Il direttore Gubitosi agli oltre cento giovani del campus di Sedici Modi di Dire Ciao: “Qui imparate a conoscervi e a cementare la vostra identità. Giffoni sarà sempre vostro amico”

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Un racconto familiare ed ecologico per spronare i giovani a non gettare la spugna alle prime difficoltà: questo lo spirito del film di Nicolas Vanier Sulle Ali dell’Avventura, che questa mattina è stato proiettato nella Sala Verde della Multimedia Valley, alla presenza di oltre cento adolescenti – dagli 11 ai 17 anni – protagonisti del terzo campus di Sedici Modi di Dire Ciao, in programma fino a sabato ad Eboli. Il secondo giorno di questa esperienza, organizzata dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e interamente partecipato da Fondazione con il Sud, si è aperto con i saluti del fondatore e direttore di Giffoni.

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Claudio Gubitosi ha parlato ai ragazzi provenienti dalla Campania (Eboli e Giffoni Valle Piana), dalla Calabria (Cittanova), dalla Basilicata (Terranova di Pollino), dalla Sardegna (Nuoro) e dal Veneto (San Donà di Piave), invitandoli ad immergersi, prima della proiezione, nella visione dell’estratto del docu-film This is Giffoni, “un concentrato di storie di giovani che in oltre mezzo secolo sono stati i veri protagonisti di questa magia e che, dopo essere diventati genitori e nonni, portano fortemente dentro il segno di un’esperienza straordinaria. Giffoni è stato per loro un amico e continua ad esserlo per migliaia di ragazzi, ogni anno – ha continuato Gubitosi – La gioia più grande è quando mi arrivano mail che esordiscono con Caro Giffoni, perché ormai questo progetto è diventato una persona fisica di cui potersi fidare e con la quale confidarsi. Per la prima volta,in queste sale, avete la possibilità di esprimervi e di parlare senza barriere, perché si finisce con l’incontrare se stessi tra migliaia di persone. Ognuno scopre potenzialità e bellezza, ognuno può conoscersi, capirsi, interrogarsi e tagliare il superfluo, perché la vera rivoluzione ecologica parte proprio da queste basi: non solo il rispetto dell’ambiente, ma quello delle proprie idee”.

Gubitosi ha poi anticipato che il tema sul quale Giffoni è già al lavoro per la prossima edizione è quello degli invisibili. Ma chi sono i non visibili? I giovani, a cui molto spesso non viene data la parola e la giusta attenzione. “Vogliamo dare voce a chi non ce l’ha – ha incalzato il fondatore di Giffoni – Si parla tanto di fondi europei e di Next Generation, ma mi chiedo come si possa ragionare di giovani, se proprio i giovani sono esclusi da ogni scelta. Occorre cambiare e per farlo non bisogna immaginare di partire dall’alto, ma dal basso, cementando passo dopo passo la propria identità”.

Dispersione scolastica, il caso dei neet, il bullismo, la violenza sulle donne, sono tutte facce di un disagio che si annida in chi ritiene di non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo. “A Giffoni si realizza il rinascimento della vostra personalità – ha sottolineato ancora Gubitosi – Qui si celebrano quotidianamente i valori di amore, libertà, amicizia, rispetto delle regole, tenendo bene a mente che la libertà individuale finisce laddove inizia quella dell’altro. Dico sempre che certe basi andrebbero poste fin dalle scuole elementari, dove avviene il primo imprinting. Iniziamo dal linguaggio: cancelliamo il possesso dal vocabolario dell’amore. Iniziamo a capire che quando si usa violenza pensando di esercitare una forza, in realtà non si guarda a una pluralità di mondi che non sono o bianco o nero, ma un universo di colori. Impariamo a guardarci allo specchio e procediamo con determinazione insieme lungo la strada giusta da percorrere”.

Appassionati gli interventi dei ragazzi al termine della proiezione. “Questo progetto mi piace moltissimo e sto imparando tante cose”, ha commentato Alberigo di Eboli, svelando che i giffoner di Sedici Modi di Dire Ciao hanno già creato una community nella community, quella dei “modini”. Gioiele, dalla Calabria, ha riflettuto sul fatto che “molto spesso ci affidiamo alle certezze e non al sentimento. E’ invece fondamentale dare valore al momento che viviamo”. Per Niccolò, dal Veneto, “bisognerebbe imparare a godere dell’attimo, un po’ come la metafora del soldato in guerra che non pensa al passato e neppure al futuro”. Libertà, fiducia, coraggio, passione, le parole chiave individuate da Teresa, studentessa calabrese, mentre Vanessa, proveniente dalla Basilicata, ha esortato i suoi compagni a non cedere ai modelli dettati dai social e a riscoprire la propria bellezza e individualità. Infine Anna e Mariachiara, dalla Sardegna: “Un’esperienza che porteremo per sempre dentro di noi”.

Il gruppo si è poi spostato a Eboli per seguire le attività pomeridiane. Combattere la povertà educativa vuol dire anche sostenere la crescita personale dei ragazzi nel gestire i loro sentimenti: è l’obiettivo di LAVORIAMO SULLE EMOZIONI, il lab condotto in collaborazione con il centro socio-sanitario San Nicola di Giffoni Valle Piana che permetterà ai ragazzi di imparare a riconoscere e gestire ciò che sentono. La dottoressa Giulia Troisi ha chiesto ai partecipanti di ripescare dalla propria memoria un brano che ascoltavano da piccoli legato ad una qualsiasi emozione. A turno i ragazzi hanno comunicato il brano scelto per poi ascoltarne un pezzo e provare ad indovinare l’emozione associata alla canzone selezionata dai propri compagni. Successivamente hanno lavorato sul rapporto sentimenti-ricordi, modellando una scultura con il Das.

“Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org”.

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