Il progetto Compiti@casa in Sicilia: quando la perseveranza fa la differenza

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Rudina Myrteli, coordinatrice dell’iniziativa a Ragusa e Vittoria: «Abbiamo guidato le famiglie nell’approccio al digitale anche grazie al supporto dello sportello socio-educativo»

Andare avanti a dispetto delle difficoltà. È questo lo spirito che ha guidato fino a questo momento il progetto Compiti@casa a Ragusa e Vittoria. A raccontarlo è Rudina Myrteli, una delle due coordinatrici del progetto in Sicilia e assistente sociale dell’associazione I Tetti Colorati. L’associazione, che gestisce alcuni servizi insieme alla Caritas di Ragusa, è nata per accompagnare verso l’autonomia e il benessere le persone senza dimora, per poi allargare il proprio ambito d’intervento anche alla povertà educativa. «Ho conosciuto I Tetti Colorati dieci anni fa, durante il mio servizio civile alla Caritas», racconta. «Dopo l’esperienza di volontariato ho cominciato a frequentare l’associazione, con cui collaboro formalmente dal 2021, seguendo vari progetti e servizi, tra cui il centro d’ascolto».

Nella provincia di Ragusa il progetto Compiti@casa è attivo in cinque scuole distribuite su un territorio molto vasto. «Mi occupo in particolare dell’Istituto comprensivo Crispi Vetri a Ragusa, frutto dell’unione recente tra i plessi Francesco Crispi e Paolo Vetri, e dell’Istituto comprensivo Portella della Ginestra a Vittoria». A Ragusa, il Crispi Vetri si trova nel cuore del centro storico. «È un’area multietnica, abitata soprattutto da famiglie che vivono in Italia da molti anni», sottolinea la coordinatrice. «Questi nuclei familiari sono molto integrati, presenti e attenti ai bisogni dei propri figli».

Pur apprezzando l’opportunità offerta dai tutorati, molte famiglie hanno avuto difficoltà a entrare nel meccanismo dell’apprendimento a distanza. «Per loro si tratta di un mondo nuovo, che prevede un approccio continuativo con il digitale», prosegue. «Ci siamo impegnati ad accompagnare le famiglie in questo passaggio, agevolando l’approccio alla tecnologia attraverso diverse modalità: telefonate, videochiamate o incontri in presenza presso lo sportello di segretariato socio-educativo». Ogni fase, dall’accesso alla piattaforma fino alla gestione delle password, rappresentava un potenziale ostacolo, felicemente superato nella maggior parte dei casi. «Sono convinta che le competenze digitali acquisite saranno utili ai ragazzi anche in futuro», rimarca Myrteli. «Troppo spesso fanno un uso passivo della tecnologia, limitandosi a cliccare. Grazie al progetto, invece, imparano a inviare una mail, a gestire le password e a utilizzare correttamente una tastiera».

Con un po’ di pazienza, però, tutti gli ostacoli sono stati superati. Come nel caso di una madre che non riusciva ad aiutare il figlio ad accedere alla piattaforma. «Era in imbarazzo, si sentiva inadeguata, ma noi l’abbiamo invitata nei nostri uffici e l’abbiamo accompagnata passo dopo passo. La signora ha molto apprezzato il nostro supporto tanto che, dopo aver finalmente superato il problema, è tornata da me con un piccolo regalo: due barrette di cioccolato. È stato un gesto simbolico, ma sincero, perché non si era mai sentita giudicata per questa sua mancanza di competenza».

A Vittoria, la situazione è diversa. «È una cittadina grande quasi quanto Ragusa, ma inserita in un contesto prevalentemente agricolo», prosegue. «La scuola ha organizzato il tempo pieno per rispondere alle esigenze delle famiglie. Anche qui abbiamo riscontrato le stesse difficoltà con il digitale: nonostante la DAD degli anni passati, molte competenze sono ancora assenti. Inoltre, il computer risulta un oggetto ostico rispetto al tablet o al telefono, strumenti con cui i ragazzi hanno fin troppa dimestichezza».

Tra le opportunità più apprezzate offerte dal progetto vi è il tutorato realizzato in un rapporto uno a due e, qualche volta, perfino uno a uno. Il successo deriva soprattutto dalla vicinanza di età tra tutor e studenti. «Abbiamo riscontrato grandi progressi a livello scolastico», conclude la coordinatrice. «Avere una figura giovane che spieghi con semplicità gli argomenti e torni su alcuni aspetti non chiariti in classe fa la differenza. Un miglioramento che abbiamo potuto apprezzare anche sotto il profilo dei voti e delle valutazioni».

 

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