Il bello di “vivere” la nostra lingua: i laboratori esperienziali di italiano

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Secondo Balboni “non si insegna solo una lingua, ma si insegna la cultura che le sta dietro”. È da qui che voglio iniziare a raccontarvi cosa sono i Laboratori esperienziali di italiano all’interno del progetto Costruiamo il Futuro attuato nelle scuole a favore di studenti stranieri e non, che manifestavano il bisogno di un supporto didattico nell’apprendimento della lingua italiana.

L’idea nasce dalla consapevolezza che gli studenti stranieri che spesso incontriamo nelle nostre scuole hanno bisogno di “vivere” la lingua nel suo uso quotidiano per facilitarne anche l’immediato inserimento nella società. Spesso si tratta di discenti che hanno l’abitudine all’interno del nucleo familiare di parlare la loro lingua madre e di ridurre al minimo l’uso della lingua italiana. Si è trattato dunque, di aumentare le occasioni in cui questi studenti potessero praticare l’uso della lingua italiana non attraverso lo studio classico, ma attraverso attività laboratoriali che servissero sia da diversivo sia da mezzo per apprendere. Difatti sono state pensate delle attività che potessero catturare non solo l’attenzione degli studenti ma anche la loro curiosità; e sempre perché non si tratta solo di insegnare una lingua ma anche la cultura ci si è serviti del cibo, dello sport, del cinema e della musica italiani.

Così facendo si passa da un’esperienza di apprendimento passivo, in cui il discente subisce delle nozioni, ad un apprendimento attivo in cui lo stesso è parte attiva del proprio apprendimento. “Partendo dal cibo per esempio, e trattandosi di discenti adolescenti si è preferito aprire le danze affrontando argomenti che fossero in linea con i loro gusti” ci spiega Giovanna Stella, operatrice del progetto e responsabile del laboratorio esperienziale. “L’Italia è la patria della pizza e difficilmente si trova una persona a cui non piace questa specialità italiana e dal punto di vista metodologico parlarne è stata un’occasione per introdurre o consolidare conoscenze formali e culturali della lingua. Le modalità per parlare di cibo ed affrontare l’argomento della lingua italiana per gli studenti stranieri sono moltissime: ci si è serviti di video-ricette, ascolto di canzoni, scambio culturale. Un altro punto fondamentale, nonché obiettivo dei laboratori è quello di far sì che gli studenti utilizzino la lingua italiana per raccontarsi e quindi creare un ambiente favorevole alla comunicazione e allo scambio senza paura di sbagliare” Elemento, questo, da non sottovalutare sia per l’importanza che ha nell’apprendimento sia per la difficoltà che presenta per l’insegnante; è evitare che si creino situazioni e ambienti all’interno dei quali subentri la soggezione per lo studente di esprimersi in una lingua che non è la sua e di sbagliare.

Un’altra tecnica utilizzata nell’ambito dei laboratori è quella del role playing in cui ogni studente ha un ruolo da interpretare insieme al resto del gruppo. “Sono state affrontate varie tematiche che hanno suscitato interesse e curiosità” ci racconta Giovanna. “Gli studenti, nel corso dei laboratori si sono misurati con la lingua italiana anche attraverso la visione di film o di spezzoni di film su cui sono state create delle attività ad hoc per la comprensione e l’analisi.”

Inoltre i laboratori esperienziali di italiano hanno avuto come obiettivo anche quello di migliorare l’abilità nella scrittura, infatti gli studenti si sono trovati a scrivere un nuovo finale di favole e storie sviluppando creatività e riuscendo a reperire i termini e le forme più semplici per loro all’interno della lingua italiana. “È stato interessante come l’obiettivo comune di imparare la lingua ha reso il gruppo di studenti, provenienti da classi di appartenenza diverse, compatto e cooperativo”.

“Se dovessi riassumere i laboratori in pochissime parole” ci spiega in conclusione Giovanna, “direi che parlano di identità, di appartenenza, di condivisione, di scambio, di gioia, di vita, di ricordi e soprattutto di momenti vissuti perché credo fortemente che un bambino, un ragazzo hanno bisogno di sentire che la persona che sta insegnando loro qualcosa, qualunque essa sia, è lì in mezzo a loro. Questo è fondamentale, affinchè gli studenti possano sentirsi parte attiva insieme al loro insegnante di quel processo di apprendimento”

Non a caso, l’attività dei laboratori fa parte del progetto “Costruiamo il futuro”: ogni passo, anche il più piccolo, ha creato e mosso qualcosa negli studenti e anche negli insegnanti.

Con il contributo di Giovanna Stella – Operatrice del progetto “Costruiamo il Futuro”

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