La Malfa (Raggio Verde): «Studenti sempre più presenti ai tutoraggi. Siamo soddisfatti»

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Compiti@Casa, parla il presidente della cooperativa piemontese partner del progetto: «Aiuta la giovane età degli studenti universitari che fanno da tutor»

C’è quello che sparisce quando in paese arrivano le giostre e quello che accampa le scuse più fantasiose per evitare la lezione, perché né lui né la sua famiglia hanno compreso a pieno il valore del progetto, ma anche tanti ragazzi che non mancano mai e, fino a questo momento, hanno preso parte al cento per cento degli incontri online di tutoraggio del Progetto Compiti@Casa. Stefano La Malfa è presidente e fondatore della cooperativa sociale di tipo B il Raggio Verde di Vigliano Biellese (Biella), nata nel 2000 con un focus sul commercio equo e solidale, lo sviluppo sostenibile e l’educazione ai consumi, ma con una lunga esperienza di lavoro nelle scuole del territorio. «Operiamo nel quadrante orientale del Piemonte e all’interno del Progetto Compiti@Casa facciamo da anello di congiunzione con cinque scuole del territorio», spiega La Malfa: «l’Istituto Leonardo da Vinci e Anna Frank di Torino, la Rita Levi Montalcini e il Bottacchi di Novara, la Papa Giovanni XXIII di Arona e il Borgomanero, situato nell’omonimo comune, entrambi in provincia di Novara».

«All’inizio la nostra attività nelle scuole era incentrata sull’incontro con i ragazzi per sensibilizzarli sulle disuguaglianze economiche e sullo sfruttamento legato alla produzione di beni, alimentari e non. Cercavamo di far comprendere come la mancanza di equità globale influenzi le opportunità di vita dei coetanei in altre parti del mondo e come queste dinamiche siano alla base dei processi migratori», sottolinea La Malfa. Poi l’incontro con il Progetto Compiti@Casa, che ha permesso a Raggio Verde di mettere a disposizione l’esperienza pregressa nel mondo della scuola. «Molte delle scuole scelte per i programmi di tutoraggio a distanza si trovano in zone periferiche oppure hanno un’alta concentrazione di alunni stranieri, che spesso sono ostacolati nell’apprendimento dalle barriere linguistiche. Alcuni di loro, infatti, si sono trasferiti da poco in Italia e parlano poco la lingua».

È compito della scuola individuare i ragazzi, stranieri o italiani con maggiori fragilità e, quindi, con maggiori difficoltà nel seguire i programmi scolastici. «Il tutoraggio rappresenta uno strumento per sostenere il lavoro degli insegnanti che, all’interno di una classe, non possono seguire singolarmente i ragazzi più fragili, ma è anche un’azione volta a supportare le loro potenzialità», chiarisce il presidente di Raggio Verde. «Inoltre, l’età dei tutor che, come studenti universitari sono anagraficamente vicini agli alunni delle primarie, facilità le cose: possono offrire un punto di riferimento oltre che un supporto scolastico». E come stanno andando le cose finora? «Siamo ancora in rodaggio, perché è solo il primo anno», risponde La Malfa. «Ma il crescente tasso di presenza dei ragazzi è decisamente un dato incoraggiante. Per il futuro speriamo di coinvolgerli sempre di più».

 

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