Progetto OPS! per un uso consapevole dei social e delle reti web

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Se Internet è affascinante e pericoloso come un oceano, allora per navigare servono una bussola e mani salde sul timone. Il progetto OPS! di Oltre il giardino, una delle associazioni partner di Community School è come una scuola nautica per orientarsi nella grande rete, in una realtà in cui il mondo virtuale ha assunto un rilievo sempre maggiore, anche tra bambini e ragazzi.

L’avvento di Internet ha infatti rivoluzionato radicalmente la vita dei giovani. 

In passato, il miglior modo di trascorrere il pomeriggio era giocare all’aperto, divertirsi e stare in compagnia. Oggi, pallone, bambole e macchinine sembrano essere diventate parole “estranee”.

Quelli che in molti definiscono nativi digitali, preferiscono trascorrere il proprio tempo online davanti al pc, allo smartphone o al tablet, trovando i propri amici grazie ai social network.

Oggi va di moda essere social! L’imperativo è partecipare, condividere le proprie esperienze, creare relazioni “liquide” – come direbbe Bauman. Internet è sicuramente una risorsa che mette a disposizione nuove e diverse opportunità di apprendimento, relazione e comunicazione. Eppure, come ogni strumento all’avanguardia, va usato con cognizione di causa.

Bisogna formarsi e informarsi per padroneggiarlo, per capire cosa può essere un vantaggio e cosa bisogna evitare.

Andreea, Eleonora, Francesca, Luisa e Riccardo – con il progetto OPS! – trasmettono messaggi importanti sull’uso sano e consapevole dei social nella vita di tutti i giorni.

Il mondo di internet è un oceano”. Ci si può pescare tutto ciò che si trova in mare.

Con questa metafora, gli operatori aiutano la classe a riflettere sui pericoli che si possono incontrare nel marasma delle reti web. Ognuno di noi, pubblicando foto e video, lasciando commenti e condividendo post, entra facilmente in rete. Ma attenzione: tanto è facile entrarci quanto pericoloso! Di fondamentale importanza è prendere consapevolezza del proprio modo di pescare e di entrare in rete.

A tale scopo, durante gli incontri in classe, il team utilizza un cartellone sul quale è disegnata una rete intrecciata. Ciascuno, lasciando l’impronta della propria mano nella rete, racconta il proprio modo personale di entrare in rete (es. “pubblico una storia su Instagram” o metto mi piace su un video del mio YouTuber preferito“).

Interessante è ragionare insieme su una rete non solo virtuale, ma anche reale, fatta di relazioni: in essa ogni nostra impronta rimane, positiva o negativa che sia. Per questo è importante avere consapevolezza di ciò che si fa e i mezzi che si utilizzano per farlo (realtà virtuale), come anche di ciò che si pensa e si dice (vita reale).

Per i ragazzi non c’è confine netto tra vita virtuale e vita reale: bisogna far capire che la Rete richiede la stessa attenzione, la stessa buona educazione, lo stesso buon senso che esercitiamo nella realtà.

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