L’importanza delle Life Skills

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La mondializzazione degli scambi, la globalizzazione delle tecnologie, in particolare l’evento della società dell’informazione, hanno aperto agli individui maggiori possibilità di accesso all’informazione e al sapere. Ma nello stesso tempo questi fenomeni comportano modificazioni delle competenze acquisite e dei sistemi di lavoro. Questa evoluzione determina per tutti una maggiore incertezza, creando per alcune persone situazioni intollerabili di esclusione. È ormai chiaro che sia le nuove possibilità offerte ai singoli cittadini e lavoratori che lo stesso clima d’incertezza chiedono a ciascuno uno sforzo di adattamento, di disponibilità a cambiare, in particolare per costituire da sé le proprie qualifiche, raccogliendo e ricomponendo conoscenze elementari e a livelli più elevati acquisite in varie sedi, non solo in quelle scolastiche.

Il termine “Life Skills” viene generalmente riferito a una gamma di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che permettono alle persone di agire con competenza, sia sul piano individuale sia su quello sociale. Si tratta di abilità e capacità che consentono di acquisire un comportamento versatile e positivo, grazie al quale diventa possibile affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana.

 

Le competenze che possono rientrare tra le Life Skills sono innumerevoli e diversificate in base alla cultura e al contesto. Tuttavia, è emersa l’esistenza di un nucleo fondamentale di abilità, che sono alla base della promozione alla salute e al benessere di bambini e adolescenti. Il nucleo fondamentale delle Life Skills identificato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è costituito da dieci competenze: Consapevolezza di sé, Gestione delle emozioni, Gestione dello stress, Empatia, Comunicazione efficace, Relazioni efficaci, Creatività, Senso critico, Prendere buone decisioni, Risolvere problemi. Tali competenze possono essere raggruppate secondo cinque aree di funzionamento: sociale, emotivo, cognitivo, comportamentale e morale. Recentemente, si è cercato di intensificare gli sforzi verso la promozione di molte competenze per lo sviluppo di abilità che integrino gli affetti (competenza emotiva) con il pensiero (competenza cognitiva) e l’azione (competenza comportamentale) e forniscano aiuto ai ragazzi nel conseguire specifici obiettivi.

Le competenze sociali si riferiscono alla gamma di abilità interpersonali che aiutano i giovani a trovare un’integrazione tra affetti, pensiero e comportamenti nel conseguire specifici obiettivi sociali. Queste abilità comprendono la capacità di decodificare e interpretare in maniera adeguata le situazioni ed il contesto sociale, di generare soluzioni efficaci, di anticipare in modo realistico le conseguenze ed i potenziali ostacoli alle proprie azioni, di tradurre le decisioni sociali in comportamenti efficaci.

La competenza emotiva è quella abilità che permette di identificare e rispondere ai sentimenti ed alle reazioni emotive proprie e degli altri. In particolare si identificano cinque elementi che attengono alla competenza emotiva: riconoscere le proprie emozioni, gestire ed esprimere le emozioni, motivare sé stessi, riconoscere le emozioni degli altri e curare le relazioni.

La competenza cognitiva si riferisce all’abilità di leggere ed interpretare le situazioni, di strutturare processi di soluzione dei problemi e di presa di decisione, di riconoscere la prospettiva dell’altro, di avere atteggiamenti positivi verso la vita e, infine di avere consapevolezza di sé.

La competenza comportamentale è l’azione efficace, che si tramuta in comunicazione non verbale (attraverso le espressioni facciali, il tono della voce, il modo di abbigliarsi, il modo di gesticolare ed il contatto visivo), in comunicazione verbale (fare richieste chiare, rispondere in modo efficace alle critiche, esprimere in modo chiaro le emozioni) e in azione (aiutare gli altri, allontanarsi dalle situazioni negative, prendere parte ad attività positive).

La competenza morale ovvero l’abilità dei giovani di valutare e rispondere alle dimensioni etiche, affettive e di giustizia sociale che le situazioni richiedono.

Di conseguenza, l’acquisizione delle Life Skills rende la persona capace di trasformare le conoscenze, gli atteggiamenti e i valori in reali capacità, cioè “cosa fare” e “come farlo” in ogni circostanza di vita. Saper utilizzare in maniera efficace le Life Skills influisce positivamente sul modo in cui ci sentiamo rispetto a noi stessi e agli altri e sul modo in cui gli altri ci percepiscono, contribuendo ad elevare i livelli di autoefficacia, autostima e fiducia in sé stessi.

Nel processo di apprendimento delle Life Skills interviene in maniera significativa anche un’altra capacità, trasversale a tutte le altre: l’Intelligenza Emotiva.

 

Si tratta della capacità di utilizzare le emozioni in maniera efficace e produttiva. In questi ultimi anni è stato possibile constatare, sempre più chiaramente, che le competenze emotive hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti. Numerosi studi dimostrano che l’Intelligenza Emotiva risulta fortemente correlata al completamento degli studi riuscendo a prevenire i comportamenti a rischio e a migliorare la salute psicofisica dei ragazzi. Le ricerche più recenti hanno messo in evidenza che l’IE rappresenta la base per sviluppare tutte le altre competenze utili per la vita. La consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni, la gestione dello stress, l’utilizzo del pensiero creativo, la capacità di essere empatici, avere buone relazioni interpersonali e comunicare in modo efficace sono abilità che è possibile acquisire solo se siamo capaci di agire con Intelligenza Emotiva, vale a dire in maniera intenzionale piuttosto che impulsiva. Inoltre, una buona IE influisce positivamente sulla capacità di risolvere problemi, prendere decisioni e far fronte efficacemente alle difficoltà, elementi indispensabili per raggiungere la realizzazione nella vita affettiva, nello studio e successivamente nel lavoro.

Ancora una volta la scuola si pone come luogo privilegiato per l’apprendimento e per la formazione delle abilità per la vita. Occorrerebbe strutturare un percorso di crescita personale e sociale attraverso la messa in gioco di sé stessi per promuovere nei ragazzi un cambiamento profondo che li prepari ad affrontare efficacemente la vita che li aspetta. Un vero e proprio training per educare alla vita, tenendo conto dei vissuti dei ragazzi ma puntando in modo particolare allo sviluppo di un atteggiamento proattivo, con un impegno al cambiamento che deve necessariamente avere inizio nel tempo presente ma che possa diventare uno stile di vita nella prospettiva del proprio futuro. L’istruzione e la formazione rappresentano le vie con cui “attrezzare” il singolo individuo, a partire dall’infanzia, di quelle conoscenze, abilità e competenze atte a permettergli di affrontare e risolvere i vari problemi che la vita quotidiana gli riserva. Quindi si tratta, secondo l’idea base del progetto dell’OMS, di far acquisire a ciascun ragazzo o ragazza quei saperi, abilità e competenze, quei modi di essere che lo aiutano a diventare una persona, un cittadino, un lavoratore responsabile, partecipe alla vita sociale, capace di assumere ruoli e funzioni in modo autonomo, in grado di saper affrontare le vicissitudini dell’esistenza.

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