RASSEGNA STAMPA – Redattore Sociale: A Palermo apre il primo forno sociale

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A Palermo apre il primo forno sociale

di Serena Termini

PALERMO – Sarà un punto di ritrovo conviviale per tutto il quartiere popolare Albergheria/Ballarò per stare in compagnia, sfornando pizze e focacce, ma anche per avviare laboratori di cucina, sana alimentazione e giardinaggio, rivolti a bambini, giovani e alle loro famiglie.

E’ il primo Forno Sociale di Palermo che nasce dentro il Giardino di Handala, uno spazio recuperato dal 2012 dall’associazione omonima. Nello specifico, il Forno Sociale rientra nel più ampio progetto di C.A.S.A. a Ballarò sostenuto da Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile e realizzato da Per Esempio onlus in collaborazione con Anlaids Sicilia, associazione Le Balate, associazione Santa Chiara, Ballarò Vipers, Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci, Comune di Palermo, associazione Handala, Kala onlus, Istituto Comprensivo G.E. Nuccio, Libera Palermo Contro le Mafie, Liceo Scientifico Benedetto Croce, Arci Porco Rosso, Cooperativa Sociale Rigenerazioni, SEND, Terradamare e Università degli studi di Palermo.

Lo spazio del Giardino di Handala nasce da una ristrutturazione che lo IACP aveva fatto nel quartiere quando costruì le case popolari. Dal 2012 l’associazione Handala ha chiesto di averlo affidato in gestione ripulendolo da rifiuti e rendendolo nuovamente fruibile agli abitanti del quartiere.

Tra gli abitanti storici del quartiere c’è il signor Pippo Lucchese. “Ho 66 anni e abito in questo quartiere da ben 35 anni – racconta -. Da operaio ormai in pensione ma anche da genitore di figli ormai grandi, credo che questo spazio sia molto importante soprattutto per i bambini e giovani che devono essere tolti dalla strada. Siamo, infatti, in una zona della città molto difficile dove purtroppo è facile per molti ragazzini, lasciare la scuola essendo attratti dal guadagno facile per prendere strade non certo belle. In questo caso le associazioni possono fare tanto nel promuovere iniziative educative che li aiutino a crescere bene dentro e fuori le famiglie”.

“Abbiamo già sfornato le prime pizze e siamo molto soddisfatti e contenti. Da quando abbiamo attivato questo spazio, avevamo sempre avuto il desiderio di realizzare un Forno Sociale – sottolinea Lara Salomone, presidente dell’associazione Handala -. Oggi l’opera si inserisce, certamente, in continuità con tutti i processi promossi da SOS Ballarò. L’avvio del Forno Sociale diventa, quindi, occasione per creare opportunità di socializzazione, convivialità e condivisione. Condividere il cibo e la sua preparazione crea scambio e intimità, ma soprattutto permette di ‘costruire comunità’. Abbiamo già parecchie persone che sono disposte ad insegnare a come panificare. Inoltre, i laboratori di cucina e sana alimentazione in programma, dedicati a genitori e figli, saranno occasione per promuovere stili di vita sani, ma anche per rafforzare i rapporti all’interno delle famiglie”. “Ci piacerebbe anche che lo spazio pur con un regolamento per il rispetto della convivenza civile – continua ancora Lara Salomone -, diventi uno luogo aggregativo per momenti ludici e di festa secondo il principio di responsabilità condivisa nell’ottica della fruizione di un bene comune. Tutti dovranno avere rispetto dello spazio e del forno. Per esempio, per favorirne un corretto uso, permetteremo di bruciare solamente la legna che procuriamo noi per evitare che altri possano portare materiale di recupero inquinante o tossico. Sarà, naturalmente aperto alle associazioni che vogliono promuovere iniziative sociali. Nel rispetto di chi abita vicino ci saranno anche dei limiti di orario da rispettare nel caso in cui oltre al cibo si voglia condividere anche la musica”.

“L’opera nasce dentro il progetto Casa a Ballarò – aggiunge inoltre Ernesto Paci, vicepresidente di Per Esempio onlus e coordinatore del progetto Casa a Ballaro’ – che è la concretizzazione del lavoro di diversi anni di una rete forte di alcune associazioni sul quartiere finalizzate a contrastare la povertà educativa. Certamente, c’è una grandissima attenzione non solo alle attività, svolte, a vario livello, con i minori, famiglie e insegnanti ma anche alla valorizzazione degli spazi di condivisione di vita di tutto il quartiere sul piano della sua riqualificazione urbana, sociale e culturale. L’idea del forno inizialmente è stata di Handala che segue le famiglie da diverso tempo. Il Forno Sociale oggi è adesso un altro tassello significato di Casa a Ballarò perché mette insieme la dimensione della condivisione sociale del cibo ma anche quella di favorire, come punto di partenza, maggiori relazioni sociali da spendere in chiave propositiva e costruttiva per tutti”.

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