Compiti@casa, Sicilia: «Un’opportunità per i ragazzi e le ragazze che vivono nella Fascia Trasformata»
di parsec
La coordinatrice Alessia Campo: «In un territorio agricolo caratterizzato da forte presenza di famiglie di origine straniera e difficoltà di spostamento il tutorato a distanza è stato un’opportunità»
Pochi sanno che in provincia di Ragusa esiste un territorio che i locali chiamano Fascia trasformata. È il tratto costiero che interessa i comuni di Vittoria, Acate, Comiso e Santa Croce e si estende per un’ottantina di chilometri, ospitando oltre 5mila aziende agricole con un uso intensivo delle serre, che hanno destagionalizzato l’agricoltura con raccolte lungo il corso dell’intero anno e favorito, fin dalla fine del secolo scorso, l’arrivo di famiglie straniere provenienti soprattutto dalla Tunisia. «In queste zona vi è anche una forte presenza di ragazzi di seconda generazione, che oggi popolano le classi della nostra scuola», spiega Alessia Campo, operatrice dell’associazione Tetti Colorati e coordinatrice del progetto Compiti@Casa per gli istituti comprensivi Caruano di Vittoria, Pirandello di Comiso e Puglisi di Acate. «Acate è tra i cinque comuni italiani con la più alta incidenza di popolazione straniera rispetto alla popolazione totale. A Vittoria, invece, si contano 1.586 alunni stranieri, con un’incidenza del 15,2% sul totale degli studenti».
È questo il contesto di cui gli operatori hanno dovuto tenere conto nell’organizzazione dei tutorati e del segretariato socio-educativo del progetto Compiti@casa. «Il nostro lavoro è stato fortemente influenzato dall’esistenza di numerosi studenti di seconda generazione all’interno delle classi», prosegue l’operatrice. «Molti di essi vivono in campagna, tra le serre, e non dispongono di mezzi di trasporto per raggiungere la scuola o un eventuale dopo scuola al pomeriggio, perché lo scuola bus è in servizio solo la mattina. In questa situazione i tutorati a distanza sono stati uno strumento per superare le difficoltà del territorio, dando la possibilità di accedervi anche a chi vive in campagna o comunque lontano dai centri urbani».
Così, numerosi studenti che nei mesi precedenti non avevano aderito al doposcuola per l’impossibilità di raggiungere i luoghi dove questo si teneva, hanno aderito con facilità al progetto Compiti@casa. Peraltro, a differenza della maggior parte dell’offerta di supporto compiti, si tratta di un’iniziativa gratuita. «Il digitale è stato molto importante», sottolinea Campo. La Fondazione De Agostini e le stesse scuole hanno provveduto a dotare di un computer o di un tablet molti ragazzi e ragazze che non ne possedevano uno. «Consegnare loro il dispositivo è significato affidare loro la responsabilità di prendersene cura del dispositivo, ma anche consentirgli di acquisire quelle competenze digitali che oggi sono necessarie per fare qualsiasi cosa. Anche semplicemente ricordare password e credenziali è stato un piccolo atto di responsabilità».
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