raccontato dalle ragazze con estrema tristezza ma allo stesso tempo trasmettono la forza della loro amicizia che da un lato è una risorsa per loro ma dall’altro è un limite, in quanto entrambe hanno creato un “gruppo chiuso”. 

Dopo questo racconto, molto importante, abbiamo capito che le ragazze hanno acquisito molta fiducia in noi, per questo chiediamo loro di fare qualcosa che non avrebbe mai immaginato di fare, ovvero cambiare le scarpe e riprendere ognuna la sua per almeno 10 minuti. Dopo vari rifiuti, decidono di farlo, cambiano le scarpe, la loro reazione è particolare, in un primo momento sorridono, “ si sentono strane” perché non l’avevano mai fatto prima; trascorrono 10 minuti e decidono di aspettare ancora 5 minuti, alla fine passa un ora prima di ricambiarle definitivamente. Oggi A.N e A. non portano più l’una la scarpa dell’altra, A. non frequenta più il Centro, mentre A.N non ha seguito la sua amica, continua a partecipare al progetto, è sorridente e socievole con il resto del gruppo, è riuscita a comprendere l’importanza di conoscere anche gli altri ragazzi e ragazze, anche a scuola infatti è migliorata molto. 

Insieme a lei abbiamo riflettuto sui notevoli cambiamenti che sono avvenuti da quando frequenta il Centro A.N, nonostante continui ad avere un forte legame con A. ha compreso l’importanza di confrontarsi con altre persone e soprattutto della ricchezza che può ricavare da ciò. 

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