Il supporto allo studio a distanza in Bassa Valbisagno

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L’esperienza degli operatori del Progetto CO.Di.C.E. In Media Valbisagno

Con l’inizio del nuovo Anno Scolastico ed il rientro dei ragazzi nelle aule, il pensiero di noi educatori torna inevitabilmente al periodo del Lockdown.
Nei mesi di Aprile, Maggio, Giugno 2020 il ruolo e l’operato degli educatori attivi sul progetto CO.Di.C.E. ha subito una radicale trasformazione: la presenza a scuola ed i laboratori si sono tristemente interrotti lasciando spazio alla necessità di ricercare e conseguentemente avviare una nuova modalità di azione e di pensiero pedagogico.
Per questi motivi, ripensando al lavoro che è stato svolto nei mesi scorsi, ci sembra quasi doveroso tenere traccia e fermare su carta quella che è stata la rimodulazione del nostro operato all’interno del progetto CO.Di.C.E.

Dopo un attento lavoro di analisi dei bisogni dei ragazzi sul territorio, coadiuvato dalle insegnanti di alcuni plessi, si è quindi deciso di attivare un servizio di supporto allo studio a distanza rivolto agli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Staglieno in Media Valbisagno: il punto di partenza per gli educatori è stato quello di accogliere il bisogno specifico e personale di ogni ragazzo che ha aderito all’iniziativa.

Il confronto tra operatori ha poi portato alla luce come le esigenze ed i bisogni dei minori fossero variegati e alquanto differenti fra loro: alcuni di loro hanno richiesto al proprio educatore di riferimento un affiancamento per svolgere i compiti didattici assegnati, altri hanno sfruttato le ore a disposizione per ripassare o potenziare materie specifiche.
In alcuni casi l’educatore ha fornito anche supporto nell’utilizzo dei software del proprio computer. In quest’occasione è stato rilevato come i ragazzi supportati possiedano una notevole dimestichezza con lo smartphone, il cui utilizzo è molto intuitivo, meno nell’utilizzo del PC o del tablet, per esempio in sede di formattazione di un testo e invio di quest’ultimo tramite posta elettronica.

Dopo aver preso contatti ed accordi con le famiglie, gli educatori hanno concordato insieme ad i ragazzi gli appuntamenti “a distanza” settimanali.Gli incontri telematici sono avvenuti tramite videochiamata grazie alle piattaforme gratuite fornite dalla rete.
Tra queste, i ragazzi hanno prediletto ed hanno chiesto di utilizzare, Google Meet, Skype, Zoom e Whatsapp.
Abbiamo quindi adottato tecniche e metodologie di comunicazione diversificate al fine di soddisfare bisogni e particolari necessità dei ragazzi e delle loro rispettive famiglie.

La nostra professione richiede quotidianamente una forte duttilità, ci spinge ad essere proattivi, attraverso la pianificazione di azioni mediata da una buona progettazione pedagogica, cercando soluzioni valide ai continui imprevisti. Ci piace immaginare l’educatore come un metallo pronto a fondersi e riadattarsi alla forma che gli viene presentata, plasmabile ai bisogni di chi si prende cura.

Nonostante tutto però, inizialmente il lavoro a distanza ci rendeva scettici, dubbiosi, forse ci spaventava la possibilità di non riuscire questa volta a soddisfare concretamente le esigenze, modulandoci di pari passo con il cambiamento dettato dall’impedimento a lavorare personalmente con i ragazzi. Per queste motivazioni, alcuni di noi operatori dell’equipe CO.DI.CE hanno seguito corsi di formazione circa il supporto allo studio in remoto.

Inoltre, in maniera quasi naturale, abbiamo sentito l’esigenza di condivisione fra colleghi: quasi quotidianamente confrontavamo le nostre esperienze e le buone pratiche messe in atto.
Abbiamo quindi avuto modo di confermare ulteriormente come il confronto e la condivisione permettano sia supporto personale sia professionale, in particolar modo in un momento storico decisamente difficile e drammatico. Inoltre, la condivisione in equipe è stata ed è tuttora una ricca occasione di ricerca di spunti e risorse da cui trarre ispirazione.
Tutto ciò nel tempo ci ha permesso di ricrederci e di scoprire sulla nostra pelle di professionisti come un intervento educativo possa essere compiuto anche a distanza, grazie ad un buon lavoro di progettazione e formazione.

All’interno del progetto di supporto allo studio abbiamo piacevolmente constatato come i ragazzi abbiano lavorato con costanza ed impegno. Alcuni di loro hanno esternato la voglia di raccontarsi e di condividere le sensazioni suscitate dall’isolamento.
Al termine del progetto, nel momento del commiato, i minori e le famiglie hanno espresso gratitudine e riconoscimento, esprimendo la speranza di poter tenere un contatto con l’operatore di riferimento.

Riteniamo possa essere importante fare tesoro e custodire quanto appreso durante questa esperienza professionale poiché, sebbene le attività didattiche in presenza siano riprese, è percepibile concretamente un diffuso e profondo senso di incertezza e precarietà. Inoltre, nelle ultime settimane alcuni istituti sono stati costretti a riprendere temporaneamente la didattica a distanza e non escludiamo che tale modalità potrà essere adottata più volte da svariati istituti nei prossimi mesi.

Proprio per questo motivo pensiamo che nelle prossime settimane potrà rivelarsi necessario modulare e ripensare ulteriormente le nostre proposte al fine di tendere la mano ed offrire nuovamente un servizio che possa venire incontro a studenti e famiglie.
Potrebbe dimostrarsi importante ristrutturare e progettare alcuni interventi che possano accompagnare i ragazzi ad affrontare questo senso di provvisorietà, incertezza ed  assenza di “fisicità” e vicinanza. Inoltre, sarà sicuramente importante tra qualche tempo volgere il pensiero alla positività ed al futuro, alla rieducazione di un nuovo inizio della vita insieme.

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