Il sostegno a distanza della Fondazione Olly per allievi, famiglie e insegnanti

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«Non bisogna avere paura» dice la direttrice Raffaella Iaselli (in foto) dagli uffici della Fondazione Olly Onlus, attiva a Biella e provincia e a Novara. Lei, coach di formazione, insieme con il team di psicologhe e psicoterapeute dell’associazione, lo hanno ripetuto come un mantra, nelle settimane dell’emergenza-coronavirus. E continueranno a farlo in vista del rientro a scuola a settembre. Il loro lavoro si svolge dal 2013 tra i banchi e nelle aule, a sostegno di allievi, famiglie e insegnanti. A febbraio è cambiato tutto ma sono state le prime a non avere paura, «spostandoci, proprio come accadeva con le lezioni, nel mondo digitale. Non ci siamo arrese né fermate ma ci siamo interrogate su come potevamo essere di supporto al meglio delle nostre competenze alla comunità. E la nostra sensazione è di essere riuscite a renderci utili, in un periodo particolarmente difficile, rinforzando la collaborazione già molto positiva con le scuole».

La Fondazione Olly è una delle 47 partner del patto territoriale di Community School, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Per il suo particolare progetto, il nome scelto era “Ben-essere a scuola”, uno sportello psicologico per offrire una consulenza per risolvere problemi di iperattività, difficoltà di apprendimento,  bullismo e cyberbullismo anche attraverso un’attività psicomotoria che combatte l’ansia grazie all’utilizzo di tecniche di respirazione e meditazione, definite “mindfulness”. Attivo in sette istituti comprensivi, ha dovuto essere ripensato dall’inizio del lockdown: «Abbiamo usato il telefono, Skype, anche Whatsapp che soprattutto per i ragazzi è uno strumento di uso quotidiano» racconta Raffaella Iaselli. «In un asilo ci siamo divertiti a rifare l’aperitivo con le famiglie, un nostro appuntamento periodico, a distanza, incontrandoci e dialogando via video. E abbiamo garantito la reperibilità pressoché costante». Il momento delicato lo richiedeva e proprio nei primi giorni di didattica a distanza è stato prezioso poter affiancare gli insegnanti, «in lezioni che comprendevano spiegazioni sul coronavirus, per poterne parlare e vincere la paura».

Eccola, la grande nemica, che si è rifatta viva ora che le misure di sicurezza si sono allentate: «C’è stata una regressione» dice Raffaella Iaselli, «perché adesso i ragazzi non vogliono più uscire di casa. E sono saltati riti di passaggio importanti, come l’ultimo giorno di un ciclo scolastico per gli allievi degli ultimi anni. Il messaggio che proviamo a lanciare è di vincere l’ansia, perché è bello finalmente ritrovarsi». Ed è lo stesso messaggio che la Fondazione Olly ripeterà nell’estate in vista del ritorno in classe, dopo le vacanze: «Stiamo lavorando a progetti con gli istituti che seguiamo, sia per poter spiegare le nuove regole di convivenza a bambini e ragazzi, sia per aiutarli nella fase del reingresso. Pensiamo a iniziative mirate. E constatiamo che le scuole sono assolutamente aperte ad accogliere le nostre proposte. La sensazione è che ne abbiano bisogno». Così come i docenti hanno beneficiato di una delle iniziative messe in atto nelle settimane di lockdown: le tracce delle meditazioni mindfulness sono state registrate con messaggi audio da quindici minuti circa ciascuno, e inviati a chi era interessato. «Hanno aiutato ad alleviare lo stress» dice Raffaella Iaselli. E a vincere un po’ di quella paura che, da oggi a settembre, deve diventare un’ombra sempre meno ingombrante per il mondo della scuola.

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