Famiglie digitali: il Progetto OPS! insegna a usare il web in modo consapevole

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«Nonostante la consapevolezza dei giovani sui rischi derivanti da un cattivo uso del web e le raccomandazioni fatte dai genitori, spesso non si hanno a disposizione gli strumenti educativi per affrontare le insidie che si nascondono dietro alla rete», questo quello che ci hanno raccontato gli educatori di Oltreilgiardino ONLUS.

Con loro abbiamo cercato di fare il punto della situazione sul progetto OPS!, calendarizzato tra le attività del Community School, e ideato con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze delle scuole primarie e secondarie Biellesi sull’uso consapevole delle nuove tecnologie e dei Social Network.

Ad oggi, i ragazzi coinvolti sono stati più di 200, tutti frequentanti le scuole del territorio della Valdilana.

«Attraverso attività collettive e con l’ausilio di LIM e altri dispositivi tecnologici, si è parlato di relazioni (reali e virtuali), comunicazione, emozioni, bullismo e cyberbullismo» ha spiegato Luisa Barberis, responsabile di Oltreilgiardino Onlus che da 6 anni promuove questi interventi nelle scuole.

Con la tecnica del brainstorming, i ragazzi hanno dato spazio alle loro idee e dai ragionamenti emersi si è andata man mano delineando una narrazione che potesse essere  raccontata, per trasmettere messaggi importanti.

Durante gli incontri in classe è emerso che i social vengono utilizzati principalmente per guardare video e fotografie e che i contenuti testuali vengono quasi del tutto “snobbati”; spesso l’uso che se ne fa deriva da noia o perché non vi sono altri modi per riempire il proprio tempo libero.  Sicuramente c’è consapevolezza dei rischi  sull’uso del web, ma mancano dei solidi strumenti educativi.

«Secondo noi l’elemento educativo fondamentale è la comunicazione, ovvero la capacità di discutere le scelte in maniera consapevole, magari rendendo partecipi anche gli stessi genitori ed educatori. Più che sull’utilizzo dei social, le nostre attività vertono sulle capacità comunicative: se imparo a comunicare bene nella realtà, imparerò probabilmente bene anche sui social» ha affermato Riccardo Poma.

Per coinvolgere anche le famiglie su questo tema tanto sentito, la Cooperativa ha organizzato delle serate dedicate, utili a far emergere le esperienze degli adulti con il web e dar vita a un confronto costruttivo attraverso consapevolezza, riconoscimento delle emozioni e mediazione genitori/figli.

Ciò che è risultato durante gli incontri è che spesso neanche i genitori hanno gli strumenti per insegnare correttamente ai figli un uso consapevole dei social; inoltre, in molti casi sono loro stessi ad utilizzarli in modo non del tutto corretto, diventando di fatto degli esempi negativi.

In queste situazioni «Proviamo a proporre ai genitori alcuni spunti di riflessione su come utilizzare i social in maniera consapevole anche a livello familiare. Soprattutto, sproniamo i genitori a non disinteressarsi del mondo virtuale: un genitore che sa di cosa parla saprà anche come prevenire alcuni rischi» ha spiegato la Barberis, aggiungendo che l’attività proposta alle famiglie è stata poi propedeutica alla realizzazione di un mini video in cui i genitori hanno dato dei consigli ai ragazzi/e per vivere al meglio il mondo digitale.

Si è potuta constatare una grande partecipazione, sia in termini numerici (68 i genitori che hanno preso parte alle sei serate) che in termini di qualità del prodotto finito, disponibile sui canali social di Oltreilgiardino.

Alcuni dei titoli dei mini video-consigli realizzati sono stati “Impronte Socializzanti”, “Stai all’occhio”, “Aiutami a capirti”, “Il tuo porto sicuro”, “Alza lo sguardo”: tutti messaggi che colgono nel segno!

Il gruppo di educatori e psicologici lavora costantemente affinché il progetto sia ogni anno attuale e al passo coi tempi: i rimandi raccolti dai ragazzi/e e dai genitori che vi hanno preso parte sono tutti molto soddisfacenti, e asseriscono di aver imparato qualcosa di utile in maniera divertente.

«Il questionario consegnato ai ragazzi a conclusione del percorso ci ha dato moltissimi feedback positivi: “ho imparato che ogni cosa che mettiamo in rete non si può più togliere e che dovremmo rispettare le volontà degli altri”, dice uno dei partecipanti; “ho imparato a non essere indifferente”, ammette un altro; “ho imparato che ferendo gli altri finisci per ferire te stesso”, conclude un altro, “Non bisogna pubblicare sui social tutta la nostra vita privata”, “Bisogna parlare sempre con gli adulti”. Come si può vedere, il progetto ha colto nel segno anche quest’anno. Arrivederci, al nuovo anno scolastico!»  ha concluso Luisa Barberis.

 

 

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