IN CERCA DI NUOVI AMBIENTI

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Il percorso di educazione ambientale nell’ambito del Campo Estivo del progetto CLASSI FUORI CLASSE attivo nella regione della Basilicata, e che si è svolto  nel periodo dal 02 al 07 agosto 2021 a Brindisi Montagna (PZ), è stato finalizzato ad approfondire il legame tra l’uomo e l’acqua. L’acqua è stata infatti considerata come indispensabile risorsa ai fini della sopravvivenza dell’uomo, quale habitat (fluviale e lacuale) idoneo alla vita di molteplici specie animali e vegetali, quale fattore di modellamento morfologico dei paesaggi che l’uomo osserva e vive.

Il percorso è stato strutturato nell’arco di tre giornate che hanno previsto uscite e visite didattiche guidate, e attività ludico-divulgative svolte nella sede del campo estivo a Brindisi Montagna.

La prima escursione si è svolta lungo il percorso votivo che unisce il centro abitato, arroccato su un rilievo dominato dal Castello Fittipaldi, con la Chiesa di S. Lorenzo e Grancia di S. Demetrio dislocata a valle e oltre l’impluvio del torrente Monaco. La passeggiata è iniziata con un momento di  osservazione del paesaggio volto ad una lettura approfondita con particolare riferimento alla struttura della rete idrografica e alle componenti essenziali del bacino (versanti, impluvi, confluenze, aree ripariali, alvei incisi). L’escursione è stata intervallata da attività di osservazione dei segni di presenza della fauna selvatica (nidi, fatte, aculei, penne, impronte) e da brevi approfondimenti relativi al comportamento, alla dieta e alla distribuzione di diverse delle specie presenti sul territorio (volpi, istrici, ghiandaia, cinghiali, lupi, etc.).

 

In corrispondenza del torrente Monaco, i ragazzi sono stati guidati all’interno dell’alveo fluviale al fine di osservare le opere di sistemazione fluviale, l’habitat e le aree ripariali. I momenti di approfondimento sono stati qui dedicati alla capacità di modellamento dei sedimenti solidi trasportati dall’acqua, alle caratteristiche che contraddistinguono le specie vegetali tipiche dell’ambiente fluviale e all’osservazione della biodiversità presente in tale ambiente. La passeggiata si è conclusa in corrispondenza di un’area attrezzata per pic-nic nei pressi della Grancia di San Demetrio, dove si è simulata una fase di analisi della qualità dell’acqua. Dei campioni d’acqua prelevati nel torrente sono stati infatti analizzati mediante cartine reagenti da acquario. Dopo aver illustrato i parametri misurabili (pH, nitriti, nitrati), le variabili da cui dipendono e le modalità di misurazione secondo le diverse scale di colore, si sono svolte le attività sperimentali vere e proprie.

In particolare, le misurazioni dei suddetti parametri sono state ripetute per un campione d’acqua prelevato tal quale e per due ulteriori campioni addizionati rispettivamente con del fertilizzante per piante domestiche e dell’aceto di vino. Il fine ultimo era infatti evidenziare il ruolo delle attività agricole e di fenomeni quali le piogge acide nel determinare cambiamenti significativi delle sostanze presenti nell’acqua.

All’analisi dei risultati, è seguito un approfondimento relativo al delicato rapporto esistente tra le attività antropiche (tra cui l’agricoltura che impiega ammendanti e fertilizzanti e le attività industriali che con il carico di emissioni concorrono al fenomeno delle piogge acide) e la qualità dell’acqua che scorre nei fiumi.

 

La seconda escursione si è svolta lungo un percorso che costeggia l’invaso della Camastra e che ha offerto la possibilità di osservare il paesaggio e la biodiversità di un ambiente lacuale. I ragazzi hanno potuto osservare il manufatto della diga ed approfondire le motivazioni che portano l’uomo a creare degli sbarramenti lungo i corsi fluviali. Il paesaggio circostante l’invaso ha consentito loro di osservare le variazioni che il livello dell’acqua subisce in seguito a processi stagionali o in conseguenza di lunghi periodi di siccità. I ragazzi sono stati dotati di binocolo e l’escursione è stata quindi spesso intervallata da attività di osservazione dell’avifauna che gravita intorno all’ambiente acquatico. Tra le specie osservate si riportano nibbio, airone e piro piro piccolo. Prima di terminare l’escursione, il  gruppo è stato coinvolto in una breve attività di acqua trekking.

 

Di rientro alla struttura, è stata condotta un’attività divulgativa finalizzata ad illustrare i passaggi fondamentali di un processo di depurazione. Ad un campione di acqua è stato aggiunto del blu di metilene, un colorante sintetico utile a simulare la presenza di inquinanti chimici nell’acqua. Successivamente sono stati aggiunti dei carboni attivi, la cui struttura altamente porosa li rende un potente mezzo di depurazione e di assorbimento delle sostanze inquinanti. Infine, è stato aggiunto del flocculante al fine di indurre la formazione di un sistema colloidale e la sua successiva decantazione sul fondo. Dopo alcune ore, indispensabili ad apprezzare l’efficacia del processo, i ragazzi hanno potuto osservare il ritorno dell’acqua ad uno stato prossimo a quello iniziale di purezza chimico-fisica. L’ultima giornata si è svolta a Pietrapertosa, nello scenario suggestivo delle Dolomiti Lucane.

Durante il percorso in bus, i ragazzi sono stati invitati ad osservare lo stato ecologico del fiume Basento, in condizioni di evidente eutrofizzazione. Tale fenomeno è stato illustrato con particolare riferimento all’esperimento precedentemente condotto con l’utilizzo dei nitrati, ed è stato contestualizzato nell’ambito di una fisiologica ridotta capacità di autodepurazione per effetto della scarsità delle portate tipica del periodo estivo.

I momenti di approfondimento durante la passeggiata hanno riguardato la geologia dei luoghi e il processo di formazione cha ha visto l’origine delle rocce arenacee in ambiente batiale. E’ stato inoltre illustrato il processo di modellazione morfologica ad opera degli agenti atmosferici che rende il paesaggio delle Dolomiti così peculiare rispetto al contesto degli altri rilievi regionali.

Tra i temi trattati durante l’escursione, non sono mancati approfondimenti sulla fauna presente. La curiosità stimolata dalla presenza delle vacche podoliche, ha indotto un breve approfondimento sulle razze allevate e sul delicato rapporto tra allevatori e grandi mammiferi cacciatori. E’ stato affrontato il tema della predazione da parte del lupo, occasione per divulgare dei concetti di base sulle tecniche di monitoraggio di questa specie e sull’importante ruolo ecologico svolto.

 

 

Angela Pilogallo,
ngegnere per l’Ambiente e il Territorio
e guida ambientale

 

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