Due patti di quartiere per Gratosoglio: il progetto “Caleidoscopio” fa rete con il territorio

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Un grande traguardo quello arrivato negli scorsi giorni per il progetto “Caleidoscopio, comunità educante per Gratosoglio”. Tra le finalità del percorso avviato negli scorsi mesi, infatti, c’è il rafforzamento e la creazione della comunità educante a beneficio dei minori che risiedono nel Municipio V di Milano. Un obiettivo concretizzatosi nella sottoscrizione da parte del partenariato di progetto, guidato dall’ente capofila Associazione Piccolo Principe ETS, di due patti di quartiere che mirano a sancire formalmente “la volontà delle istituzioni, dei cittadini e degli enti del terzo settore, di migliorare il quartiere Gratosoglio ponendo lo sguardo su due degli spazi aperti che tanto lo caratterizzano”.

“Le realtà partner del progetto Caleidoscopio riconoscendone obiettivi comuni – ci racconta Marilena Giovannelli, responsabile del progetto Caleidoscopio hanno deciso di collaborare con questo progetto diventando firmatari di questi patti e portando il loro contributo per potenziare le attività reciproche ed aumentare la collaborazione con altri enti e cittadini del territorio”.

I patti di quartiere sono stati resi possibili dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di Milano di promuove la “cura condivisa dei beni comuni” da parte dei “cittadini attivi”, mediante l’attivazione di questi “accordi di collaborazione”, secondo i principi e gli indirizzi del Regolamento Comunale – Disciplina per la Partecipazione dei Cittadini Attivi alla Cura, alla Gestione Condivisa e alla Rigenerazione dei Beni Comuni Urbani.

Il percorso che ha portato alla firma di questi documenti da parte di numerosi soggetti che hanno a cuore il futuro di Gratosoglio e delle nuove generazioni ha le sue radici nella collaborazione tra il Comune e la Fondazione Cariplo che, nel 2016, hanno siglato un patto per la realizzazione coordinata dei progetti di valorizzazione delle periferie.

Presenti alla firma il presidente del Municipio V di Milano, Natale Carapallese e l’Assessora  allo Sport, Tempo libero, verde e Ambiente, Politiche e centri di aggregazione giovanile, Lucia Cavallo. Inoltre erano presenti anche le seguenti realtà sottoscrittrici dei patti: ActionAid International Italia E.T.S; l’Associazione L’Impronta; l’Istituto Comprensivo;  Associazione Piccolo Principe ETS; il  Laboratorio Creativo CCTE; le Librerie Indipendenti Milano; Shukran Somalia; Libri on the road; Cooperativa Sociale Zero5_laboratorio di utopie metropolitane e due cittadini singoli ovvero Gerardo Giuffeni e Saverio Navolio.

Promotore di questo accordo di collaborazione anche Fondazione Cariplo che da tempo porta avanti “Lacittàintorno”, un programma che coinvolge gli abitanti dei contesti urbani fragili nella riattivazione e riqualificazione degli spazi inutilizzati o in stato di degrado, per migliorare la qualità della vita e creare “nuove geografie” cittadine, attraverso la partecipazione diretta delle comunità locali e della cittadinanza attiva. Alla base di quanto scritto nei patti c’è molto dell’esperienza portata avanti dai soggetti Labsus e Spaziopensiero nell’ambito di “A Piccoli Patti”, un’azione che coinvolge anche Italia Nostra Onlus – Centro di Forestazione Urbana e  che promuove la partecipazione sociale e la cittadinanza attiva dei bambini e delle bambine, coinvolgendoli in esperienze di micro-rigenerazione urbana attraverso i Patti di collaborazione.

Nell’ambito della progettualità citata, i soggetti partner hanno facilitato la sintesi delle idee dei piccoli studenti della scuola primaria di via Baroni e più in generale delle comunità scolastiche coinvolte. Gli obiettivi che ci si è dati sono diversi e tra loro integrati:

  • Contribuire alla cura del giardino, sensibilizzando i cittadini alla cura degli spazi, attraverso momenti di pulizia periodici con il coinvolgimento del quartiere;
  • Sistemare i ceppi esistenti per creare dei tavolini;
  • Creare delle aiuole fiorite;
  • Creare una casetta per il bookcrossing;
  • Utilizzare il giardino come aula per la didattica all’aperto;
  • Coinvolgere i bambini e le bambine in lezioni di cucito all’aperto per la realizzazione di addobbi in stoffa e in azioni di urban knitting;
  • Dipingere e sistemare le panchine esistenti;
  • Organizzare momenti di lettura ad alta voce in diverse lingue.

Grazie alla firma dei Patti di quartiere le esigenze dei piccoli e delle loro famiglie saranno messe al centro dell’impegno di tutta la comunità.

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