La voce dei tutor, Vincenzo: «Insegnando imparo anche io»
di parsec
A 21 anni Vincenzo Mirto fa il tutor per il progetto Compiti@casa: «Ogni lezione è uno scambio, trasmetto conoscenze, ma ne ricevo altrettante»
Vincenzo Mirto ha 21 anni, vive a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, ed è uno studente dell’Università di Messina con doppia immatricolazione: per la laurea triennale alla facoltà di Scienze Biologiche e per la facoltà di Medicina. Per l’istituto comprensivo Crispi Vetri di Ragusa ha seguito due gruppi di studenti di prima media. Nel tempo libero fa volontariato e dallo scorso anno è vicepresidente della Croce Rossa di Caltanissetta. «Il mondo dell’insegnamento mi piace tantissimo», racconta. «Così quando ho scoperto che era in corso la selezione per i tutor online del progetto Compiti@casa mi sono subito candidato. Mi sembrava il percorso migliore per testare ancora una volta se fossi in grado di trasmettere le mie competenze, e non solo da un punto di vista scolastico». Anche all’interno della Croce Rossa, infatti, Vincenzo si occupa prevalentemente di formazione, come istruttore di diverse discipline. E il suo motto è: “Docendo discimus” cioè “Impariamo insegnando”.
All’interno del progetto Compiti@casa Vincenzo ha seguito un ragazzo e due ragazze, divisi in due gruppi diversi. «Mi sono occupato del tutorato scientifico, quindi matematica, geometria e scienze naturali», spiega. «All’inizio ho seguito quattro allievi, due ragazzi e due ragazze. Poi uno dei ragazzi si è ritirato per via di altri impegni e sono rimasti in tre». Prima di ingranare, però, è stato necessario rompere il ghiaccio. «Mancando l’incontro in presenza, all’inizio con le ragazze c’è stata un po’ di freddezza», prosegue. «Però è durata poco, nel giro di due o tre lezioni al massimo hanno superato l’imbarazzo e abbiamo potuto lavorare in serenità. Con il ragazzo, invece, abbiamo trovato fin da subito una totale sintonia. Quando mi rendevo conto che le lezioni stavano diventando un po’ pesanti, intervallavo con un gioco didattico, conciliando in questo modo l’aspetto formativo con quello ludico».
I tutorati hanno rappresentato anche l’occasione per acquisire competenze trasversali. «Per esempio abbiamo lavorato sulla gestione del tempo», chiarisce Vincenzo. «Perché anche a scuola è importante rispettare le tempistiche assegnate e, in generale, può essere molto utile andare oltre le nozioni». Un altro aspetto positivo dei tutorati è stato il rafforzamento della collaborazione tra studenti. «Le due ragazze hanno compreso l’obiettivo comune e presto hanno adottato uno spirito di collaborazione reciproca. Prima aiutate da me, poi in autonomia, hanno cominciato ad aiutarsi a vicenda: per esempio, se una rimaneva indietro, l’altra rispiegava senza che io dovessi intervenire. Questo è stato uno degli aspetti più belli».
Insomma, per Vincenzo l’esperienza con il progetto Compiti@casa conferma davvero che insegnare vuol dire imparare due volte. «Ogni lezione è stata uno scambio: ho trasmesso conoscenze, ma ho ricevuto altrettanto», conclude. «Vedere quei ragazzi e ragazze superare le difficoltà insieme mi ha ricordato il valore di una guida. E mentre loro imparavano da me, io ho capito ancora di più quanto il motto latino “Docendo discimus” corrisponda a verità».
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