Crescere alla Zisa. Il racconto di Jessica Nuccio bambina cresciuta al centro Tau che ha riscritto la propria storia diventando un soprano di fama internazionale.

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Crescere alla Zisa. Il racconto di Jessica Nuccio bambina cresciuta al centro Tau che ha riscritto la propria storia diventando un soprano di fama internazionale.

La giovane soprano @Jessica Nuccio nata e cresciuta nel quartiere Zisa di Palermo, in scena in questi giorni al Teatro Massimo di Palermo nel ruolo di Nannetta, del Falstaff con la regia di Luca Ronconi, ha incontrato al Centro TAU i 32 maestri junior selezionati all'interno dell'Accademia di Belle Arti di Palermo del Conservatorio Scarlatti. I giovani maestri condurranno laboratori artistici e musicali destinati ai bambini e agli adolescenti del territorio Zisa-Danisinni. Le attività fanno parte del progetto Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni finanziato da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il Contrasto alla povertà educativa minorile

Pubblicato da Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni su Giovedì 27 febbraio 2020

La giovane soprano Jessica Nuccio nata e cresciuta nel quartiere Zisa a Palermo madrina della presentazione alla comunità dei Maestri Junior.

La Nuccio è in scena in questi giorni al Teatro Massimo di Palermo nel ruolo di Nannetta, Falstaff con la regia di Luca Ronconi.

Al Centro Tau ha incontrato i 32 maestri junior selezionati all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Palermo del Conservatorio Scarlatti che condurranno laboratori d’arte e di musica destinati ai giovani del quartiere Zisa-Danisinni.

Si tratta di giovani che hanno scelto di impegnarsi per i bambini del territorio con l’obiettivo di promuoverne le competenze artistiche e culturali anche in una prospettiva di cittadinanza attiva e di sviluppo occupazionale.

I maestri junior svolgeranno attività laboratoriali nei poli educativi attivati nelle scuole della direzione didattica Gabelli e dell’Istituto Comprensivo statale Colozza Bonfiglio, nella Parrocchia Sant’Agnese a Danisinni e al Centro Tau.

Si tratta di laboratori artistici (fumetto, illustrazione, carta, incisione, disegno digitale), musicali (violino, viola, violoncello, contrabasso, percussioni, coro, chitarra, basso tastiere, batteria, editing e composizione) di scrittura creativa e di media education ideati e tenuti direttamente dai giovani.

Ciò ribadisce ancora una volta come la povertà educativa riguardi tutta la città, prime fra tutte le eccellenze cittadine come le accademie capaci di offrire alti livelli di istruzione.

Lo dice bene il direttore del conservatorio Gregorio Bertolino: «la comunità educante è come una sinfonia, la magia sta proprio in quello che riescono a creare tutti gli strumenti insieme: diventare un’unica cosa pur rimanendo sé stessi».

 

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