Un diario di bordo in quarantena

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Un diario di bordo per esorcizzare i giorni di isolamento fisico, in quarantena. L’associazione culturale Tutt’altro, nell’ambito delle attività di progetto, ha organizzato un laboratorio a distanza di blog writing rivolto agli alunni dell’istituto Comprensivo Mons. Di Donna di Andria.

Attraverso lo strumento della pagina di diario si è cercato di stimolare nei ragazzi e nelle ragazze la consapevolezza di poter esplorare il proprio inconscio attraverso la scrittura. Come scrive Alessandra Perotti: “la scrittura fa bene alla salute perché scrivendo (e prima ancora parlando quindi esprimendo) ciò che ci turba, ci limita, ci ferisce noi superiamo l’inibizione riacquistando la leggerezza, la liberazione da un peso”.

Il laboratorio è stato accolto con entusiasmo, i ragazzi non si sono lasciati condizionare da nessuno schema narrativo, scrivendo in modo empatico le primissime sensazioni catturate nella propria emotività. Il laboratorio si è posto infatti come supporto complementare alle attività scolastiche e ricreative che, generalmente, li ha visti spettatori piuttosto che protagonisti sia nella lettura che nella visione di video.

La pagina di diario è divenuta così un’opportunità per accrescere la propria consapevolezza individuale e un individuo consapevole ha più probabilità di costruire rapporti fertili attorno a sé. Ciò ha rappresentato un un modo per essere davvero “distanti, ma uniti”.

…dalle pagine di diario dei ragazzi e delle ragazze

“C’è da dire che quasi tutta la mia vita in questi giorni è cambiata… La normalità e le semplici abitudini mi mancano. Stare in mezzo alla gente, sembrerà strano, ma mi manca. Ma tutti abbiamo un senso di responsabilità per la nostra salute e quella delle persone che ci sono attorno.

È una condizione difficile quella di stare isolata da amici, parenti, dalle persone più care, però penso che sia importante per me rispettare questa regola. Se poi penso alle persone che stanno combattendo per vivere, mi ritengo fortunata ad essere in quarantena in casa mia. Ovviamente stando a casa mi sento un po’ inutile e con una sensazione di angoscia perché penso che non posso fare niente per migliorare le cose. Inoltre io frequentavo un pon a scuola, di questo pon mi mancano i momenti in cui si rideva, ma anche quando c’erano dei litigi vari. Perché era un momento in cui i maestri ci davano la possibilità di esprimerci e confrontarci. Facevamo e imparavano sempre cose diverse. Spero di ritornare al più presto alla normalità.” I.

“A me manca molto il laboratorio perché mi divertivo e, anche se in piccolo, ogni giorno imparavo qualcosa di nuovo… Ci tengo molto a questo laboratorio e anche se non l’ho sempre dimostrato quanto lo voglio ora, mi mancate molto”❤️ C.

“Questi giorni nessuno sta vivendo una vita normale, siamo costretti a rimanere in casa a causa di un virus chiamato Corona Virus. Questo virus ci sta togliendo la possibilità di fare tante cose, ma so che ritorneremo più forti di prima. A me per esempio sta togliendo la possibilità di andare a scuola, oppure di partecipare a progetti scolastici, di vedere i miei amici, i miei nonni, i miei parenti…

È strano, ma vero, ma devo dire che la scuola mi manca, mi manca perché lì mi sentivo a mio agio con tutti i miei compagni e le mie professoresse, quando ho avuto bisogno di aiuto ho sempre contato su di loro e loro ci sono sempre stati. Mi manca andare perché li ti facevano strappare sempre un sorriso, potevi sfogare le tue emozioni tramite carta e colori e potevi imparare tante cose nuove. Ora che non ce più la possibilità di tutto questo, ho veramente capito quanto possa fare male non vedere, abbracciare o baciare le persone per un bel po’ di giorni. MA SO CHE TORNEREMO PIÙ FORTI DI PRIMA. #andràtuttobene.” M.

“Allora mi mancano quelle volte in cui il nostro maestro di laboratorio non ci faceva fare lezione fin quando non trovavamo la nostra concentrazione. Ci faceva rilassare, ci ha insegnato a concentrarci. E mi mancano anche i pomeriggi passati tutti insieme.”  M.

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