Differenze di genere e pari opportunità: atelier di lettura con le classi prime dell’I.C. “G. Paolo II-De Marinis” di Bari

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Nei mesi di gennaio e febbraio si sono tenuti 3 appuntamenti rivolti ai ragazzi e alle ragazze dell’I.C. “Giovanni Paolo II-De Marinis” di Bari sul tema “differenze di genere e pari opportunità”.

Il percorso di lettura proposto è stato progettato al fine di sollecitare riflessioni sul concetto di identità e di genere, sull’impatto delle differenze di genere in termini di disuguaglianze fra uomini e donne e per stimolare osservazioni sulla propria conoscenza del sé, dei propri valori, condizionamenti culturali, vissuti e aspettative.

La scuola coinvolta nel percorso è ubicata in un quartiere periferico della città caratterizzato da elevata povertà educativa e condizioni di svantaggio sociale ed economico.

La bibliografia ragionata e individuata per il percorso comprende testi di narrativa scelti tra la migliore letteratura contemporanea per l’adolescenza, con riferimenti a figure di giovani protagoniste/i “non convenzionali” rispetto ai tradizionali stereotipi femminili e maschili. L’intento è stato quello di offrire storie in cui i discenti avrebbero potuto identificarsi e che rappresentassero il punto di partenza per interpretare e discutere della realtà attuale. Senza pretendere di essere esaustiva, la bibliografia è stata suddivisa in tre tematiche diverse, affrontata ognuna in ciascun incontro.

QUESTIONE DI SGUARDI. L’identità tra ricerca di se stessi e scambi di ruoli.

  • Clements, Uno per due, Bur
  • Pitzorno, Extraterrestre alla pari, Einaudi ragazzi
  • Spinelli, Stargirl, Mondadori
  • Stark, Il paradiso dei matti, Feltrinelli
  • Blacker, Boy e Girl, Mondadori

AMBIZIONI E ASPETTATIVE. Attese di crescita e di felicità.

  • Burgess, Billy Elliot, Bur
  • Kelly, L’evoluzione di Calpurnia, Salani
  • A. Murail, Nodi al pettine, Giunti
  • A. Murail, Oh, boy!, Giunti
  • A. Murail, Miss Charity, Giunti
  • Blake, Campioni in gonnella, Giunti

CAMBIAMENTI INDOMABILI. Il corpo che si abita, che si trasforma, che si nega, che ci rappresenta.

  • M. Draper, Melody, Feltrinelli,
  • Levithan, Ogni giorno, Rizzoli
  • Brisac, Petite, Piemme
  • Bredfor, Flip. Scambio di persona, Mondadori
  • O’Neil, Solo per sempre tua, Il castoro
  • Williamson “L’arte di essere normale, Il castoro

I libri e le storie presentate sono state molto apprezzate dagli/le alunni/e che, oltre a riscoprire il piacere della lettura ad alta voce, hanno mostrato grande interesse e sensibilità nei confronti della tematica. La lettura di un brano prima e le domande poste dopo, hanno guidato e indirizzato la discussione all’interno del gruppo, facilitando le connessioni tra situazioni tratte dai romanzi e le esperienze di vita vera. Si è dato spazio alle parole, ai desideri, ai progetti per il futuro che ogni ragazzo o ragazza ha voluto condividere nel rispetto dei diversi punti di vista. La scrittura anonima e il brainstorming, uniti ad un setting flessibile ed informale, hanno permesso che i commenti fluissero liberamente in un clima di fiducia e condivisione.

Dal lavoro dell’Atelier è emerso che, in generale, i/le ragazzi/e sembrano avere scarsa consapevolezza delle questioni di genere sia nel complesso che rispetto al loro personale posizionamento identitario; i ragazzi, soprattutto, hanno confessato di evitare la questione del genere, privilegiando nelle chiacchierate tra i coetanei “questioni altre”, come lo sport, i videogiochi, ecc. Le ragazze sembrano più consapevoli di quanto l’immagine del proprio corpo, la scelta dei vestiti e degli accessori, possa avere un peso nell’accettazione in un gruppo. Situazione invece meno percepita dai ragazzi.  Il tipo di famiglia tratteggiato dalle affermazioni e dagli esempi di vita riportati sembra essere di tipo patriarcale, facendo emergere la figura maschile attiva (“papà comanda, è così deve essere”; “papà non collabora in casa, c’è la mamma per questo”; “papà ha lavorato deve riposarsi sul divano”) e quella femminile passiva (“la mamma si occupa della casa e di noi figli”). Un modello educativo che viene percepito come valido e da trasmettere ai figli e in cui l’identità di genere è considerata un dato acquisito alla nascita mentre sono considerati inaccettabili i diversi orientamenti sessuali (“mio padre è un omofono”).

La posizione è quasi identica anche per quanto riguarda le professioni a cui ambire nel futuro. La maggior parte dei/lle ragazzi/e non contempla la possibilità di aspirare a professioni diverse da quelle svolte dai propri genitori. Nell’immaginario dei gruppi classe coinvolti nel percorso emerge anche un altro dato allarmante: l’uomo è potente e può ricoprire ruoli di potere, di intelletto e di forza fisica (giudice, avvocato, politico, direttore, muratore, ecc) mentre le donne per la sensibilità che le contraddistingue possono invece ambire a ruoli di educazioni e cura (insegnante, estetista, infermiera, parrucchiera).

Il 6 marzo il percorso si concluderà con il coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze in un seminario sul tema “i linguaggi di genere” condotto da Giordana Piccinini dell’Associazione Hamelin di Bologna, esperta di letteratura per ragazzi e ragazze.

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