La musica? Un linguaggio di costruzione: Sedici Modi di Dire Ciao in Sardegna parte da Music in Campus

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A Fonni protagonisti giovani da Campania, Calabria, Basilicata, Sardegna e Veneto per il progetto, realizzato da Giffoni, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa

Ci sono alti e bassi, attimi veloci e altri lenti, c’è melodia e silenzio, ci sono regole e persone a cui prestare orecchio: la musica non inventa emozioni, prende ciò che è e lo amplifica, rende evidente ciò che prima non riuscivamo a vedere, insegna ad ascoltare l’altro. Una spinta a far sentire la propria voce prestando attenzione anche a quella di chi ci sta accanto: parte da qui il campus di Sedici Modi di Dire Ciao in Sardegna.

Il progetto, ideato da Giffoni, selezionato da Con i Bambini e supportato da Fondazione con il Sud, si rivolge a giovani tra gli 11 e i 17 anni provenienti da CampaniaCalabriaBasilicataVeneto e Sardegna per offrire loro un’occasione unica di crescita personale e confronto. Il nuovo appuntamento è organizzato in collaborazione con l’associazione Nuovi Scenari e la cooperativa Scenari Verdi diretta da Giuseppe D’Antonio.

A Fonni, piccolo borgo dell’entroterra sardo, centinaia di giovani provenienti da tutta Italia si incontreranno, fino a venerdì, sperimentando la musica non solo come forma di linguaggio ma come trascendenza, come mezzo in grado di abbattere barriere, trasmettere messaggi chiari, comunicare in maniera delicata. E qui si inserisce Music in Campus con la sua straordinaria potenza: da oggi è stato attivato un mini-studio di registrazione in cui 4 musicisti, cantautori, compositori e produttori (Domenico Andria, Stefano De Rosa, Anna Maria Fortuna e Max D’Alessandro) affiancheranno i partecipanti al campus in lezioni mirate all’incisione di un adattamento di “The war song” dei Culture Club. Le tecniche vocali, la nascita e lo sviluppo di una traccia, oltre all’esperienza di un vero e proprio studio di registrazione fanno parte del patrimonio di conoscenze messe a disposizione dei ragazzi. Alla realizzazione del brano si affiancherà anche l’ideazione e la realizzazione di un video clip che vedrà i ragazzi nelle vesti di attori, registi e sceneggiatori con il supporto del team di Giffoni.

“La musica è il linguaggio che ad oggi può tornare a farci dialogare – ha detto Enrico, 17 anni – nell’era dei social, in cui non ci interessa conoscere ma solo dire la nostra, la musica è un collante che può riportare bellezza, abbattere le barriere, può essere un’arma di pace. Un’arma ricca di messaggi o semplicemente un momento di condivisione”.

La musica è un’opportunità, una via per tornare ad essere umani e per rieducarci ad un linguaggio di costruzione.

“Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minori le. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine  bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org”.

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